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"Piranha 3D" di Alexandre Aja

5 marzo 2011 Recensioni 8 Commenti
Piranha 3D

Bim, 4 Marzo 2011 – Giocherellone

Lago Vittoria, Arizona. Un violento terremoto sotterraneo crea una grossa crepa sul fondo del lago, aprendo così la strada a milioni di famelici e pericolosissimi piranha pronti a iniziare la caccia. I gruppi di giovani che si trovano sul posto sono in grave pericolo…


Elisabeth Shue in Piranha 3DNell’ormai lontano 2003, Alexandre Aja aveva diretto un piccolo film con una storia tutto sommato debole, ma destinato a influenzare profondamente il modo di fare cinema di genere negli anni successivi. Quel piccolo film era Alta tensione, un riuscitissimo (e malatissimo) connubio tra splatter e slasher condito da un po’ di sano erotismo, memorabile per gran parte della sua durata ma con l’unica pecca di avere un finale davvero deludente. Nel 2006 il regista francese era volato ad Hollywood per dirigere il remake de Le colline hanno gli occhi, ma da lì in poi la sua produzione cinematografica è stata un continuo susseguirsi di clamorosi flop, sia sul fronte artistico sia commerciale. Con questo suo quinto lungometraggio Aja sembra, per certi versi, voler riprendere il cammino iniziato con Alta tensione, mantenendo tuttavia un occhio di riguardo alla recente ondata di teen-horror che tanto piacciono alla nuova generazione di giovani.

Una scena di Piranha 3DBenché la principale fonte di ispirazione sia lo storico primo film di Joe Dante del 1978, Piraña, ad Aja non interessano né le atmosfere vintage né la classicità degli horror di quel periodo, ma tiene in alta considerazione più che altro l’aspetto hard della storia, accontentando gli spettatori (giovani e non) con un autentico campionario di tette, culi, fighette depilate e giochi erotici degni di YouPorn, con tanto di amplesso lesbo subacqueo sul sottofondo del “Flower Duet” del Lakmé di Léo Delibes.
Jerry O'Connell in Piranha 3DSi alternano, quindi, sequenze truculente con zampilli di sangue e membri recisi che suscitano ilarità piuttosto che disgusto. Effetto senza dubbio ricercato ma talvolta fastidioso, che spinge a chiedersi quali siano le effettive intenzioni degli autori: realizzare semplicemente un torture-porn – complice anche la presenza nel cast di Eli Roth, principale esponente del genere – oppure una commedia “brillante” a tinte splatter sulla falsa riga de L’alba dei morti dementi?

Kelly Brook e Riley Steele in una scena di Piranha 3DSembra quasi un film alla Uwe Boll, questo Piranha 3D, senza nessuna intenzione di farsi prendere sul serio ma che non vuole nemmeno sembrare solo un puro divertissement. Una cosa, perlomeno, è certa: le tre dimensioni servono a ben poco, se non ad amplificare la mercanzia delle ragazze, che sono forse il principale motivo per cui i ragazzi vorranno spendere i soldi del biglietto.


La locandina di Piranha 3D Titolo: Piranha 3D (Piranha)
Regia: Alexandre Aja
Sceneggiatura: Peter Goldfinger, Josh Stolberg
Fotografia: John R. Leonetti
Interpreti: Elisabeth Shue, Adam Scott, Jerry O’ Connell, Jessica Szohr, Ving Rhames, Steven R. McQueen, Christopher Lloyd, Richard Dreyfuss, Eli Roth, Cody Longo, Kelly Brook, Riley Steele, Adam Scott, Ricardo Chavira, Dina Meyer
Nazionalità: USA, 2010
Durata: 1h. 28′


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Attualmente ci sono 8 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Me lo sono goduto alla grande! Finalmente un bellissimo b-movie con parecchie citazioni che ad un cinefilo non posso altro che far piacere! Il 3D lo trovato funzionale in alcuni frangenti, superficiale in altre ma tant’è…mi sono stradivertito poi con tutto quello splatter e quelle figliole…XD
    Consigliato ai fan del genere e di Aja in generale.

  2. Andrea ha detto:

    Questo film merita solo per il fatto che c’è Kelly Brook….

  3. Riccardo ha detto:

    un piccolo capolavoro dei b-movie. Mi sono proprio divertito a vederlo.

  4. Plissken ha detto:

    Visto in serata goliardica con amici con tanto di pop-corn. Che dire… la recensione a mio avviso è assolutamente impeccabile. Certo, non avrei mai immaginato che “membri recisi” fosse da prendersi alla lettera, pensavo ad un refuso (membra). Mi debbo scusare quindi con il Sig. Manca, he he he… davvero questa mi mancava.

    Per farsi quattro risate la pellicola è effettivamente valida, sempre che lo spettatore non sia allergico allo splatter.
    Gnocche a volontà, davvero notevole la Brook (ringrazio Andrea per l’informazione, mai vista prima).

    A mio personale avviso “Alta tensione” è qualitativamente molto superiore, ed a differenza dei più non ho trovato il finale poi così’ orribile. Del tutto gratuite invece le scene “splat”.

  5. Jamp ha detto:

    certo, lontano anni luce dal bellissimo Alta Tensione ma dannatamente divertente, splatter e pieno di gnocca…..davvero un bel b-movie ignorante e caciarone!

  6. Andrea ha detto:

    Eh sì, caro Plissken, Kelly Brook è la numero 1!! 🙂

    Ve la consiglio, anche lì perennemente in costume, nel film L’isola dei sopravvissuti: sebbene sia uno dei più brutti film che io abbia mai visto…

  7. Plissken ha detto:

    Urka, ti ringrazio Andrea ma per quanto nella Sig.na Brook si possano ravvisare delle “grazie” di non comune levatura, ritengo non possano ritenersi sufficienti per convincermi a visionare una pellicola peggiore di questa, che per quanto divertente è al livello massimo consentito in quanto a, diciamo così, “scemenza”. 😀

    Certo di codesta miss (di cui mai prima ho avuto sentore) oltre al fisico prorompente si possono ammirare lineamenti assai gradevoli (mi ricorda vagamente la Cindy Crawford degli anni ’80) che la differenziano decisamente in meglio dalle solite “pin up”.

    Quindi comprendo Vossia quando dice che è la n° 1, senz’altro comunque una delle cose migliori (se non la migliore) di “Pirana 3D”, ha ha…

    P.s.: Andrea speriamo che la Brook legga “Cinefile.biz”, non si sa mai…

  8. Andrea ha detto:

    E ti dirò di più, pare (ma non ci metterei la mano sul fuoco) sia pure tutta naturale… cosa abbastanza rara di questi tempi.
    Vabbè, se non vuoi vederti quel capolavoro di film basta una ricerca per immagini di google.

    E con questo direi che possiamo tornare a discorsi più seri. 😀

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