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"Maraviglioso Boccaccio" dei fratelli Taviani

26 febbraio 2015 Recensioni 1 Commento
Maraviglioso Boccaccio

Teodora, 26 Febbraio 2015 – Vitale

Firenze trecentesca: la peste miete sempre più vittime, e così dieci giovani, sette ragazze e tre ragazzi, decidono di rifugiarsi in una casa in collina per sfuggire alla epidemia. Per passare il tempo, si racconteranno a turno delle storie. Racconti carichi di divertimento, vita e amore…


Una scena di Maraviglioso BoccaccioQuanto male ha fatto il cinema italiano al Decameron? Dopo il gioiello di Pasolini, involontario capofila di un filone di bassa lega, davvero tanto. È significativo constatare come dalla morte per asfissia del “Decamerotico” anni 70 la storica raccolta di novelle e il grande schermo si siano frequentati in modo a dir poco sporadico. Lo fanno ora grazie ai fratelli Taviani, con un’operazione leggera nello spirito e nella realizzazione. Non la leggerezza dell’erotismo facile, ma quella sana della voglia di vivere con un po’ di speranza nonostante la consapevolezza di un contesto avverso.

Josafat Vagni in Maraviglioso BoccaccioMaraviglioso Boccaccio è ovviamente diviso in due livelli principali: le singole novelle e la cornice. Le prime raccolgono volti noti del cinema italiano recente, divertiti dalla partecipazione anche se non sempre convincenti o in parte. Il divertimento e il ritmo interno alle singole storie non viene però a mancare, con la giusta dose di romanticismo e malinconia. Sono racconti dal gusto antico, che nell’attualità non hanno lo stesso valore imparato alle scuole superiori, eppure la combinazione di attori conosciuti e ambientazione storica ha un piacevole gusto straniante. Tra le cinque novelle proposte spiccano la storia di Ghismunda e Ghisardo e quella di Federico degli Alberighi e il suo falcone, portatrici di un messaggio che vuole l’amore vincitore anche sulla morte.

Michele Riondino e Kasia Smutniak in Maraviglioso BoccaccioIl racconto dei giovani in fuga dalla peste è invece su un livello decisamente superiore, per vitalità, fantasia e cura nella regia, ed è quello che nobilita il film. Lo sguardo con cui i Taviani osservano la gioventù è comprensibilmente carico di affetto e nostalgia, tanto che i narratori ne escono quasi idealizzati, ma nonostante ciò è difficile resistere all’atmosfera positiva che l’alchimia tra i personaggi e la bellezza dell’ambientazione emanano. Proprio in questa parte, solitamente trascurata in altre produzioni con lo stesso soggetto, emerge la maestria nella composizione dell’immagine propria dei due autori di San Miniato, da sempre capaci di restituire il gusto che solo un dipinto pieno di luce può dare. Gli interpreti più giovani, dal canto loro, si lasciano manovrare come pedine ma riescono a portare un entusiasmo che ha il sapore di una produzione quasi improvvisata da degli amatoriali di talento.

Una scena di Maraviglioso BoccaccioQuesta è la vera forza di Maraviglioso Boccaccio: una spontaneità che supera la consapevolezza dei limiti dell’operazione, unita a una voglia di divertirsi capace di appassionare e coinvolgere lo spettatore. Pazienza se il film nel complesso non raggiunge le vette di altre opere dei suoi registi, o se il sano cazzeggio di cui è ammantato può sembrare eccessivo: dopo anni abbiamo di nuovo una trasposizione dignitosa e godibile di Boccaccio. In sostanza, tutto quello che si poteva lecitamente chiedere.


La locandina di Maraviglioso BoccaccioTitolo: Maraviglioso Boccaccio
Regia: Paolo & Vittorio Taviani
Sceneggiatura: Paolo Taviani, Vittorio Taviani
Fotografia: Simone Zampagni
Interpreti: Lello Arena, Paola Cortellesi, Carolina Crescentini, Flavio Parenti, Vittoria Puccini, Michele Riondino, Kim Rossi Stuart, Riccardo Scamarcio, Kasia Smutniak, Jasmine Trinca, Josafat vagni
Nazionalità: Italia, 2015
Durata: 2h.


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Bah…a parte l’intro che ben descrive l’atmosfera lugubre a Firenze dove imperversava la peste e gli stupendi scenari toscani risaltati da una bella fotografia altro non mi sento di salvare del film.
    Lento e noioso e la regia navigata dei due registi non aiuta di certo a rivitalizzare il film…e lo spettatore.
    Poi vi sono alcuni stacchi di scena inutili, senza nè capo nè coda. Messi lì un pò a caso.
    Le nuove leve attoriali (i novellanti) recitano in modo abbastanza pietoso, delle star mi sento di salvare solo l’irriconoscibile Rossi Stuart, protagonista anche dell’unica novella decente, grazie alla quale mi sono un pò appassionato.
    Le altre potranno anche avere il loro messaggio intrinseco ma sinceramente non hanno il benchè minimo d’interesse e passione.
    I costumi troppo artificiosi. Musica troppo invasiva e brutta.
    Poteva essere un bel film tv di due puntate con rimandi felliniani da mandare in onda su Rai1, ma al cinema ti lascia l’amarissimo in bocca a fine proioezione.

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