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"Vai e vivrai" di Radu Mihaileanu

25 ottobre 2005 Recensioni 0 Commenti
Vai e vivrai

Medusa, 4 Novembre 2005 – Lucido

Nel 1984 centinaia di migliaia di africani provenienti da 26 nazioni si ritrovano nei campi profughi del Sudan. Israele organizza un’operazione grazie alla quale molti degli 8.000 falasha dell’Etiopia – ebrei africani discendenti diretti di Re Salomone e della Regina di Saba, potranno raggiungere Gerusalemme…


Meskie Shibru Silvan con Moshe  Agazai sullo sfondo in una scena di Vai e vivraiRadu Mihaileanu immagina che in uno di quei campi profughi sudanesi una madre cristiana affidi il proprio figlio di nove anni ad una donna falasha. Aggregarsi alla carovana in partenza e fingersi ebreo per arrivare in Israele è l’unica speranza che il piccolo ha di sopravvivere. Anche se lui non lo capisce, la madre naturale lo sa bene, e lo sa anche la donna che lo prende con sé. Per lui, in Africa non c’è speranza; l’unico modo che la madre ha di salvarlo è separarsi da lui. Vai e vivrai, figlio mio…

Roni Hadar e Sirak M. Sabahat in Vai e vivraiPartendo da un fatto storico che ben poca eco ha avuto nel mondo occidentale, Mihaileanu realizza un film profondo ed emozionante. Ben diverso dalla sua opera precedente, quel Train de vie che correva veloce come un cartoon di Tex Avery ed aveva riscosso elogi in ogni dove. Vai e vivrai è un film diverso, ma non gli è da meno; sembra anzi un’opera maggiormente compiuta, sicuramente più efficace e tecnicamente più curata. Certo è un’opera che può spiazzare chi se ne avvicina aspettandosi la stessa leggerezza del film del 1998: Vai e vivrai è un dramma, un dramma umano inserito in una tragedia più grande, un film oppressivo ma lucido e illuminante.

Vai, vivi e diventa, recita il titolo originale: vai e vivi la vita di qualcun altro, diventa qualcun altro; rinnega ciò che sei e ciò che sai, solo così potrai continuare a vivere. E allora vai, e vivrai.

Moshe Agazai  e Yael Abecassis in Vai e vivraiE’ la storia di un bambino cristiano che cresce fino a diventare un ebreo adulto, un uomo che si sente ebreo pur non essendo realmente discendente del popolo d’Israele. Un uomo che ha costruito la propria esistenza sulla menzogna, e che ha paura di rivelare questo inganno a chi gli è caro perché teme di perdere (di nuovo) i propri affetti. Questa tematica aggiunge una dimensione importante alla pellicola, le impedisce di rimanere un “semplice” film storico e la rende maggiormente universale, più interessante anche per chi non ha interessi diretti nella religione. Per quanto la religione venga qui vista soprattutto come filosofia di vita più che come culto o Fede.

Il campo profughi in Sudan di Vai e vivraiE’ la storia di quattro madri, che in momenti diversi amano lo stesso figlio e sono disposte a tutto pur di proteggerlo, anche a sacrificare il proprio amore, se necessario. E allora Vai e vivrai è un film d’amore, un film sull’Amore più alto. E’ un film che racconta l’amore per l’altro, la tolleranza per il diverso, e quanto questo tipo di amore possa superare ogni cosa, quanto questo amore possa realmente donare la vita. Vai e diventa diventa qualcun altro… e allora vivrai.


La locandina di Vai e vivraiTitolo: Vai e vivrai (Va, vis et deviens)
Regia: Radu Mihaileanu
Sceneggiatura: Alain-Michel Blanc, Radu Mihaileanu
Fotografia: Rémy Chevrin
Interpreti: Yaël Abecassis, Roschdy Zem, Moshe Agazai, Moshe Abebe, Sirak M. Sabahat, Roni Hadar, Yitzhak Edgar, Rami Danon, Meskie Shibru Sivan, Mimi Abonesh Kebede, Raymonde Abecassis, Rivkaée Abravachy, Shai Fredo, Avi Oria
Nazionalità: Francia – Belgio – Israele – Italia, 2005
Durata: 2h. 10′


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