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Coco di Lee Unkrich

28 dicembre 2017 Recensioni 1 Commento
Coco

Walt Disney, 28 Dicembre 2017 – Strabiliante

Miguel Riviera è un bambino messicano di dodici anni che sogna di diventare un musicista per emulare il suo idolo: Ernesto de la Cruz. La famiglia di Miguel, però, gli proibisce in maniera totale di suonare e di tentare di realizzare il suo sogno, a causa di negative vicissitudini passate legate al suo trisavolo e alla musica stessa…


Ambientata in un Messico tradizionalista e conservatore, Coco è la nuova pellicola firmata Disney/Pixar e diretta da Lee Unrich (con Adrian Molina). La narrazione si sviluppa con un incedere costante e crescente, per raccontarci una storia reale eppure fantastica, in cui è possibile scorgere diversi piani di lettura.

Coco è un film sulla vita e sulla morte, che parla di morale e di ribellione, di ricordo e di oblio, di sentimenti autentici e di opportunismo. Ma è anche un film sulla famiglia e sui contrasti ad essa legati, un film sui sogni personali e sulla determinazione per poterli realizzare. In questo, Coco è una pellicola totalmente contemporanea, che offre degli spunti di riflessione al passo con i tempi e che rimandano a una cosmogonia abbagliante eppure torbida, fatta di palcoscenici, pubblico giudicante e talent show musicali, ma anche di mercenari arrivisti. E quando il piccolo protagonista vede la sua chitarra essere distrutta dinanzi ai suoi occhi, la strada verso la ribellione appare forzata: come Ariel di fronte al Re Tritone e Mulan di fronte alle tradizioni familiari, anche Miguel si oppone strenuamente.

Coco spinge lo spettatore adulto e lo spettatore bambino ad addentrarsi nel misterioso recinto del post mortem. Lo fa con con una naturalezza inaudita, attraverso un’immersione totale, profonda, ma mai violenta, costringendolo a riflettere sull’importanza dei legami, della vita, della morte e del ricordo. Il regno delle anime è uno scintillante universo in cui la scelta dei colori al neon e degli alebrije, la cura nel dettaglio e nella fotografia magnetica, vanno a costituire un’estetica carnevalesca che restituisce un effetto seducente.

Un film importante, che spicca per la realizzazione tecnica, la grafica realistica, la narrazione e la caratterizzazione dei personaggi, e che emerge anche per la musica di Michael Giacchino, capace di sublimare in uno spettacolo emotivamente trascinante e ipnotizzante.


La locandina di CocoTitolo: Coco (Id.)
Regia: Lee Unkrich (coregia di Adrian Molina)
Sceneggiatura: Adrian Molina, Matthew Aldrich
Fotografia: Matt Aspbury, Danielle Feinberg
Doppiatori originali: Anthony Gonzalez, Gael García Bernal, Benjamin Bratt, Alanna Ubach, Renee Victor, Jaime Camil, Alfonso Arau, Herbert Siguenza, Ana Ofelia Murguía, Natalia Cordova-Buckley, Selene Luna, Sofía Espinosa
Nazionalità: USA, 2017
Durata: 1h. 45′


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    In generale sono d’accordo, l’unico appunto è che la tematica è abbastanza risaputa (ma non è un problema così grosso) e l’antagonista e la sua caratterizzazione mi ha ricordato quello di “Up”.
    Finale toccante ma non arriva alle vette di “Inside Out”, per citare un Pixar recente.
    Ottima la musica e le canzoni e il contesto ove sono ambientate.
    Sicuramente consiglio.

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