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"L'amore ritrovato" di Carlo Mazzacurati

9 settembre 2004 Recensioni 2 Commenti
Sandro Paté, 9 Settembre 2004: Piatto
Medusa, 17 Settembre 2004

Livorno, 1936. La vita del trentenne Giovanni Mansani scorre senza angosce né tormenti ma anche senza emozioni profonde. Un giorno rivede Maria, una sua vecchia fiamma. A Giovanni sembra naturale puntare su di lei: è una con cui è già stato, ha avuto molti uomini e riaverla per un’avventura non sarà difficile…


Liberamente ispirato da Una relazione, romanzo di Carlo Cassola del 1969, L’amore ritrovato è una storia d’amore ambientata nella Livorno degli anni Trenta.

La piccola storia d’amore, zeppa di tradimenti e di misere gelosie non avvince. Dopo l’adattamento de Il prete bello da un romanzo di Parise, Carlo Mazzacurati non riesce a rendere credibile questo amore travagliato all’alba della seconda guerra mondiale. Discutibile, e purtroppo decisiva nel male, la scelta di “riavvicinare” così bruscamente i due protagonisti della vicenda. Dopo un’avventura avuta in passato Giovanni e Maria si ritrovano insieme casualmente. La relazione diventa sessuale a partire dalle primissime scene. Questo, se da un lato accontenta gli ammiratori di Maya Sansa, dall’altro toglie interesse e mordente alla parte restante della narrazione.

Si ha la sensazione che il film racconti una storia d’amore attraverso gli stereotipi delle commedie degli ultimi anni. Alcune scene sono inspiegabilmente simili ai film dell’ultimo periodo. Manca solo il trillo di un cellulare per avere L’ultimo bacio. Le famiglie sfasciate, le mogli cieche ad ogni tradimento, i litigi mucciniani e Accorsi non aiutano a limitare la prevedibilità di questi scontati frammenti amorosi. Il finale del film, non a caso improbabile ed eccessivamente melodrammatico, sembra quello di uno sceneggiato televisivo.
L’intesa tra i personaggi, probabilmente, avrebbe dovuto svilupparsi più gradualmente. L’amore ritrovato concede spazio alle passioni brucianti ed esclude quasi totalmente quel “non detto” alla base di ogni buon melodramma. Gli imbarazzi, i sorrisi di intesa e gli sguardi di complicità, considerato il tempo filmico in cui nasce l’affetto tra Giovanni e Maria, avrebbero dovuto avere all’interno della narrazione un’importanza completamente diversa.

Decisamente azzeccata invece, la ricostruzione della Toscana di quegli anni. I costumi, le location e gli oggetti di scena sono stati scelti con molta attenzione. La fotografia di Luca Bigazzi, uno dei direttori della fotografia più ricercati in questo momento in Italia, è davvero memorabile. Le scene in cui si vede l’imponente treno a vapore, autentico filo conduttore della banale storia d’amore al centro del film, meritano una citazione a parte.


Titolo: L’amore ritrovato
Regia: Carlo Mazzacurati
Sceneggiatura: Doriana Leondeff, Claudio Piersanti, Carlo Mazzacurati
Fotografia: Luca Bigazzi
Interpreti: Stefano Accorsi, Maya Sansa, Marco Messeri, Luisanna Pandolfi, Vania Rotondi, Giacomo La Rosa, Anne Canovas

Nazionalità: Italia, 2004
Durata: 1h. 49′


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Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. Anonimo ha detto:

    Ma quanti anni ha Patè?

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Uhm… Qualcuno in più di quelli che dimostra guardandolo in faccia, perché? Ti sembra scriva in modo strano?

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