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"Cuore Sacro" di Ferzan Ozpetek

25 febbraio 2005 Recensioni 0 Commenti
CineFile

Medusa, 25 Febbraio 2005 – Efficace

Irene ha ereditato l’immensa fortuna di famiglia, e per gestirla è pronta a calpestare le persone più care. Nell’antico palazzo di famiglia scopre che la stanza in cui viveva la madre è ancora intatta, come se la donna ci vivesse ancora. L’incontro con una vivace ragazzina cambierà completamente la sua vita…


Barbora Bobulova e Massimo PoggioA due anni dal grande successo de La finestra di fronte, il regista turco Ferzan Ozpetek cambia radicalmente argomento e con il suo Cuore Sacro porta sul grande schermo la storia di abnegazione di una donna che dopo anni di vigliaccherie e scelte immorali in nome del dio denaro, riesce finalmente a liberare la sua anima da pesanti fardelli. Il percorso non è però dovuto ad una semplice voglia di remissione dei propri peccati o ad una presa di posizione rigida in tal senso, quello di Irene sarà un cammino graduale lungo il quale scoprirà la sua vera natura, ritroverà purtroppo solo nel ricordo una madre amorevole che tutti avevano etichettato come pazza ed imparerà a conoscere il significato dell’altruismo e della carità perché sente che è quella l’unica strada che può regalarle la pace interiore di cui ha bisogno.

Barbora Bobulova e Camille Dugay ComenciniNonostante la scelta di una storia a sfondo religioso – sempre molto rischiosa – Cuore Sacro non rappresenta per Ozpetek un vero e proprio cambiamento perché in realtà tornano anche qui i temi tanto cari al regista che hanno di fatto decretato il successo – più o meno rumoroso – di tutti i suoi film. Parliamo del passato che è sempre dietro l’angolo a suggerirci la strada per il futuro, del ricordo delle persone care che scompaiono, delle scelte difficili e del coraggio di guardarsi dentro senza alcuna paura di quel che vi si può trovare. Insomma, anche qui il personaggio protagonista si trova di fronte ad una crisi d’identità, ma che stavolta arriva come un’illuminazione fulminea e capace di guarire la cecità che fino a quel momento non le aveva mai permesso di guardare oltre se stessa.

Il regista Ferzan Ozpetek spiega una scena a Barbora BobulovaUn film stilisticamente ineccepibile, a tratti eccessivo (come quando usa l’immagine de La Pietà di Michelangelo, oppure nella scena della spoliazione vera e propria dell’attrice), che punta tutto sull’ambiguo potere del gioco luce/musicalità, sull’esaltazione pittorica delle scenografie e su numerosi piani sequenza atti a scrutare i luoghi e le emozioni sul volto della protagonista nei momenti di riflessione. Poi con il passare dei minuti le straordinarie musiche di Andrea Guerra (La finestra di fronte, Le fate ignoranti), la solenne fotografia di Gian Filippo Corticelli (Non ti muovere), l’austera scenografia di Andrea Crisanti (Il ladro di bambini), la grande bravura di tutti gli attori di contorno scelti come sempre con grande attenzione dal regista, ma soprattutto la grande intimità instauratasi tra il sacro cuore di Irene ed il volto della Bobulova, contribuiscono parecchio ad alleviare una certa sensazione come di “costruito”.
Barbora Bobulova e Andrea Di StefanoUna sensazione che però non sparisce del tutto, lasciando a posteriori l’impressione che il tutto sia stato realizzato in maniera sì corale, ma principalmente per nascondere nella maniera più indolore possibile sia l’incapacità della storia di colpire fino in fondo lo spettatore, sia il fatto che probabilmente di veramente suo – di Ozpetek – ci sia molto poco, nonostante egli continui a dichiarare il contrario.

Il risultato è in definitiva che Cuore Sacro non costituisce né il salto di qualità cercato dal regista in conferenza stampa né tantomeno un passo indietro, ma nonostante non sia riuscito a convincere fino in fondo rimane comunque uno spettacolo piacevole e con una carica emotiva notevole.


La locandinaTitolo: Cuore Sacro
Regia: Ferzan Ozpetek
Sceneggiatura: Gianni Romoli, Ferzan Ozpetek
Fotografia: Gian Filippo Corticelli
Interpreti: Barbora Bobulova, Andrea Di Stefano, Lisa Gastoni, Massimo Poggio, Camille Dugay Comencini, Gigi Angelillo, Erica Blanc, Michela Cescon, Elisabetta Pozzi, Caterina Vertova, Stefano Santopago, Stefania Spugnini, Paolo Romano
Nazionalità: Italia, 2005
Durata: 1h. 57′


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