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"Il matrimonio di Tuya" di Quan An Wang

7 giugno 2007 Recensioni 0 Commenti
Il matrimonio di Tuya

Lucky Red, 8 Giugno 2007 – Ostinato

In Mongolia, Tuya non vuole lasciare i suoi terreni e continua a vivere con il marito malato, due figli, 100 pecore e un grande terreno da pascolo. Su suggerimento del marito, Tuya divorzia e cerca un uomo che si curi di lei, dei figli, del pascolo, delle sue pecore… e del suo ex marito!


Nan Yu in Il matrimonio di TuyaIl cinema, al pari delle altre forme d’arte, dovrebbe sempre porsi come principale obiettivo quello di creare una testimonianza, di tracciare un’impronta nel terreno sociale che costituisce il mondo in cui viviamo, per far sì che il tempo non cancelli e non dimentichi ciò che di culturalmente importante esso ci vuole comunicare. Quan An Wang, con il suggello del Festival di Berlino che gli ha riconosciuto l’Orso d’Oro, riesce a consegnare al mondo un luogo, una storia, dei volti e delle umanità che altrimenti avrebbero rischiato di restare ignoti, giacendo ai margini di una società che corre e si espande con un’indifferenza sempre più inarrestabile.

Bater e Nan Yu in Il matrimonio di TuyaLa Mongolia Interna, quella dei terreni da pascolo e dei pastori fieri delle proprie terre, sta per scomparire sotto la spinta dell’espansione industriale, e quei volti caratteristici di tanta gioia di vivere e di una semplicità feroce, stanno per essere inglobati per sempre nell’anonimato della vita in città. Con Il matrimonio di Tuya, bellissimo affresco di quella marginalità che andiamo rivendicando come reazione al processo di ‘anonimizzazione’ che ci ha travolti, il cinema ha accolto un messaggio e fornito un pretesto per apprezzare le culture radicate, solide e dure a morire che plasmano poi le personalità e i caratteri più commoventi e riusciti.

Baolier e Nan Yu in Il matrimonio di TuyaL’impegno di Quan An Wang con Il matrimonio di Tuya si concretizza attraverso una storia raccontata con gli occhi di una donna, Tuya (Nan Yu), che da sola protegge e sostiene la sua famiglia, come solo le donne forti e intelligenti sanno fare. Suo marito Bater è rimasto invalido in seguito ad un incidente durante la costruzione di un pozzo per la loro casa, ed è lei ad accudirlo, a crescere i loro due bambini, a sorreggere tutto il carico del pesante lavoro di pascolo, fino a quando non inizia ad avere anche lei seri problemi si sua salute. Se non smetterà di fare lavori pesanti, Tuya potrebbe rischiare di rimanere parallizzata. Per scongiurare tale ipotesi, Bater le propone una soluzione che appare come l’unica possibile: a malincuore Tuya dovrà divorziare e cercare un nuovo marito che sia disposto a prendersi cura di lei, dei bambini e soprattutto, unica condizione imposta da Tuya, anche di Bater.

Nan Yu in Il matrimonio di TuyaL’occhio della regia riesce a posarsi sugli eventi di questa famiglia in maniera riservata e penetrante allo stesso modo, utilizzando la forza e la testardaggine della donna come veicolo per trasmettere i sentimenti autentici ed estremi che sono alla base della loro vita. Tuya difende il suo matrimonio a dispetto dell’evidenza, pur sapendo che le sarà difficile trovare un uomo disposto ad accettare il suo ostinato attaccamento ai valori che la sorreggono nell’enorme difficoltà che incontra quotidianamente e che la rendono così commovente.

Nan Yu in Il matrimonio di TuyaGli splendidi paesaggi, ai limiti della desertificazione spaziale e metaforica, ripresi in una profondità di campo che viene ora accentuata dall’abbandono in fuoricampo della presenza umana, ora interrotta da piani più vicini che ne sottolineano la delimitazione, creano suggestione e insieme forniscono lo spunto per immedesimarsi nella crescente frustrazione sperimentata da Tuya e dagli altri splendidi ritratti umani che ruotano intorno a lei. A partire dal piccolo Zhaya, ostinato e orgoglioso come sua madre; Bater, fragile più di quanto voglia e possa ammettere; l’imbranato Sen Ge che ci fa ridere e pensare in chiave ironica alla sorprendente fantasia del destino; tutti sono maschere di un mondo in via d’estinzione, tutti riflettono la malinconia per una rigogliosità che si è fatta deserto soprattutto nei cuori, ma che può ancora sopravvivere nelle musiche, nei balli, nella tradizione, nel diritto alla rivendicazione di un’identità sociale e storica, soprattutto nelle lacrime che si concede nel finale Tuya, colei che vede oltre le debolezze che non può permettersi, e che diventano l’estremo atto di coraggio da cui partire e ripartire per affermare l’ostinazione alla vita.


La locandina di Il matrimonio di TuyaTitolo: Il matrimonio di Tuya (Tuya de hun shi)
Regia: Quan An Wang
Sceneggiatura: Wie Lu, Quan An Wang
Fotografia: Lutz Reitmerier
Interpreti: Nan Yu, Bater, Sen Ge, Zhaya, Baolier
Nazionalità: Cina, 2006
Durata: 1h. 36′


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