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"Indovina chi viene a Natale?" di Fausto Brizzi

20 dicembre 2013 Recensioni 4 Commenti
Indovina chi viene a Natale?

Medusa, 19 Dicembre 2013 – Vuoto

La famiglia allargata di un defunto cantante si riunisce in un centro turistico di montagna per festeggiare insieme il Natale. E’ l’occasione per la presentazione dei nuovi fidanzati, i quali affrontano gli ostacoli dello “stare in famiglia” tra accettazione e condivisione e scoperta…


Claudio Bisio in una scenaIndovina chi viene a Natale? tradisce le aspettative rivelando una storia debole e a tratti imbarazzante. Due indizi di successo e riuscita c’erano: il cast, perfetto dal primo all’ultimo attore, e il titolo di evocazione Krameriana. Così come nel film del 1967 – Indovina chi viene a cena – si affrontava il tema della diversità (razziale) a partire dall’accettazione familiare, qui Brizzi affronta quello della disabilità, e più precisamente cerca di portare a galla l’ipocrisia incognita in ognuno quando si ha a che fare con qualcosa di diverso ed estraneo alla propria quotidianità.

Diego Abatantuono e Angela FinocchiaroLe gag tra Giulio e Marina – Abatantuono e la Finocchiaro – sono esilaranti, ma il risultato è un film lento, vuoto dal punto di vista della sceneggiatura. Tralasciando considerazioni per quel che concerne la riproduzione della montagna, ci sono scene come quella dell’incidente in auto, assurde quanto inutili. La finzione si percepisce. E benché nulla sullo schermo è vero per definizione, questo tipo di artificialità diventa insopportabile e non giustificata ai fini della storia. Su questo sfondo torna sempre costante il tema, importante, della disabilità che Brizzi usa con rispetto, cercando quasi di “giocarci”, soprattutto a livello verbale, per esorcizzarlo. Ci sono addirittura dei riferimenti interni che riflettono su come si possano fare le stesse cose in modo diverso, usando le gambe invece delle braccia, come quando Bisio intrattiene i figli della sua fidanzata, Claudia Gerini, con un gioco di pittura collettiva. Essendo però l’unica cosa a dare sostanza alla materia filmica, diventa alla fine un ammiccamento di buonismo insopportabile. Insomma: basta con lo stereotipo dei parenti, troppa retorica e poca novità.


La locandinaTitolo: Indovina chi viene a Natale?
Regia: Fausto Brizzi
Sceneggiatura: Fausto Brizzi, Fabio Bonifacci, Marco Martani
Fotografia: Mark Melville
Interpreti: Diego Abatantuono, Claudio Bisio, Raoul Bova, Carlo Buccirosso, Cristiana Capotondi, Angela Finocchiaro, Claudia Gerini, Rosalia Porcaro, Isa Barzizza
Nazionalità: Italia, 2013
Durata: 1h. 30′


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Attualmente ci sono 4 commenti a questo articolo:

  1. Fabrizio Degni ha detto:

    I “cinepanettoni” dovrebbero seguire il periodo sabbatico che, dopo tanto, hanno concesso ai reality: il triste leit motiv di voler proporre ogni anno la stessa solfa finalmente sta riscontrando i giusti non incassi al botteghino. Sarà che gli italiani hanno sempre meno voglia di ridere con tutto ciò che accade ma addirittura continuare con questo humor boccaccesco e volgare è un’offesa al quel poco di intelligenza che ci è rimasta.

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Be’, però l’anno scorso De Laurentiis aveva detto che non avrebbe più realizzato cinepanettoni perché ormai avevano fatto il loro tempo, e ha tenuto fede alla promessa. Che poi altri si siano gettati a capofitto a riempire il vuoto che lui ha lasciato dà un’idea del loro coraggio produttivo…

  3. Fabrizio Degni ha detto:

    Secondo me dovrebbero farlo… c’è una vera e propria intossicazione, magari lasciando passare qualche anno il genere tornerebbe nuovamente ad essere apprezzato.
    Ho notato comunque che solo le commedie italiane hanno un rapporto 4:3 per parole:parolacce… le commedie francesi, a mio avviso, sono molto piu’ raffinate e portano a ridere senza dover tirare in ballo i santi.

  4. Marco ha detto:

    Concordo con la recensione. Insulso e finto buonismo a gogò. Veramente insopportabile a volte.
    Eppure 7 milioni e passa nelle sacche di Berlusconi è riuscito a portarli…italiani ignoranti!

    Brizzi ha girato solo 2 film di rilievo: il primo “Notte” ed “Ex”, gli altri soltanto battute da Zelig e temi riproposti costantemente. La risata arriva se alle spalle vi è anche una scrittura intelligente che porta alla costruzione di una gag.

    Discorso a parte i cinepanettoni ed i film di Parenti che, ormai cult, sono figli del loro tempo e la simpatia dei protagonisti era l’unico traino al divertimento.

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