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"Indirizzo sconosciuto" di Kim Ki-Duk

30 settembre 2001 Recensioni 0 Commenti
Paola Cavallini, 30 Settembre 2001: Grafico
Disponibile in home-video

Chang-Guk è il figlio di una donna sudcoreana e di un soldato di colore statunitense. Sua madre, che convive con un commerciante di carne di cane per il ristorante locale, attende da sempre notizie del padre del ragazzo, al quale scrive infinite lettere, tutte restituitele con la dicitura “indirizzo sconosciuto”…


I personaggi di quest’ultimo film di Kim Ki-duk si muovono nella cittadina di Pyongtaek, dove ha sede una base militare statunitense, ma il regista ormai noto anche in Italia per la crudezza delle sue opere vuole in realtà presentarci la situazione di un Paese che, anche se ormai lontano cinquant’anni dalla guerra, è ancora schiavo delle sue conseguenze

Kim Ki-Duk aveva già presentato al Festival di Venezia il discusso Seom – L’isola, un film davvero sconvolgente non solo per l’estrema crudezza della rappresentazione filmica, ma anche per la sensazione di ineluttabilità che circondava i protagonisti e la loro vicenda. E’ proprio questo che contraddistingue anche questo Indirizzo sconosciuto, la sensazione precisa e quasi chirurgica che la vita sia semplicemente un percorso verso la morte, costellato di innumerevoli atti il cui protagonista principale è il dolore.

Tutte le vicende narrate hanno un finale tragico, nel quale gioca un ruolo fondamentale il concetto di Onore tanto caro alla cultura e alla cinematografia orientale. A differenza poi di Seom, che narrava la vicenda privata di due anime perdute, questo film racconta la tragedia di un popolo, di una nazione e della sua cultura. Memorabile la scena in cui un drappello di marine statunitensi fatti di acido strisciano al suolo nella campagna coreana, in un inutile quanto grottesco addestramento per una guerra che non esiste più da mezzo secolo. Incredibile la sequenza in cui una ragazza cieca da un occhio prova a vedersi con due occhi sani sovrapponendo al proprio un occhio ritagliato da una rivista americana.

Indirizzo sconosciuto è un’opera profonda, significante, nella quale la violenza rappresentata non è fine a se stessa, ma solo un mezzo per rappresentare una vita che solo di questo è fatta.


Titolo: Indirizzo sconosciuto (Soochwieen Boolmyung)
Regia: Kim Ki-duk
Sceneggiatura: Kim Ki-duk
Fotografia: Suh Jong-Min
Interpreti: Yang Dong-Kun, Kim Young-Min, Ban Min-Yung, Cho Jae-Hyun, Pang Eun-Jin, Myung Kye-Nam, Lee In-Ock, Mitch Malum

Nazionalità: Corea del Sud, 2001
Durata: 1h. 57′


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