Il corvo - The Crow di Alex Proyas
Mediaset Distribuzione, 22 Settembre 1994 – Vuoto
Eric Draven è un rockettaro che risorge dalla tomba un anno dopo essere stato assassinato, per vendicare la morte sua e della sua fidanzata. A uccidere la coppia è stato un criminale che ora è il vero padrone della città. Eric è accompagnato da un Corvo magico che ne guida la discesa nei bassifondi della città…
Bisogna avere il coraggio di dirlo: se Brandon Lee non fosse morto durante la lavorazione di questo film, Il Corvo cinematografico avrebbe incassato un decimo dei 94 milioni di dollari che ha portato a casa e ci avrebbe anche risparmiato gli imbarazzanti seguiti. I mezzi di comunicazione italiani, ad esempio, non avrebbero dedicato spazio ad un film tratto da un fumetto che da noi nessuno conosceva e interpretato da un attore poco apprezzato dal pubblico, e il pubblico non si sarebbe neanche accorto che il film esisteva.
Certo non sono i risultati dei botteghini che fanno la qualità di un film, ma capita spesso di perdere il senso delle proporzioni quando si guardano le cifre. In realtà, l’opera seconda di Alex Proyas è un film stilisticamente ben studiato ma che non riesce a dir nulla di nuovo in nessuno degli aspetti e delle tematiche che lo contraddistinguono. E non è solo per il fatto che gli sceneggiatori Schow e Shirley hanno obbligatoriamente semplificato l’impianto dello straordinario fumetto di James O’Barr da cui la pellicola è tratta, il problema è che il film è «stilisticamente ben studiato».
Dotata di una serie di scenografie davvero fantastiche (esaltate dalla perenne pioggia battente), la pellicola non si adagia mai all’interno di un singolo genere cinematografico e riesce nell’escalation di violenza voluta dal regista. Ma non riesce nell’escalation emotiva: Il Corvo è un film piatto e ripetitivo, in cui Proyas dimostra in pieno di provenire dal mondo dei videoclip e che non riesce a riproporre la magia del fumetto cui è ispirato. Tecnicamente ottimo, certo, ma il cinema non è solo un look curato. Ne Il Corvo, cult-movie sopravvalutato, non c’è nient’altro.
Titolo: Il corvo – The Crow (The Crow)
Regia: Alex Proyas
Sceneggiatura: David J. Schow, John Shirley
Fotografia: Dariusz Wolski
Interpreti: Brandon Lee, Rochelle Davis, Ernie Hudson, Michael Wincott, Bai Ling, Sofia Shinas, Anna Levine, David Patrick Kelly, Angel David, Laurence Mason, Michael Massee, Tony Todd, Jon Polito, Bill Raymond, Marco Rodríguez, Kim Sykes
Nazionalità: USA, 1994
Durata: 1h. 42′
Il fumetto originale vale molto di più ed ha dei personaggi ben definiti anche se è pieno di frasi simili a quelle che le ragazzine depresse scrivono sui loro diari…
Tra l’altro il protagonista del fumetto è un masochista ed è sadico quanto i porci che ammazza.
Bah, io questo film lo adoro. le atmosfere sono le stesse di blade runner e ai batman di frank miller. Inoltre il lavoro che compie Luca Ward al doppiaggio è da pelle d’oca. colonna sonora atomica e leggendaria. sicuramente Heath Ledger per il look e i modi di fare del suo Joker devono sicuramente molto a The Crow. Da segnalare che entrambi gli attori sono morti poco prima della fine delle riprese.
Con tutte le belle frasi pronunciate sottolineate da una eccezionale colonna sonora non capisco come si possa affermare che il film non compie un’escalation emotiva, io mi sono emozionato, e molto.
Forse la sceneggiatura non dice nulla di nuovo e di sensazionale (ma non so se nel ’94 altri film abbiano trattato soggetti come questo, penso di no comunque) ma io almeno non ci ho fatto molto caso (anche ad alcune scene troppo ben studiate) dato che mi sono totalmente immedesimato nel racconto.
Può darsi che la morte di Lee abbia fatto da “megafono” alla promozione del film ma ciò non toglie che esso sia un bel film, un caposaldo degli anni ’90.
Non ho trovato difetti.
concordo con Marco: capolavoro anni 90.
Bhà…l’articolo mi sembra troppo “severo” verso quello che è stato di fatto un film che è piaciuto a tutti quelli che lo videro…ed ancora oggi piace ripensarlo e rivederlo. Di fatto non mi interessa niente del curriculum del regista.
Anche a me ha emozionato molto e credo che come un pò tutti, all’epoca mi immedesimai tantissimo nel personaggio….medesima cosa quando uscì il film dei “doors”…Sta di fatto che bisognerebbe guardare l’opera con la logica del risultato finale, cioè “più che eccellente” considerato che è diventato un “cult” per le ultime generazioni, ma specialmente per la mia (’75).
Non sono d’accordo, Claudio. Nel senso che non sono d’accordo in generale con il tuo modo di intendere la critica: non vedo perché si dovrebbe scrivere una critica positiva solo perché il film è piaciuto a molti, e non vedo perché si dovrebbe considerare “più che eccellente” una pellicola solo perché è diventata un cult. Poi si può discutere sulle singoli opinioni e sui modi in cui sono espresse, ma sostenere che se un film piace è perché è bello mi sembra profondamente sbagliato. Il “risultato finale” della lavorazione di un film è il film stesso, non i suoi incassi.
Il Corvo di Alex Proyas è un capolavoro, non tanto per le vicissitudini che lo hanno attorniato ma perchè nasce come trasposizione del fumetto di James O’Barr,che è una vera e propria opera d’arte dalle emozioni forti e uno stile accattivante . La pellicola è immortale al tempo grazie ad incredibili effetti speciali ma a contare sono una regia straordinaria e un interprete come Brandon Lee che mostra solo nella sua ultima pellicola di non essere l’ombra del padre (Parlo di film di arti marziali), ma un attore con la A maiuscola!
Visto al cinema al momento dell’uscita e rivisto almeno una decina di volte nel corso degli anni: a me ha sempre dato l’impressione di essere più che altro un eccellente collage di singole sequenze esaltanti.
C’è la super colonna sonora.
C’è la fotografia.
Ci sono le intuizioni registiche, le interpretazioni, le frasi ad effetto,
Però secondo me manca il film.
I gusti son gusti ma quello che conta è l’impatto che ha avuto sul pubblico al di la della morte di Brandon Lee e le emozioni che ha regalato a chi ha saputo guardarlo nel profondo. Questo non significa che il film arrivi a tutti e che i gusti di tutti siano uguali ma se alla stragrande maggioranza è arrivato qualcosa significherà.
I primi libri di Moccia sono dei best sellers.
Hanno regalato grandi emozioni a chi ha saputo guardarli nel profondo.
E nauseanti graffiti a tutti gli altri.
ehii io penso lo stesso pensa che lo guardo da quando sono nato ho tutti i poster con tutte le frasi e anche tutti i modellini e disprezzo chi disprezza questo film perchè come ridico è un film bellissimo adorabile e poi mi piace un sacco brandon lee e suo padre bruce ho tutti i film di brandon e bruce
sono anch’io d’ accordo con te hai proprio ragione pensa io sono appassionatissimo del corvo ho tutto del corvo a casa mia
Bruce e Brandon saranno ricordati per sempre.
Certo che ignoranza paragonare un Cult di questo calibro agli orrendi libri di Moccia e le sue altrettanto orrende trasposizioni cinematografiche !…
Moccia è già passato, Il Corvo sarà per sempre!