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"Poupées d'argile" di Nouri Bouzid

11 aprile 2008 Recensioni 0 Commenti
Poupées d’Argile

Inedito in Italia – Emozionante

Fedhah e Rebeh sono due donne di età diverse, con destini molto diversi e, soprattutto, differenti modi di affrontare la vita. Ma il presente di Fedhah e il passato di Rebeh hanno più di qualcosa in comune…


Hend Sabri e Ahmed Hafiane di Poupées d'ArgilePoupées d’Argile (bambole d’argilla) è tra gli ultimi film di Nouri Bouzid uscito nelle sale, realizzato nel 2002 ma distribuito in Francia a fine 2004. Le protagoniste del film sono donne, di ogni età e con destini molto diversi e, soprattutto, differenti modi di affrontare la vita. Ma il presente di Fedhah e il passato di Rebeh hanno più di qualcosa in comune. Rebeh, strappata alla famiglia ancora giovanissima e venduta come serva ad una famiglia benestante di città, ha un carattere ribelle, forte e determinato. Ma è confusa ora che ha ritrovato il suo amore/odio per Omrane, il ‘mercante di serve’. Rebeh non sa davvero cosa vuole; dice di voler essere finalmente libera, ma non ha idea di cosa significhi effettivamente esserlo. È disposta a qualunque cosa, lei. Non è fatta certo per essere rinchiusa tra quattro mura, ha bisogno di vivere, di volare alto e di lasciar fluire la sua anima lontano dai luoghi d’orrore in cui ha vissuto tanto tempo.

Oumeyma Ben Afsia di Poupées d'ArgileL’incontro, a casa di Omrane, con la piccola Fedhah è significativo per entrambe. Rebeh rivede se stessa tanti anni or sono e la bambina impara la vita che la aspetta. Fedhah, destinata ad essere venduta ad un’esigente famiglia di Tunisi, ha soli 10 anni. Il suo gioco preferito? Costruire con le sue splendide manine delle piccole bambole d’argilla. Quello che per lei era una specie di lavoro nel villaggio in cui era cresciuta fino ad allora, in città diventa l’unico legame che la tiene ancorata ad una infanzia che sente scivolare via sempre più ferocemente. Ma Fedhah non può giocare. Deve crescere in fretta, niente altro le è concesso. Un destino terribile da cui non riesce a fuggire. L’unico modo per evadere dalla scomoda (a dir poco) realtà è cantare. E la bambina canta; canta l’unica canzone che Rebeh le ha insegnato in quell’unica notte in cui le due si sono incontrate e parlate a casa di Omrane. Canta di un mondo migliore, canta sperando di riavere un giorno quegli anni perduti miseramente.

Oumeyma Ben Afsia e Ahmed Hafiane di Poupées d'ArgileNonostante il passato comune, alle due giovani donne (Rebeh ha 19 anni) non è destinato un destino eguale. Difficile stabilire quale sia il punto di confine, ma una certezza c’è: una possibilità di redenzione o salvezza esiste. Esiste per Fedhah, che in un finale più che aperto cammina libera cantando per le strade affollate di Tunisi; un’opportunità, quella di seguire un destino diverso da quello che le era stato finora imposto. E, forse, esiste una simile possibilità anche per Rebeh… Ma le due piccole donne non sono certo le uniche a fare i conti con se stesse. C’è un sentimento che sembra affliggere Omrane da sempre. Un senso di colpa lo spinge a terra, impedendo alla sua coscienza di respirare. Ma per cosa si sente in colpa? Per aver venduto bambine? Non è forse quello, però, il suo lavoro? Oppure detesta se stesso e tutto il mondo intorno a lui perché l’unica donna che abbia mai amato, Rebeh, non le appartiene affatto? È, in effetti, la consapevolezza della (apparente) libertà di Rebeh a renderlo solo, un uomo abbandonato a se stesso che non sopravvive all’idea di un destino senza lei.


La locandina francese di Poupées d'argileTitolo: Poupées d’Argile
Regia: Nouri Bouzid
Sceneggiatura: Nouri Bouzid
Fotografia: Gilberto Azevedo, Tarek Ben Abdallah
Interpreti: Hend Sabri, Ahmed Hafiane, Oumeyma Ben Afsia, Lotfi Abdelli
Nazionalità: Francia – Tunisia – Marocco, 2002
Durata: 1h. 40′


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