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"Ciao brother" di Nicola Barnaba

10 agosto 2016 Recensioni 3 Commenti
Ciao brother

Microcinema, 9 Giugno 2016 – Intelligente

Per sfuggire alla polizia che lo insegue, un truffatore romano prende un volo per Los Angeles, dove scopre per caso di essere molto somigliante a un milionario morto da poco. Decide quindi di presentarsi al figlio dell’uomo e dirgli di essere il suo fratellastro…


Fabrizio Nardi e Nico di Renzo in Ciao brotherNon è la prima volta che degli artisti usciti da Zelig si cimentano con il grande schermo, non sempre con risultati lusinghieri. Paolo & Pedro, però, non si limitano a riproporre al cinema le loro gag: si cimentano con una sceneggiatura di Giulio Base non scritta appositamente per loro, e quindi i due cabarettisti hanno dovuto dismettere i loro usuali abiti per indossarne di nuovi, e bisogna riconoscere che i due sono comunque credibili e divertenti anche quando non interpretano Dio e l’arcangelo Gabriele (per quanto in un paio di scene gli sia stato concesso di tornare a fare i comici).

Benedicta Boccoli e Fabrizio Nardi in Ciao brotherCiao brother è una commedia con molti spunti divertenti, tutti ben sfruttati dai protagonisti, nonostante qualche sbavatura (sembra che a Los Angeles tutti parlino italiano, compresi dei giapponesi che addirittura usano correttamente il verbo “annusare”), ma tutto sommato sono piccolezze che si perdonano volentieri a un film solido, che va dritto per la sua strada e non si perde in voli pindarici e riesce a essere compatto.

Nico di Renzo in Ciao brotherGran parte del merito è anche della regia asciutta di Nicola Barnaba. Com’è ovvio, nella commedia è fondamentale anche il rispetto dei tempi comici: quando in scena ci sono i due comici di Zelig è chiaro che è loro il merito della risata strappata allo spettatore, ma quando la gag è visuale il merito non può che andare al regista e al montatore, e va riconosciuto a Barnaba (che ha ricoperto entrambi i ruoli in questione) di aver sempre centrato l’obiettivo. Obiettivo centrato anche quando ripropone, sempre in chiave di commedia, alcune citazioni da famosi film statunitensi.

Fabrizio Nardi in una scena di Ciao brotherGrazie alla bella sceneggiatura anche i comprimari (tutti in parte) sono ben definiti e ognuno di loro ha il suo spazio nell’economia del racconto, ed è ben definito caratterialmente. Di tutto rispetto la prova attoriale di Benedicta Boccoli -vera “cattiva” della situazione – mentre è una sorpresa ritrovare Mietta in veste di attrice.

Ciao brother è una commedia semplice, girata con professionalità e intelligenza, che mira a essere concreta facendo ridere lo spettatore con gag visuali e verbali sempre azzeccate e – è bene sottolinearlo – senza ricorrere alla scorciatoia della volgarità, del nudo o della battuta scatologica. Una classica commedia “per famiglie” ben riuscita.


La locandina di Ciao brotherTitolo: Ciao brother
Regia: Nicola Barnaba
Sceneggiatura: Giulio Base
Fotografia: Richard Palton
Interpreti: Fabrizio Nardi, Nico di Renzo, Benedicta Boccoli, Emanuela Aurizi, Francesca Della Ragione, Clayton Norcross, Mietta, Massimo Ceccherini, Cristian Marazziti Roberto Ciufoli, Giuseppe Milazzo Andreani, Cristiano Lucarelli, Sean James Sutton, Robert Madison
Nazionalità: Italia, 2016
Durata: 1h. 37′


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Attualmente ci sono 3 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Ritengo troppo lusinghiera la recensione.
    Film tutto giocato sulle gag del “falso fratello” (non so distinguere i due comici) con battute, a volte, indecenti che non suscitano la minima risata o che al massimo strappano un sorrisino.
    Sceneggiatura che ha ben più di una sbavatura citata in recensione; si soprassede sui grossi buchi e sulle pacchianerie solo perchè siamo coscienti che stiamo vedendo uno sketch lungo un’ora e mezza.
    Le lodi alla regia incomprese. La differenza fra un Vanzina qualunque dov’è?
    Comparto attoriale…vabè lasciamo perdere.
    L’ho inteso come già sopra enunciato e non mi ha tantissimo irritato. Può bastare sicuramente.
    Carino il rimando al film Pixar “Ratatouille”.

    Se vogliamo parlare di comici che sono riusciti a produrre film comici e non validi si possono citare “Mi Fido Di Te” con Ale & Franz ed i primi due di Ficarra & Picone.

  2. Francesco Binini ha detto:

    Non sono d’accordo con quanto dici Marco. La differenza con Vanzina è che in Ciao Brother la comicità è sana e non volgare. Certo, la sceneggiatura non è a prova di bomba, ma si tratta di un film comico e credo che nessuno si aspettasse Ninotchka. Io l’ho trovato un film onesto, ben fatto e divertente.

  3. Marco ha detto:

    Ciao Francesco.
    Come Vanzina intendevo Carlo, non il fratello sceneggiatore. La regia qui mi è sembrata la medesima, sia come impostazione che come tempi comici: rasenta la sufficienza.
    Se vogliamo parlare di volgarità mi trovi d’accordo ma si tratta della sceneggiatura, non di regia. E lo script è solo uno sketch lungo un’ora e mezza senza alcun picco sorprendente.

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