Io, Leonardo di Jesùs Garcès Lambert
Lucky Red, 2 Ottobre 2019 – Singolare
Uno sguardo molto lontano dagli stereotipi con cui Leonardo da Vinci viene solitamente descritto. Dalla prima infanzia fino all’inevitabile trapasso, un viaggio unico nella vita e nella mente di una delle figure più geniali che l’umanità abbia mai conosciuto…
Nonostante la natura di Io, Leonardo sia documentaristica, il film non ne tradisce il soggetto narrato ma diventa a sua volta artistico. Fotografia, scenografia e costumi non sono solo di qualità, ma in grado di rendere le atmosfere del tempo come se davvero gli attori e i loro contesti vi appartenessero. La sceneggiatura stessa nasce dal Trattato della pittura e da altri scritti di Leonardo, facendosi parola in un monologo essenzialmente rivolto alla macchina da presa. E al quale solo un’altra voce si alterna: quella fuoricampo del narratore, che scandisce in poche battute lo scorrere del tempo nel susseguirsi delle sequenze narrative.
Eppure Leonardo resta giovane: colto all’inizio della sua carriera quando, appena trentenne, approda a Milano, mantiene queste sembianze meno familiari, se non proprio mai viste, anche durante lo scorrere della sua esistenza. Ma è la sua anima che resta giovane mentre contempla il proprio sofferto operato. Perché il genio ha un prezzo e Leonardo ha convissuto con una mente incontenibile quanto febbrile alla continua ricerca del creare dal nulla, oltre che nel trovare i segreti ai vari misteri: primo fra tutti quello della natura e non ultimo quello dell’universo.
È in questo modo che il film diventa anche pulsante: la mente di Leonardo si fa viva nel penetrare questi misteri; le prospettive e i disegni si fanno pulsanti, come il cuore in uno dei numerosi disegni anatomici da lui realizzati. Perfino i marchingegni si muovono, anzi: si proiettano sulle pareti seguendolo nei suoi spostamenti lungo l’Italia.
Le sequenze esprimono il labirinto della mente leonardesca, in grado di indagare da soggetti religiosi a macchine da guerra, narrando la nascita di opere come la Dama con l’ermellino, lo studio dell’Uomo Vitruviano, gli affanni nel trovare i soggetti adatti a interpretare Gesù e i Dodici Apostoli nel Cenacolo che per Leonardo, prima di realizzarlo, era una nuda parete da sfidare. E tra le sequenze si alternano dei campi lunghi suoi luoghi che hanno ospitato periodi della sua vita, dalla campagna toscana al Castello Sforzesco milanese.
Proprio a Milano è conservato uno dei risultati più alti della sua genialità: il Codice Atlantico custodito nella Biblioteca Ambrosiana. La raccolta più ampia dei suoi disegni e dei suoi scritti realizzata postuma: informazione su cui Io, Leondardo si conclude.
Singolare dunque nella realizzazione concettuale, ma anche visiva, il film riesce a narrare la tormentata, ossessiva ricerca di Leonardo: genio per noi forse scontato, ma qui restituito come un uomo in lotta costante per farlo emergere al meglio.
Titolo: Io, Leonardo
Regia: Jesùs Garcès Lambert
Sceneggiatura: Sara Mosetti, Marcello Olivieri
Fotografia: Daniele Ciprì
Interpreti: Luca Argentero, Francesco Pannofino, Angela Fontana, Massimo De Lorenzo
Nazionalità: Italia, 2018
Durata: 1h. 30′
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