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Poesia senza fine di Alejandro Jodorowsky

19 gennaio 2018 Recensioni 0 Commenti
Poesia senza fine

Mescalito, 18 Gennaio 2018 – Immaginifico

Alejandro è solo un ragazzino, ma sa già di essere un poeta. Nel Cile degli anni Cinquanta si oppone al sistema familiare patriarcale che lo vedrebbe medico e borghese, per abbracciare una nuova vita che, seppur di stenti, è ricca di sentimento e colore…


Alejandro Jodorowsky scrive un altro capitolo del suo viaggio autobiografico iniziato già nel 2013 con La danza della realtà. In quest’ultimo, si era concentrato soprattutto su una parentesi della sua infanzia, il rapporto con le proprie radici ucraine e una certa forma di resistenza verso il padre che sboccia completamente in Poesia senza fine, racconto di un’adolescenza ribelle.

Jaime impone sul figlio una severità e una durezza che stridono con l’animo sensibile di Alejandro. In una bellissima scena a due sulla banchina d’imbarco per Parigi, Alejandro, con la sua valigia, affronta l’uomo prima di lasciarlo per sempre: «Morirai con panni sporchi di sangue da lavoratore… Io ho il cuore di un poeta, un cuore capace di amare il mondo intero!». Anche lui abbraccia per un attimo la violenza che appartiene all’umanità e ne fa uso proprio contro chi «…negandogli tutto, gli ha dato tutto» . Entra in scena l’Alejandro Jodorowsky autore – in carne e ossa – e partecipa, contribuisce e sancisce l’addio tra padre e figlio. La sua figura fa ordine, riequilibra la situazione, mette il punto.

Poesia senza fine è il film delle emozioni: eros, amore, odio, passione, incanto, violenza, morte sono gli elementi della rivoluzione culturale di Alejandro. Quella brigata di creature fantastiche che sceglie come nuova famiglia, sono il terreno da cui attinge materiale per la sua poesia; questo mondo immaginifico, così evocativo, fatto di nani, eccessi e poeti, sono l’ispirazione vera del suo linguaggio surreale. Jodorowsky non ha pietismo verso le deformità, ma osa mostrarle, rendendole consuete, così come la scena di sesso con la donna nana – dolcemente esplicita – così come l’amore e il sesso con Stella Diaz – la poetessa degli eccessi – o il bacio con Ricardo, il giovane omosessuale.

Un film sensoriale, questo di Jodorowsky, in cui emerge teatralità, trucchi naïf, colore; dove un padre piange e una madre canta.


La locandina di Poesia senza fineTitolo: Poesia senza fine (Poesía sin fin)
Regia: Alejandro Jodorowsky
Sceneggiatura: Alejandro Jodorowsky
Fotografia: Christopher Doyle
Interpreti: Adan Jodorowsky, Pamela Flores, Brontis Jodorowsky, Leandro Taub, Jeremias Herskovits, Alejandro Jodorowsky, Carolyn Carlson, Adonis, Julia Avendaño, Bastián Bodenhöfer
Nazionalità: Cile – Regno Unito – Francia, 2016
Durata: 2h. 08′


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