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L'effetto acquatico di Sólveig Anspach

10 gennaio 2017 Recensioni 0 Commenti
L'effetto acquatico

Cinema, 30 Agosto 2016 – Surreale

Samir un operaio che vive a Montreuil nei dintorni di Parigi, incontra in un bar Agathe, burbera istruttrice di nuoto, e se ne innamora. Per frequentarla si iscrive nella piscina comunale in cui la donna lavora e finge di non sapere nuotare pur di prendere lezioni da lei, ma le bugie hanno le gambe corte e Agathe detesta i bugiardi…


Florence Loiret-Caille e Samir Guesmi in L'effetto acquaticoFilm postumo della regista islandese Sólveig Anspach, scomparsa nel 2015 dopo aver lottato a lungo contro il cancro al seno, L’effetto acquatico è una commedia romantica e surreale, che narra con delicatezza e umorismo l’incontro/scontro di due personaggi agli antipodi, il goffo ma tenero Samir e la scontrosa Agathe. Terzo protagonista del film – come il titolo stesso lascia presagire – è ovviamente l’acqua, in cui Samir e Agathe si tuffano, galleggiano e sono a loro agio, liberi dal senso di inadeguatezza che li accompagna nel mondo esterno.

Didda Jonsdottir e Frosti Runólfsson in L'effetto acquaticoCome nella maggior parte dei lavori della Anspach, anche qui la storia si svolge nei due luoghi cari alla regista: la Francia, sua patria d’adozione, e l’Islanda, suo paese d’origine. Il film è praticamente diviso in due parti: nella prima, ambientata nella piscina comunale di Montreuil, si assiste ai comici tentativi da parte di Samir di conquistare Agathe e di vincere la sua diffidenza; nella seconda ritroviamo i due protagonisti in Islanda, dove Agathe si è recata per partecipare a un improbabile congresso degli istruttori di nuoto, e Samir l’ha seguita per recuperare il loro rapporto.

Olivia Côte e Samir Guesmi in L'effetto acquaticoDivertono la buffa ostinazione con cui l’uomo cerca di conoscere l’istruttrice di nuoto e gli stratagemmi di cui si serve per raggiungere lo scopo, e sicuramente la prima parte del film è la più riuscita e sincera. Nella seconda parte prevale invece un tono diverso, più surreale e sognante, che sfiora la commedia dell’assurdo, tuttavia meno inciso, e con una rappresentazione un po’ da cartolina della suggestiva Islanda. Sólveig Anspach ama i suoi personaggi, le loro stranezze e fragilità, segue le loro disavventure con affetto, e questo fattore ha prevalso nella parte islandese del film, in cui la regista ha lasciato che i personaggi andassero un po’ per conto loro.

Didda Jonsdottir e Florence Loiret-Caille in L'effetto acquaticoL’effetto acquatico si può leggere come una metafora sulle relazioni amorose, in cui il tuffo nell’acqua rappresenta il salto nell’ignoto, ma anche il desiderio di lasciarsi andare e abbandonarsi alle emozioni, come si vede soprattutto nell’evoluzione del personaggio di Agathe, i cui sentimenti a lungo contenuti sono infine esplosi nella terra dei geyser. Oppure lo si può semplicemente vedere come una divertente commedia degli equivoci, in cui si sorride e ci si commuove davanti agli assurdi stratagemmi cui ricorre il protagonista pur di stare accanto alla donna che ama. Di sicuro resta il fatto che il film, per quanto leggero e a tratti sdolcinato, è un inno all’amore e alla vita e ha il pregio di mettere di buon umore chi lo guarda.


La locandina di L'effetto acquaticoTitolo: L’effetto acquatico. Un colpo di fulmine a prima svista (L’Effet aquatique)
Regia: Sólveig Anspach (completato da Jean-Luc Gaget)
Sceneggiatura: Sólveig Anspach, Jean-Luc Gaget
Fotografia: Isabelle Razavet
Interpreti: Florence Loiret-Caille, Samir Guesmi, Didda Jónsdóttir, Philippe Rebbot, Estéban, Olivia Côte, Nina Meurisse, Solène Rigot, Ingvar Eggert Sigurðsson, Jóhannes Haukur Jóhannesson, Frosti Runólfsson
Nazionalità: Francia – Islanda, 2016
Durata: 1h. 23′


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