Sountrack: "Amelia" di Gabriel Yared
Alessandro Bizzotto, 5 Ottobre 2010: * * * * |
In collaborazione con Colonne Sonore
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Per il film di Mira Nair dedicato all’aviatrice Amelia Earhardt, scomparsa nel nulla nel 1937, il sessantenne compositore libanese Gabriel Yared ha realizzato una colonna sonora eclettica e pulita, che bilancia ottimamente spettacolarità e intimistmo…
Gabriel Yared torna a brillare per eclettismo, con questo accompagnamento musicale creato per il film di Mira Nair sull’aviatrice Amelia Earhart, scomparsa nel 1937 al largo dell’isola di Howland durante il suo tentato giro del mondo in aereo. L’intreccio orchestrale di Yared non indulge a retoriche ampollosità, ma vince in raffinatezza tessendo con sapienza una partitura che respira all’unisono con l’evolversi del racconto filmico. La limpidezza di alcuni passaggi è la stessa della grandiosa soundtrack composta per Ritorno a Cold Mountain nel 2003. Bell’esempio ne è l’iniziale “Introducing Amelia”, in cui il tema principale sorge con i fiati sul fremere mattutino degli archi, e si dispiega dopo il minuto.
L’ispirazione è sempre notevole nell’uso dei colori; esempio perfetto ne è “Flying With Eleanor Roosevelt”, che si apre con una registrazione disturbata ad arte nel riprodurre l’effetto del vinile. La musica guizza e freme, s’arresta, riprende veloce. Il motivo principale torna nell’interpretazione del pianoforte in “No Longer A Passenger”, riletto in minore nella seconda parte con tempestosa tensione. L’ansia cresce e si smorza, esplode (si ascolti “Hawaii Crash”) e si insinua nel leggero e veloce rullare delle percussioni (“Flight To Wales”). E se l’orchestrazione è sempre perfetta nell’uso degli strumenti, non mancano sfumature meno vicine al sinfonismo classico, più arcaiche e sussurrate: emergono già in chiusura del pezzo d’apertura, ma tornano a intervalli regolari, come con “Vagabond Of The Air”.
Una colonna sonora importante, indubbio complemento – e non semplice abbellimento – della narrazione cinematografica della Nair. Il respiro epico è di facile ascolto, ma non si compiace mai della sua bellezza, ben bilanciando spettacolarità e intimismo.

Compositore: Gabriel Yared
Etichetta: Varèse Sarabande, 2009
Numero dei brani: 13
Durata: 53′ 16”
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