"Il ladro di orchidee - Adaptation." di Spike Jonze
Columbia, 28 Febbraio 2003 – Presuntuoso
Dopo la nomination all’Oscar per la sceneggiatura di Essere John Malkovich, la già non brillante vita personale di Charlie Kaufman sembra essere ormai irrecuperabile. Il blocco delle scrittore è il suo più fedele compagno, e quando suo fratello Donald si mette a scrivere un thriller il mondo sembra proprio avercela con lui…
Difficile scindere la realtà dal lavoro creativo, parlando di Adaptation. Lo sceneggiatore Charlie Kaufman si eleva a protagonista della sua storia, raccontando il suo sentirsi inadeguato al mondo in cui vive – quello di Hollywood, che l’ha accolto a braccia aperte dopo il successo di Malkovich – e la difficoltà nel ripetere quel successo senza snaturarsi, senza vendersi alle regole d’oro di Robert McKee e dell’Industria. Per farlo, Kaufman utilizza la figura del fittizio fratello Donald, con cui divide i credit (e la nomination all’Oscar!) e in fondo anche la struttura drammatica del film.
Incrociando in maniera discretamente convincente tre diverse narrazioni, Adaptation finisce per essere un film dai mille inizi e dalle svariate svolte narrative; una pellicola che sembra una sorta di auto-analisi, un’operazione catartica – perfino un’auto-celebrazione, in alcuni momenti. Il rischio, con un lavoro del genere, è quello di risultare compiaciuti del proprio talento, presuntuosi e irritanti. Un rischio che Kaufman e il regista Spike Jonze Jonze corrono spesso, a tratti senza riuscire a controllarsi.
A livello più pratico, comunque, la pellicola è piena di spunti molto interessanti, non ultimo quello della frustrazione professionale e dell’insicurezza che ne deriva, ma troppa carne al fuoco quasi mai finisce per essere un vantaggio. Anche in questo caso, come nel precedente Malkovich, al momento di tirare le fila dei numerosi discorsi iniziati, Kaufman si perde e il film si ammoscia. Il ritmo e la credibilità del film, e con essi l’attenzione dello spettatore, durano un po’ più a lungo rispetto all’opera prima di Jonze, ma quando lo stile della pellicola cambia, e il film di Charlie diventa il film di Donald, tutto si perde e il progetto si connota per quello che presumibilmente era fin dall’inizio: un divertissement personalissimo e mai pensato per il pubblico pagante.
Titolo: Il ladro di orchidee – Adaptation. (Adaptation)
Regia: Spike Jonze
Sceneggiatura: Charlie Kaufman, Donald Kaufman
Fotografia: Lance Acord
Interpreti: Nicolas Cage, Meryl Streep, Chris Cooper, Tilda Swinton, Cara Seymour, Judy Greer, Maggie Gyllenhaal, Ron Livingston, Jay Tavare, Brian Cox, Curtis Hanson, Jim Beaver, Judy Greer, Litefoot, Doug Jones, Stephen Tobolowsky
Nazionalità: USA, 2002
Durata: 1h. 54′
Trovo questo film assolutamente straordinario!!!
P.S. : Alberto, forse dovresti eliminare dalla recensione la parte in cui dici che Donald è fittizio.
Non è uno spoiler vero e proprio, ma pensare che esista veramente aumenta la drammaticità delle scene finali.
Ovviamente è solo un mio consiglio, ma io quando l’ho visto, appena finito, sono andato a vedere se questo Donald esistesse veramente tanto la sua “storia” mi aveva appassionato. Un cordiale saluto.
Guido, non ci avevo mai pensato. Il problema è che se tolgo solo quel riferimento lasciando il resto del paragrafo così com’è do l’impressione di non sapere che Donald non esiste, e per la credibilità della recensione non posso permettermelo. Ci penso su e vedo se trovo una soluzione.
Facciamo che quando avrai imparato l’educazione i visitatori di CineFile torneranno ad avere il piacere di leggere i tuoi interessanti commenti.