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"L'altra donna del Re" di Justin Chadwick

25 marzo 2008 Recensioni 2 Commenti
Pietro Salvatori, 25 Marzo 2008: Traballante
Universal, 24 Aprile 2008

Due sorelle, Anna e Maria Bolena, vengono spinte dalla sfrenata ambizione del padre e dello zio a conquistare l’affetto del Re d’Inghilterra. Le due ragazze vengono catapultate, dalla loro tranquilla vita di campagna, nell’eccitante e pericolosa vita di corte, e tra loro nasce una spietata rivalità…


«Il mio regno per una donna». Si potrebbe così parafrasare la celebre frase di Riccardo III d’Inghilterra per raccontare la storia di un altro Re, quell’Enrico VIII Tudor che ripudiò la sua prima moglie, Caterina d’Aragona, dopo essersi infatuato di una sua bellissima e provocante dama di compagnia, Anna Bolena. O almeno questo è quello che ci racconta L’altra donna del Re, film di Justin Chadwick ambientato nell’Inghilterra del XVI secolo.

La storia, lo sappiamo, è più complessa, e fu determinata dall’impossibilità del sovrano di avere un erede maschio dalla propria consorte e non poter così assicurare una successione solida e priva di ombre al proprio regno, ossessione che lo condusse addirittura, con l’Atto di Supremazia del 1534, ad allontanarsi dalla Chiesa cattolica e ad autoproclamarsi primate della Chiesa riformata d’Inghilterra per potersi risposare. Ma, al di là di una coerenza storica, importante laddove si voglia offrire una particolare visione dei fatti ma marginale qualora la si prenda a pretesto per raccontare una storia come un’altra, la pellicola si mette in luce soprattutto perché funge da magnificente passerella per tre grandi attori del calibro di Scarlett Johansson, Natalie Portman ed Eric Bana.

Sulla prova attoriale delle tre star si fonda l’impalcatura di tutto il film. La Johansson è la dolce e delicata Maria Bolena, amante ripudiata del Re, invaghitosi della sorella maggiore Anna. Quest’ultima, interpretata dalla Portman, ambiziosa e calcolatrice, sfrutta tutto il suo charme per entrare nelle grazie di Enrico, fino al punto di pretenderne il divorzio dalla prima moglie per poter diventare la regina d’Inghilterra. Bana è il cinico e freddo Enrico, sovrano che più di ogni altro fece pesare alla propria corte e a tutti i suoi sudditi l’immenso potere concesso al Re d’Inghilterra.

Il triangolo che si instaura fra i tre interpreti è denso e corposo, e dà sostanza a tutta la messa in scena. La mano di Chadwick è infatti debole e insicura, e non riesce a dare una propria impronta alle immagini. Il film, così, rischia sovente di perdersi e sciogliersi in puro esibizionismo costumistico e scenografico, e solo a tratti il regista riesce a riprendere le fila di un discorso che rischia di sfarinarsi in un ozioso esercizio di stile. A salvarlo e a renderlo godibile è dunque principalmente la prova di un cast d’eccezione e ben assortito, vero punto di forza di uno schema altrimenti traballante.


Titolo: L’altra donna del Re (The Other Boleyn Girl)
Regia: Justin Chadwick
Sceneggiatura: Peter Morgan
Fotografia: Kieran McGuigan
Interpreti: Natalie Portman, Scarlett Johansson, Eric Bana, Jim Sturgess, Mark Rylance, Kristin Scott Thomas, Benedict Cumberbatch, David Morrissey, Oliver Coleman, Ana Torrent, Eddie Redmayne, Tom Cox, Michael Smiley, Juno Temple
Nazionalità: Regno Unito – USA, 2008
Durata: 1h. 55′


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Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Invece io ho trovato questo film molto bello ed interessante, si lascia guardare tranquillamente e non distoglie l’attenzione dello spettatore.
    Stupendi i costumi e scenografie molto valide.
    Alcuni buchi di sceneggiatura (il figlio di Maria che fine fa?) e alcune errori di incongruenza temporale (i parti si susseguono in un tempo relativamente breve) vi sono ma non disturbano alquanto la visione.
    Fra i tre ho preferito la Portman, dapprima dolce ma poi crudele quanto basta fino a ridiventare debole ed ingenua.
    Bana l’ho trovato un pò monoespressivo. La Johansson è sempre bella!
    Comunque lo script è molto interessante e la regia, a parer mio, esegue il suo lavoro alla perfezione, essendo anche Justin Chadwick un esordiente dietro la macchina da presa.

  2. Alberto Cassani ha detto:

    In realtà Chadwick aveva già diretto una miniserie per la Tv, girata in alta definizione. E’ per questo che gli hanno dato questo incarico: il film è girato con le stesse telecamere che aveva usato per quella serie.

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