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"La stella che non c'è" di Gianni Amelio

5 settembre 2006 Recensioni 0 Commenti
La stella che non c'è

01 Distribution, 8 Settembre 2006 – Sbagliato

Una delegazione cinese acquista un altoforno da una fabbrica italiana in disarmo. Il manutentore Vincenzo Buonavolontà è convinto che quell’altoforno abbia un difetto e appena riesce a sistemarlo parte per Shanghai per consegnare personalmente il pezzo di ricambio…


Tai Ling e Segio Castellitto in La stella che non c'èL’attesa finalmente è finita, il primo film italiano in concorso a questo Festival – La stella che non c’è di Gianni Amelio – sbarca al Lido ed è subito polemica. Divisa la critica e diviso anche il pubblico in sala, che applaude timidamente. Anche noi non possiamo dire di essere soddisfatti del lavoro del regista de Le chiavi di casa, sebbene il film non sia poi totalmente da bocciare.

Segio Castellitto in La stella che non c'èSergio Castellitto è Vincenzo Buonavolontà, un manutentore metalmeccanico che per trent’anni ha lavorato con passione in un’acciaieria che sta per essere dismessa. L’altoforno – ormai in disuso – è stato acquistato da una multinazionale cinese e trasportato immediatamente nella sua nuova patria. Il problema è che da molto tempo Vincenzo lavorava alla risoluzione di un guasto all’impianto, un’anomalia tecnica che in passato aveva causato parecchi incidenti. Solo dopo la partenza dei cinesi riesce finalmente a venirne a capo e – senza pensarci due volte – prende il primo volo per Shanghai con l’obiettivo di consegnare di persona la centralina idraulica modificata con le sue mani; il tutto per fare in modo che la macchina riesca a funzionare senza più problemi. Una brutta sorpresa però lo attende in Cina, perché la famosa società acquisitrice ha rivenduto a sua volta l’impianto a terzi e di questo sembra non esserci più alcuna traccia. Impossibile per Vincenzo viaggiare in lungo e largo, specialmente in un Paese in cui la lingua è a dir poco ostica, alla ricerca disperata di tutte le acciaierie. Ad aiutarlo in questo viaggio da outsider sarà Liu Hua, una traduttrice cinese poco più che ventenne che aveva già conosciuto in Italia nel giorno del famoso affare, e che per colpa sua aveva perso il lavoro…

L'altoforno con gli acquirenti cinesi in una scena di La stella che non c'èCome avrete capito, la storia non brilla di certo di originalità e – per colmare questa lacuna – il regista e sceneggiatore (Il ladro di bambini, I ragazzi di via Panisperna) Gianni Amelioha pensato bene di provare (invano) a colpire al cuore lo spettatore portando sullo schermo un uomo particolare, un personaggio diverso dal suo solito, strano, intelligente e dannatamente caparbio. Quasi irreale. Lo stesso personaggio che era già stato protagonista del libro di Ermanno Rea La dismissione, non riesce però ad emozionare, a trasmettere suggestioni tangibili, neanche nei suoi momenti culminanti (vedi la crisi di pianto del protagonista a bordo di una piccola barca, dopo aver compiuto la sua missione).

Tai Ling e Sergio Castellitto in La stella che non c'èOttima come sempre la prova di Sergio Castellitto, che con il suo divertente accento pugliese ha senza dubbio divertito e affascinato il pubblico più del film in sé, riuscendo nella difficile impresa di risultare naturale e a proprio agio in ogni minima sfaccettatura del suo personaggio. Una prova senza alcuna sbavatura che purtroppo non è sorretta da un’altrettanto attenta scrittura, ed è colpevole soprattutto di nascondere – dietro le sembianze di un retorico documentario – tutta la sua mancanza di idee e di intensità. E quel che è più grave, senza riuscire a sfruttare al meglio la peculiarità di un racconto incentrato su un uomo e un lavoratore sicuramente fuori dal comune.

Tai Ling e Sergio Castellitto in una scena di La stella che non c'èOttime le ambientazioni, la fotografia e la parte descrittiva della realtà cinese, come anche le alienanti atmosfere cittadine in cui viene catapultato il protagonista. Ma il merito va agli splendidi paesaggi naturali cinesi e all’intrinseca difficile condizione di vita di questo popolo – affascinante e misterioso al tempo stesso – che migliaia di volte abbiamo scrutato dall’altro capo del mondo grazie ai numerosi reportage televisivi. Un vero peccato.


La locandina di La stella che non c'èTitolo: La stella che non c’è
Regia: Gianni Amelio
Sceneggiatura: Gianni Amelio, Umberto Contarello
Fotografia: Luca Bigazzi
Interpreti: Sergio Castellitto, Tai Ling, Hiu Sun Ha, Angelo Costabile, Xu Chungqing, Wang Biao
Nazionalità: Italia – Francia – Svizzera, 2006
Durata: 1h. 44′


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