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"Lettere di uno sconosciuto" di Zhang Yimou

19 luglio 2016 Recensioni 0 Commenti
Lettere di uno sconosciuto

Lucky Red, 26 Marzo 2015 – Flebile

Un uomo torna a casa, liberato dopo la fine della rivoluzione culturale cinese ma la moglie, a causa di un trauma, non lo riconosce più. Aiutato dalla figlia e da alcune persone del partito, l’uomo cercherà disperatamente di ricostruire un rapporto con la consorte…


Chen Daoming e Gong Li in Lettere di uno sconosciutoDa Zhang Yimou, uno dei più premiati registi cinesi, ci si aspetta sempre qualcosa in più. In effetti il prologo di Lettere di uno sconosciuto è formidabile, ma purtroppo il resto del film è ordinario quando non mediocre. Mescolare storia pubblica (la grande rivoluzione culturale) e privata è un espediente molto ben rodato al cinema, ma Zhang qui non riesce a dosare in modo ottimale le due anime del film: la parte pubblica non è mai approfondita, ma solo accennata e sempre lasciata sullo sfondo, data per scontata. Al contrario viene analizzata la parte privata della vicenda, ma anche in questo caso l’analisi è superficiale e poco incisiva.

Chen Daoming in una scena di Lettere di uno sconosciutoLettere di uno sconosciuto vorrebbe essere tante cose senza riuscire, come spesso accade, a esserne nessuna. Non funziona come film politico, non funziona come storia d’amore e nemmeno come storia tra generazioni. Zhang vorrebbe fare un affresco, un quadro d’insieme, ma risulta troppo spesso confusionario: le basi che pone sono fragili e per cogliere le cose migliori bisogna guardare tra le righe. Solo in questo modo si vede il film sulla memoria che Zhang ha tentato di fare: così come è scomparsa la memoria della protagonista, così è scomparsa la memoria delle altre persone verso la rivoluzione culturale; come un trauma che ha improvvisamente cancellato il passato così tutti sono pronti a riaccettare l’uomo che fino al giorno prima era considerato un criminale, come se nulla fosse successo. Nessun ulteriore chiarimento viene concesso, né viene chiesto: nemmeno tra padre e figlia, nemmeno con i dirigenti del partito. Tutto viene superato.

Gong Li in una scena di Lettere di uno sconosciutoMa tra la confusione generale si vedono anche scene di puro cinema: a parte il già citato incipit, Zhang ci offre, di tanto in tanto, scene di emozione pura (la scena dal pianoforte, l’ultima inquadratura) degne di un autore che ha dato al cinema tanti film meravigliosi. Lettere di uno sconosciuto è un film quasi sussurrato, che sembra voglia dirci qualcosa all’orecchio, ma lo dice troppo piano per farsi capire.


La locandina di Lettere di uno sconosciutoTitolo: Lettere di uno sconosciuto (Gui lai)
Regia: Zhang Yimou
Sceneggiatura: Zou Jingzhi
Fotografia: Zhao Xiaoding
Interpreti: Gong Li, Chen Daoming, Zhang Huiwen, Guo Tao, Yan Ni, Li Chun, Zhang Jia-yi, Liu Peiqi, Ding Jiali, Xin Bai Qing, Zu Feng, Chen Xiaoyi
Nazionalità: Cina, 2014
Durata: 1h. 49′


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