"Nelle tue mani" di Peter Del Monte
Teodora, 14 Marzo 2008 – Anacronistico
Una sera, Teo viene investito da un’auto. Alla guida c’è Mavi, una ragazza di Spalato arrivata in Italia quando era ancora bambina. Teo è riverso a terra, ferito, e Mavi lo porta in ospedale e gli dona il suo sangue, per poi scomparire nel nulla. I due si ritroveranno per caso qualche tempo dopo…
Dopo un silenzio, più o meno forzato, di ben 8 anni (il suo ultimo lavoro, Controvento con l’inedita accoppiata Buy-Golino, risale al 2000), torna Peter Del Monte, per alcuni un maestro per altri un regista sopravvalutato. Schivo, introverso e decisamente non facile, Del Monte si è sempre imposto con un cinema fuori degli schemi, poco convenzionale e lontano dal gusto corrente. Un cinema forse d’altri tempi che si ricollega a tutta una tradizione, se vogliamo anche di matrice antonioniana, più incline all’introspezione e all’intimismo che non alla spettacolarizzazione dei sentimenti o all’esaltazione del pathos.
Anche la sua ultima fatica, ed è proprio il caso di definirla così viste le difficoltà produttive (il film non ha ottenuto finanziamenti statali e non è spalleggiato dalla Tv come è orgogliosa di precisare la Teodora di Vieri Razzini che lo distribuisce), sembrerebbe rientrare in questa sua personalissima ottica: cinema non assuefatto alle leggi di mercato, tutt’altro che rassicurante; in una parola libero. Non sempre, però, il coraggio è un merito, e se indubbiamente Nelle tue mani è un film coraggioso per tematiche, impostazione e messaggio, l’imprint inculcato da Del Monte a sceneggiatura e messinscena non riesce in effetti a mantenere le premesse vantate.
Melodramma degli affetti tra mancanze snaturate e traumi sopiti, abbandoni reiterati e severe implosioni, ferite indelebili e rimarginazioni insperate. Con un occhio di riguardo per la presa di coscienza della propria insanità e la rassegnazione al caos universale. Due le anime coinvolte: Teo, astrofisico raziocinante attratto dall’ignoto ingestibile e distruttivo, e Mavi, dea caotica e umorale, instabile e affascinante come una supernova. L’incontro-scontro tra i due (Mavi investe con l’auto Teo) dà inizio ad una storia d’amore che nel giro di circa dieci anni trova il tempo per nascere, morire e forse risorgere. Passando attraverso la violenza di un’esacerbazione interiore che spinge Teo all’isolamento atarassico e Mavi alla progressiva distruzione di sé e di tutto quello che le gravita intorno.
L’equilibrio spezzato dall’instabilità del cuore di Mavi non segna la fine di un amore ma solo un blackout emozionale e momentaneo che non trova più nel corpo la sua valvola di sfogo e si spinge oltre i limiti della frustrazione rasentando la patologia. Mavi è il caos cui Teo inconsciamente aspira ma che consciamente rifugge. Come per protoni ed elettroni, anche per Mavi e Teo vige la legge degli opposti che si attraggono. Il nucleo dei loro cuori è tenuto insieme proprio dalla compensazione che l’uno opera sull’altra. L’apparente linearità di Teo compensa il turbinio esistenziale di Mavi. In questa lotta di flussi contrapposti Del Monte sembra dirci che su tutto vince il tempo, che placa inquietudine e incertezze, e forse l’amore. Un amore complicato ma anche semplice, quasi cristallino nella sua ovvietà. Due persone che si amano tra alti e bassi. Con tanto di figlia a carico. Come tante altre storie d’amore di oggi. Nascoste dietro le mura di casa, dove nessuno più entrare. Del Monte ci si addentra e carica di emozioni la sua messinscena senza però strafare e lasciando campo libero ai suoi due attori-robot. Il gioco dei ruoli diventa a tratti estenuante e alla fine il rischio di assecondare un’autorialità sovraesposta incombe. Un film sull’amore, sulla caducità dei sentimenti e sull’incomunicabilità. Sgraziato, disturbante e tutt’altro che consolatorio.
Titolo: Nelle tue mani
Regia: Peter Del Monte
Sceneggiatura: Peter Del Monte, Michele Pellegrini
Fotografia: Marco Carosi
Interpreti: Kasia Smutniak, Marco Foschi, Luisa De Santis, Severino Saltarelli, Luciano Bartoli, Simona Caramelli, Alberto Cracco, Gaetano Carotenuto, Riccardo Francia, Eleonora Solofra, Noemi Abbrescia, Alba Rohrwacher
Nazionalità: Italia, 2007
Durata: 1h. 40′
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