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"Notturno Bus" di Davide Marengo

2 maggio 2007 Recensioni 0 Commenti
Emanuela Perozzi, 2 Maggio 2007: Accettabile
01 Distribution, 11 Maggio 2007

Leila vive di espedienti e piccole truffe, in perenne lotta per la vita e in fuga dalle emozioni. Franz è uno che pensa molto e agisce poco, fa l’autista di autobus, le uniche emozioni le prova al tavolo da poker. La misteriosa geometria del caso spinge Leila e Franz al centro di una lotta spietata…


Basato sull’omonimo romanzo di Giampiero Rigosi, Notturno Bus rappresenta la prima volta di Davide Marengo nella direzione di un lungometraggio di finzione, dopo essersi imposto al Festival di Venezia 2005 (premio “Lino Micciché”) con il documentario Craj ed aver girato numerosi cortometraggi e videoclip musicali. Coadiuvato da un cast ben assortito e dalla fotografia di Arnaldo Catinari che delinea ottimamente atmosfere noir su umidi paesaggi metropolitani, il film non sfigura anche se certamente non entusiasma, e lascia intravedere una buona capacità da parte di Marengo di gestire i frequenti sbalzi di tono che sembrano rappresentare il reale segno distintivo del film.
L’atmosfera noir è assicurata, come detto, dai contorni torbidi creati dalla fotografia ma anche dalla presenza di alcuni personaggi chiave, la femme fatale e la vittima maschile che cede al suo fascino seguendola in un crescendo di degradazione, ma smorzando il tutto con un’impalcatura narrativa a metà strada tra il thriller (suspense, mistero, violenza…) e la storia romantica e con dei personaggi indovinati che sono chiaramente improntati all’ironia e al gusto grottesco dell’immancabile commedia all’italiana.

Franz (Valerio Mastandrea, sempre molto bravo) e Leila (Giovanna Mezzogiorno) si incontrano in modo rocambolesco sull’autobus notturno guidato dal primo, e da allora in avanti i loro destini corrono all’unisono tra malintesi, bugie e tentativi di psicanalizzarsi a vicenda, mentre rimangono coinvolti loro malgrado in una storia di microchip, agenti segreti e banda di criminali violenti e anche un po’ maldestri. Entrambi soli, per diversi e validi motivi, Franz e Leila si attraggono e si respingono con la stessa disinvoltura con cui conducono le loro vite: lei è una falsaria professionista e una piccola ladruncola che seduce e droga facoltosi uomini prima di derubarli di tutto e far sparire ogni prova; lui è un «normalmente vile» che ha rinunciato ai sogni e agli studi di filosofia per ritirarsi in una tranquilla vita da autista d’autobus, se non fosse per il vizio di contrarre in maniera reiterata debiti di gioco con il corpulento Titti (Mario Rivera). Abituata ad assumere un’identità diversa per ognuna delle sue vittime, Leila non riesce a staccarsi dalle sue bugie, neanche quando davanti al malinconico Franz avrebbe la possibilità di mostrare se stessa e gettare la maschera della donna seduttiva. Proprio quel tipo di donna verso cui Franz è sempre stato attratto e dal quale ha deciso di difendersi per non farsi ingannare ancora.
Accanto a loro si dipana il doppio inseguimento operato dall’agente dei servizi segreti Matera (Ennio Fantastichini), inizialmente sulle tracce di Leila e poi alle costole della coppia di killer Garofano (Francesco Pannofino) e Diolaiti (Roberto Citran), che sembrano citare alla lontana e con un pizzico di presunzione la violenza pulp e gratuita del duo John Travolta-Samuel L. Jackson, mentre si inserisce ad arte una colonna sonora, composta dalle musiche di Daniele Silvestri, dal funky anni ’70 delle scene di inseguimento e dalle sonorità jazz dei momenti più riflessivi, che da un lato va ad esaltare il buon ritmo del film, e dall’altro a supportare una sceneggiatura non sempre all’altezza della situazione.

Trama tutto sommato esile (con alcuni inserti da fiction televisiva che potevano essere evitati) che riesce però a sopravvivere grazie alla bravura degli attori, ai dialoghi godibili e ad un finale ben curato che con un movimento di repentina circolarità riporta tutto al luogo da cui eravamo partiti, il notturno bus di Franz e Leila, e al clima umidiccio e fosco di una Roma assonnata e solitaria.


Titolo: Notturno Bus
Regia: Davide Marengo
Sceneggiatura: Giampiero Rigosi, Maura Vespini, Isotta Toso, Cesare Cicardini, Maria Grazia Perria
Fotografia: Arnaldo Catinari
Interpreti: Giovanna Mezzogiorno, Valerio Mastandrea, Ennio Fantastichini, Anna Romantowska, Roberto Citran, Francesco Pannofino, Ivan Franek, Antonio Catania, Iaia Forte
Nazionalità: Italia, 2007
Durata: 1h. 44′


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