Misterioso omicidio a Manhattan di Woody Allen
Columbia, 29 Ottobre 1993 – Divertito
I coniugi Larry e Carol fanno conoscenza con i propri vicini di appartamento, Paul e Lilian House, noiosa coppia di benestanti newyorchesi. Il giorno successivo scoprono che Lilian è morta, stroncata da un infarto. Carol, attenta ad alcuni particolari, non crede alla morte naturale della donna, e decide di indagare…
Woody Allen appartiene a quella categoria di registi che hanno fatto cinema della propria vita, ed è per questo che ogni singola opera appare contaminata da tracce autobiografiche. Misterioso omicidio a Manhattan si colloca nella serena parentesi successiva al periodo nero del regista che, archiviati scandali e divorzio da Mia Farrow, torna alla commedia brillante e logorroica fatta di battute al vetriolo e serrati botta e risposta. Si respira qui un’aria frizzante, effetto di una serenità ritrovata, che appare ancor più fresca visti i contrasti con le tematiche più profonde e riflessive delle opere precedenti.
Un primo sintomo del ritorno al passato è la presenza dell’ex musa Diane Keaton, l’unica donna in quel momento capace di colmare l’assenza della Farrow. L’idea è quella di un “funny mystery”, una commedia giallo-rosa in cui la crisi di coppia – tema qui velatamente rappresentato ma eterno per Woody – si incastona nel noir. Lo stile è leggero, in pieno stile Allen, il quale ci regala il solito personaggio che, seppur relegato al ruolo di coprotagonista, emerge incontenibile tra gag, battute e diatribe con la Keaton, dando l’impressione di un ritrovato divertimento interiore.
La riuscita del film sta proprio nella sua ricchezza di elementi che, essendo ben dosati, non lo sovraccaricano, conferendogli una snellezza narrativa che lo accompagna per tutta la durata. Nonostante la leggerezza, Misterioso omicidio a Manhattan è un film mosso dal sospetto, che si tratti di delitto o di tradimento; è l’indagine su una verità nascosta, su un dubbio che scalza la fiducia nel prossimo, stimola i diffidenti e fa ricredere gli scettici.
Allen si diverte a destreggiarsi tra i suoi miti – Hitchcock, Welles e Wilder – dispensando citazioni e omaggi che si fanno passaggio narrativo nella sequenza tratta da La signora Shangai. Anche in questo caso ci viene presentato l’ennesimo tassello della città che non dorme mai in una versione piuttosto intima, a tratti quasi claustrofobica. L’azione è infatti concentrata in angusti interni tra appartamenti, ascensori, stanze d’albergo, spesso in notturna, mostrando una New York anestetizzata ma sempre sveglia. I detective improvvisati funzionano bene, soprattutto quando c’è Allen in scena, e propongono alcune tra le gag più riuscite, come il montaggio della telefonata e le battute su Wagner. Il filo si dipana tra scheletri nell’armadio di insospettabili borghesi e tentazioni amorose, il tutto condito dal jazz caotico della colonna sonora e da movimenti di macchina dinamici. Ma alla fine il nodo si scioglie, e come in un incantesimo, tutto torna in ordine.
A Manhattan risate e misteri vanno a braccetto, svelando l’ennesima immagine di una società contraddittoria, dove la ragione può aiutare a risolvere gli enigmi della vita, ma non può sottrarci all’imprevedibilità del destino. L’unica soluzione è riderci su.
Titolo: Misterioso omicidio a Manhattan (Manhattan Murder Mystery)
Regia: Woody Allen
Sceneggiatura: Woody Allen, Marshall Brickman
Fotografia: Carlo Di Palma
Interpreti: Woody Allen, Diane Keaton, Jerry Adler, Lynn Cohen, Ron Rifkin, Joy Behar, William Addy, John Doumanian, Sylvia Kauders, Ira Wheeler, Alan Alda, Anjelica Huston, Melanie Norris, Zach Braff
Nazionalità: USA, 1993
Durata: 1h. 44′
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