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Fuoco su di me di Lamberto Lambertini

10 giugno 2006 Recensioni 0 Commenti
Fuoco su di me

Istituto Luce, 31 Marzo 2006 – Interessante

Il giovane Eugenio torna a Napoli dopo essere stato ferito in battaglia. Mentre il nonno paterno ne condivide ideali e stati d’animo, il cugino tenta inutilmente di farlo tornare nell’esercito. Ma Eugenio, deciso a non combattere mai più, intraprende un viaggio interiore che lo porterà a conoscere se stesso e anche l’amore….


Massimiliano Varrese e Omar Sharif in Fuoco su di meLa trama del film appena raccontata è in realtà parallela a un’altra che riguarda invece la figura storica di Gioacchino Murat. E’ interessante vedere come il regista Lamberto Lambertini decida di farne il co-protagonista, trattando gli ultimi anni della sua vita. Ne nasce un personaggio correttamente carismatico e volitivo, tanto da affrontare il plotone d’esecuzione in modo decisamente stoico e valoroso.
Massimiliano Varrese in Fuoco su di meTuttavia, per quanto la vita di Eugenio scorra parallela a quella del re di Napoli, questi due personaggi sono opposti nell’indole: il giovane non si accende di furori eroici né è attratto da glorie militari, soprattutto perché gli è bastato combattere una volta per comprendere l’inutilità di tutte le guerre. Neppure l’ipotesi dell’unificazione dell’Italia lo spinge a rientrare nell’esercito, perché è convinto che ormai non c’è più nulla per cui combattere. La sua indole lo porta piuttosto a coltivare altre sue passioni, quali la lettura e la scrittura, oltre che alla contemplazione della luna nel bel mezzo del mare, anche in tempesta.

Una scena di Fuoco su di meLa duplice idea di base che muove Fuoco su di me è senza dubbio valida e interessante, tuttavia c’è qualcosa nel suo svolgimento che non convince completamente. Per quanto il film sia anche coraggioso e ambizioso nel trattare simili tematiche e contesti, manca infatti di smalto, perché non si accende e non accende l’animo dello spettatore. Eugenio è un personaggio interiormente tormentato, ma il suo atteggiamento non lo è abbastanza, o non lo è come dovrebbe essere. Nemmeno quando si innamora della ragazza che lo ha salvato dal naufragio e deve rinunciare a lei, il personaggio si anima come il suo tormento esistenziale e il suo dolore vorrebbero; né Eugenio si decide all’azione neppure in questa circostanza – e, quindi, non solo in guerra – per esempio chiedendole spiegazioni – peraltro, lasciate all’intuito dello spettatore, anziché esplicitate – o lottando almeno per lei.

Sonali Kulkarni in una scena di Fuoco su di meFuoco su di me risulta invece dialettico nella contrapposizione azione/passività e ragione/sentimento, quest’ultima rispettivamente incarnata dal cugino di Eugenio – non a caso ex-giacobino e ora fervido sostenitore di Murat – e dal personaggio del ragazzo. La filosofia è a sua volta incarnata dal nonno di Eugenio, che dissemina nel film momenti filosofici a volte un po’ forzati ma comunque interessanti. Tuttavia, nonostante il limite del film consista sostanzialmente nello sviluppo – ma non nella resa – del personaggio di Eugenio, il risultato è più che apprezzabile.

Da citare la notevole ricostruzione di scene e di costumi, oltre che la bella quanto suggestiva fotografia.


Titolo: Fuoco su di me
Regia: Lamberto Lambertini
Sceneggiatura: Lamberto Lambertini
Fotografia: Pino Sondelli
Interpreti: Omar Sharif, Massimiliano Varrese, Sonali Kulkarni, Zoltàn Ràtòti, Maurizio Donadoni, Nicola Di Pinto, Antonella Stefanucci, Giacinto Palmarini, Marc Fiorini, Susanna Smit, Bruno Leone, Surama De Castro, Michele Alhaique
Nazionalità: Italia, 2005
Durata: 1h. 40′


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