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"Il nascondiglio" di Pupi Avati

13 novembre 2007 Recensioni 0 Commenti
Il nascondiglio

01 Distribution, 16 Novembre 2007 – Sbagliato

Una donna di origini italiane decide di aprire un ristorante in una casa dell’Iowa rimasta chiusa per oltre cinquant’anni. La donna è appena uscita dalla clinica psichiatrica dove è stata ricoverata per quindici anni in seguito al suicidio del marito, ed è decisa a costruirsi una nuova vita…


Chiara Tortorella e Sydne RomeDopo Dario Argento, che con La terza madre torna al genere horror tout court andando a chiudere malamente la trilogia iniziata trent’anni fa con Suspiria e proseguita con Inferno, ecco che anche un altro maestro del cinema italiano, Pupi Avati, torna al suo primo grande amore. Conosciuto per commedie romantiche che negli ultimi anni gli hanno conferito una reputazione inattaccabile di gran cantore dei sentimenti, Avati nasce in realtà come cineasta horror. Non dimentichiamoci che La casa dalle finestre che ridono e Zeder sono forse due dei migliori horror della storia del nostro cinema. Con Il nascondiglio Avati prova a rinverdire i fasti di quel periodo, forse poco noto, di inizio carriera (un flebile tentativo, il buon Pupi l’aveva già azzardato nel 1996 con L’arcano incantatore).

Laura MoranteAmbientato negli Stati Uniti con un cast internazionale (Burt Young, Rita Tushingam, Treat Williams e Laura Morante) e girato interamente in inglese (cosa che già aveva fatto qualche anno fa con il poco riuscito thriller L’amico d’infanzia), Il nascondiglio racconta la storia, tratta peraltro da fatti realmente accaduti, di una giovane donna che, appena uscita da una clinica psichiatrica, decide di rifarsi una vita aprendo un ristorante italiano ma ha la malaugurata idea di scegliere come locale un tetro palazzo che scoprirà nascondere nel suo passato un terribile segreto.

Una scenaOra, a parte la scarsa originalità del soggetto, su cui si può comunque chiudere un occhio se si considera il tema della casa maledetta ormai come un classico del genere, quello che più disarma è la completa mancanza di responsabilità di Pupi Avati nello scegliere la strada da seguire. Se, infatti, si guarda il film dal punto di vista dell’atmosfera, allora niente da eccepire: in questo Avati non ha rivali. Un prologo ben studiato ambientato negli anni Cinquanta ci introduce a quella che sarà l’aura misteriosa che ha finito per avvolgere questa maledetta casa dell’Iowa. I problemi sorgono quando si passa ai giorni nostri. Eh sì, perché dopo un inizio folgorante, che lascia presumere una ghost story, ci si aspetterebbe da Avati quantomeno un’incursione nel paranormale, e invece tutto quello che si ha è una serie di indagini farraginose da parte di questa italoamericana già disturbata di suo, capitata lì per caso e inspiegabilmente risoluta a voler svelare a tutti i costi l’enigma. Enigma che, purtroppo per lo spettatore, anche quello meno arguto e meno avvezzo alle dinamiche del thriller, è chiaro sin dall’inizio.

Burt Young e Laura MoranteSe Avati avesse privilegiato la chiave horror, allora gli si sarebbe potuto anche perdonare la miriade di incongruenze che infarcisce lo sviluppo della storia, ma siccome opta per la strada della razionalità ecco che diventa inaccettabile una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti e non rispetta minimamente le regole della verosimiglianza. Troppe le domande che rimangono insolute, troppi i personaggi che non hanno motivo di esistere, troppi i particolari che non vengono spiegati. Se tutto questo in un horror sarebbe pure plausibile, qui il fatto di cronaca nera resta un fatto di cronaca nera. Non ci sono fantasmi che ritornano dall’aldilà in cerca di aiuto, non ci sono mostri assetati di vendetta (o meglio un mostro c’è ma è “umano”). Semplicemente un passato sepolto che riemerge. E a tratti anche in modo piuttosto risibile (il nascondiglio del titolo sarebbe stato scovato pure da un bambino, e qui passano cinquant’anni prima che lo si trovi!).

Peccato. Perché alcune scene riescono a far sobbalzare dalla poltrona e più di un brivido è assicurato. Insomma, un dieci all’atmosfera e uno zero spaccato a tutto quello che le gravita intorno.


La locandinaTitolo: Il nascondiglio
Regia: Pupi Avati
Sceneggiatura: Pupi Avati
Fotografia: Pasquale Rachini, Cesare Bastelli
Interpreti: Laura Morante, Rita Tushingham, Burt Young, Treat Williams, Yvonne Brulatour Sciò, Peter Soderberg, Tom Röttger- Morgan, Giovanni Lombardo Radice, Angela Pagano, Sydne Rome, Angela Goodwin, Marin Jo Finerty
Nazionalità: Italia – USA, 2007
Durata: 1h. 40′


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