"Intrigo a Berlino" di Steven Soderbergh
Warner, 2 Marzo 2007 – Malriuscito
Berlino, luglio 1945. Churchill, Truman e Stalin sono a Potsdam per spartirsi la Germania. L’evento porta in città molti giornalisti, compreso Jacob Geismer, al quale basta poco per capire che Berlino non è più quella di una volta, così come i tedeschi. E capire chi davvero è stato un “buon tedesco”, è quasi impossibile…
Tratto dal brutto romanzo di Joseph Kanon Il buon patriota (Mondadori), Intrigo a Berlino è un dichiarato omaggio di Steven Soderbergh a classici come Casablanca e Il terzo uomo. Purtroppo la sceneggiatura di Paul Attanasio non riesce a rendere la narrazione più scorrevole che nel libro, nonostante le molte modifiche a personaggi ed eventi rispetto alle pagine di Kanon. Anzi, il racconto finisce forse per essere ancora più cervellotico che nella sua forma letteraria, e la decisione di sacrificare l’unica idea davvero bella del romanzo (la vera natura di Emil Brandt) annulla il messaggio che il film avrebbe potuto donare.
Fotografato con un bianco e nero magistrale dallo stesso Soderbergh (che usa il suo pseudonimo abituale, Peter Andrews), il film è un esercizio stilistico di gran livello. Girato tecnicamente come se si fosse davvero negli anni Quaranta (senza effetti digitali o apparecchiature elettroniche, senza zoom e con “lucidi” volutamente visibili), Intrigo a Berlino è probabilmente il film hollywoodiano che in questo momento più si distacca dalla visione cinematografica cui siamo ormai abituati. Quando è di gran moda desaturare i colori e appiattire ogni immagine con l’uso di filtri, Soderbergh gira una pellicola contrastata, piena di luci troppo brillanti e ombre troppo scure. Il risultato è talmente affascinante da lasciare a bocca aperta, ma purtroppo non è affiancato da una narrazione ugualmente efficace, problema peraltro non nuovo nella filmografia di Steven Soderbergh.
Sostenuto dalle belle musiche di Thomas Newman, il film si avvale anche dell’ottima prova interpretativa di Cate Blanchett (peraltro ottimamente doppiata da Marit Nissen). Sfortunatamente, però, la pellicola gira troppo intorno ad un George Clooney rigido e inespressivo, che come gli era già capitato altre volte in passato dimostra di non essere ancora in grado di sostenere sulle proprie spalle un film “serio”. Ma ci si fosse trovati davanti a una storia realmente intrigante e ben sviluppata, non avrebbe poi dato tutto questo fastidio.
Titolo: Intrigo a Berlino (The Good German)
Regia: Steven Soderbergh
Sceneggiatura: Paul Attanasio
Fotografia: Peter Andrews (alias Steven Soderbergh)
Interpreti: George Clooney, Cate Blanchett, Tobey Maguire, Beau Bridges, Leland Orser, Tony Curran, Jack Thompson, Robin Weigert, Ravil Isyanov, Christian Oliver, Dave Power, Don Pugsley, Dominic Comperatore, John Roeder, J. Paul Boehmer
Nazionalità: USA, 2006
Durata: 1h. 47′
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