"lascia perdere, Johnny!" di Fabrizio Bentivoglio

Medusa, 30 Novembre 2007 – Affabulatorio
Faustino è un ragazzino casertano, chitarrista in erba, che deve trovare un lavoro per non partire militare; così comincia a girare per le bande di paese, fino a che non arriva Augusto Riverberi – grande maestro del Nord – a voler suonare in città …
Vedere un attore che passa dietro la macchina da presa diventando regista non fa più tanto effetto, se pensiamo al sistema hollywoodiano, dove anche attori di profilo medio-basso come Peter Berg riescono a trovare fondi e ispirazione per diventare ottimi produttori o registi; in Italia però succede abbastanza di rado e forse è facile capire il perché riflettendo un secondo appena sulla situazione distributiva e produttiva del cinema nostrano negli ultimi anni. Per questo fa ancora più piacere che uno dei nostri migliori attori, Fabrizio Bentivoglio, sia riuscito a esordire nel lungometraggio, con questo lascia perdere, johnny! che parla di provincia e musica.
Scritta da Bentivoglio con Umberto Contarello, Filippo Gravino e Guido Iuculano, dai Racconti fatti a tavola da Fausto Mesolella (chitarrista degli Avion Travel), una commedia bozzettistica e musicale in cui si mescolano lo sguardo bonario verso un mondo cialtrone, il ritratto di un modo diverso e appassionato di intendere la musica e il gioco di sentimenti e caratteri che è la spina tradizionale della commedia italica.
Ambientato a Caserta nel dicembre 1976, lascia perdere, johnny! descrive il rapporto di un ragazzo un po’ sfigato un po’ alternativo con la musica intesa come professione, che per alcuni è una via di fuga o una valvola di sfogo, per altri è l’unica opzione praticabile, riflettendo su come i sogni di gloria debbano passare per le forche caudine di un mondo (quello della discografia) che Bentivoglio analizza da diversi lati: quello della genuina passione di un sottobosco fatto di viaggi, cantanti scalcinati, rimpianti sottopelle e illusioni alimentate da piccoli criminali, o quello del professionismo, fatto di accordi sottobanco, delusioni, compromessi, apparizioni e fugaci ricordi. Materia certa non nuova, ma quello che conta – nel testo scritto e quindi anche nell’adattamento – è il tono con cui il neo regista racconta, scegliendo il registro di una serenità dalle punte grottesche e venata di malinconia, in cui i racconti di provincia si stingono, gradualmente con i desideri del protagonista, in una lucidità aspra e solitaria ben sottolineata dall’uso di un hinterland milanese che sembra scavato nella nebbia.
Bentivoglio dimostra un bello sguardo dietro la camera, costruendo (assieme a Luca Bigazzi, direttore della fotografia) un piccolo festival di colori e atmosfere quasi sempre azzeccati, dimostrando di essere al contempo un ottimo narratore, capace di tenere lo spettatore e far scorrere il tempo del racconto con leggerezza, fluidità , sottile emotività , anche se la sceneggiatura, pur piacevole e con alcuni personaggi particolarmente azzeccati (basti pensare a Raffaele Niro o al maestro Falasco), avrebbe meritato un po’ di profondità e spessore in più.
A coronare questo debutto, per il quale il regista si è circondato solo di amici e collaboratori fidati (come lo stesso Mesolella alle musiche), un cast perfetto specialmente tra i comprimari, come i due eccezionali fratelli Servillo, Ernesto Mahieux, Lina Sastri, Valeria Golino e lo stesso Bentivoglio a fare da compari per un altro debutto, quello simpatico e forse promettente del giovano Antimo Merolillo. E l’atmosfera da festa e ritrovo di lascia perdere, johnny!, che a qualcuno può sembrare di seconda mano, è invece la carta vincente di un piccolo film su cui riflettere.
Titolo: lascia perdere, Johnny!
Regia: Fabrizio Bentivoglio
Sceneggiatura: Umberto Contarello, Filippo Gravino, Guido Iuculano, Fabrizio Bentivoglio
Fotografia: Luca Bigazzi
Interpreti: Antimo Merolillo, Ernesto Mahieux, Lina Sastri, Roberto De Francesco, Luigi Montini, Flavio Bonacci, Ugo Fangareggi, Daria D’Antonio, Peppe Servillo
Nazionalità : Italia, 2007
Durata: 1h. 40′
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