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"lascia perdere, Johnny!" di Fabrizio Bentivoglio

26 novembre 2007 Recensioni 0 Commenti
lascia perdere, johnny

Medusa, 30 Novembre 2007 – Affabulatorio

Faustino è un ragazzino casertano, chitarrista in erba, che deve trovare un lavoro per non partire militare; così comincia a girare per le bande di paese, fino a che non arriva Augusto Riverberi – grande maestro del Nord – a voler suonare in città…


Antimo Merolillo in lascia perdere, johnnyVedere un attore che passa dietro la macchina da presa diventando regista non fa più tanto effetto, se pensiamo al sistema hollywoodiano, dove anche attori di profilo medio-basso come Peter Berg riescono a trovare fondi e ispirazione per diventare ottimi produttori o registi; in Italia però succede abbastanza di rado e forse è facile capire il perché riflettendo un secondo appena sulla situazione distributiva e produttiva del cinema nostrano negli ultimi anni. Per questo fa ancora più piacere che uno dei nostri migliori attori, Fabrizio Bentivoglio, sia riuscito a esordire nel lungometraggio, con questo lascia perdere, johnny! che parla di provincia e musica.

Fabrizio Bentivoglio in lascia perdere, johnnyScritta da Bentivoglio con Umberto Contarello, Filippo Gravino e Guido Iuculano, dai Racconti fatti a tavola da Fausto Mesolella (chitarrista degli Avion Travel), una commedia bozzettistica e musicale in cui si mescolano lo sguardo bonario verso un mondo cialtrone, il ritratto di un modo diverso e appassionato di intendere la musica e il gioco di sentimenti e caratteri che è la spina tradizionale della commedia italica.

Fabrizio Bentivoglio in una scena di lascia perdere, johnnyAmbientato a Caserta nel dicembre 1976, lascia perdere, johnny! descrive il rapporto di un ragazzo un po’ sfigato un po’ alternativo con la musica intesa come professione, che per alcuni è una via di fuga o una valvola di sfogo, per altri è l’unica opzione praticabile, riflettendo su come i sogni di gloria debbano passare per le forche caudine di un mondo (quello della discografia) che Bentivoglio analizza da diversi lati: quello della genuina passione di un sottobosco fatto di viaggi, cantanti scalcinati, rimpianti sottopelle e illusioni alimentate da piccoli criminali, o quello del professionismo, fatto di accordi sottobanco, delusioni, compromessi, apparizioni e fugaci ricordi. Materia certa non nuova, ma quello che conta – nel testo scritto e quindi anche nell’adattamento – è il tono con cui il neo regista racconta, scegliendo il registro di una serenità dalle punte grottesche e venata di malinconia, in cui i racconti di provincia si stingono, gradualmente con i desideri del protagonista, in una lucidità aspra e solitaria ben sottolineata dall’uso di un hinterland milanese che sembra scavato nella nebbia.

Antimo Merolillo in un momento di lascia perdere, johnnyBentivoglio dimostra un bello sguardo dietro la camera, costruendo (assieme a Luca Bigazzi, direttore della fotografia) un piccolo festival di colori e atmosfere quasi sempre azzeccati, dimostrando di essere al contempo un ottimo narratore, capace di tenere lo spettatore e far scorrere il tempo del racconto con leggerezza, fluidità, sottile emotività, anche se la sceneggiatura, pur piacevole e con alcuni personaggi particolarmente azzeccati (basti pensare a Raffaele Niro o al maestro Falasco), avrebbe meritato un po’ di profondità e spessore in più.

A coronare questo debutto, per il quale il regista si è circondato solo di amici e collaboratori fidati (come lo stesso Mesolella alle musiche), un cast perfetto specialmente tra i comprimari, come i due eccezionali fratelli Servillo, Ernesto Mahieux, Lina Sastri, Valeria Golino e lo stesso Bentivoglio a fare da compari per un altro debutto, quello simpatico e forse promettente del giovano Antimo Merolillo. E l’atmosfera da festa e ritrovo di lascia perdere, johnny!, che a qualcuno può sembrare di seconda mano, è invece la carta vincente di un piccolo film su cui riflettere.


La locandina di lascia perdere, johnnyTitolo: lascia perdere, Johnny!
Regia: Fabrizio Bentivoglio
Sceneggiatura: Umberto Contarello, Filippo Gravino, Guido Iuculano, Fabrizio Bentivoglio
Fotografia: Luca Bigazzi
Interpreti: Antimo Merolillo, Ernesto Mahieux, Lina Sastri, Roberto De Francesco, Luigi Montini, Flavio Bonacci, Ugo Fangareggi, Daria D’Antonio, Peppe Servillo
Nazionalità: Italia, 2007
Durata: 1h. 40′


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