"Questione di cuore" di Francesca Archibugi

01 Distribution, 17 Aprile 2009 – Convincente
A Roma, durante una notte d’estate, due uomini vengono colti da infarto e ricoverati nello stesso ospedale. Sarà in questa occasione che, accomunati dalla medesima drammatica esperienza, avranno modo di fare amicizia e di conoscere in maniera insolita l’uno la vita dell’altro…
Sorprende come, quasi fosse una nota fuori dal coro del cinema italiano, Questione di cuore riesca a trattare una vicenda certamente drammatica quale è quella narrata dal film – e tratta dal libro Una questione di cuore di Umberto Contarello – sdrammatizzandola senza però renderla semplicistica. Essenzialmente recitato, senza veri accadimenti oltre l’iniziale evento scatenante la vicenda – ossia l’attacco cardiaco – il film è retto dagli attori che interpretano Alberto e Angelo attraverso i numerosi dialoghi che, fra i due personaggi, prendono corpo insieme alla loro amicizia.
Il caso fa incontrare Alberto e Angelo in ospedale, due uomini diversi fra loro per provenienza sociale, cultura e modo di vivere: sceneggiatore e libertino il primo, carrozziere e padre di famiglia il secondo, legato alla sua borgata romana a differenza di Alberto che invece vi si è trasferito dal Nord. Colpiti dalla stessa esperienza che li ha provati, questi due mondi diversi si incontrano e si uniscono in una ricerca di sostegno, oltre che di comprensione, reciproco fino ad affezionarsi nonostante le evidenti differenze caratteriali. In tal modo, nasce un’amicizia il cui perno è l’ansia e la preoccupazione per le proprie condizioni e per un domani che – ma solamente per uno di loro due – potrebbe essere solo ipotetico; eppure, nonostante questi risvolti dolorosi, l’amicizia assume i toni vivaci dettati dalla vitalità di Alberto soprattutto nella sua interazione con la semplicità di Angelo.
In uno scambio di ruoli che Angelo cerca di forzare, a sua volta indotto da una valida motivazione – uno scambio di ruoli in realtà univoco, nell’intento di coinvolgere l’amico nella propria vita familiare per una nobile causa – si ha l’impressione che i ruoli siano già stati scambiati a monte. Alberto, esperto sceneggiatore, dovrebbe vivere nell’agiatezza mentre Angelo, più giovane e avvenente, tra i due dovrebbe essere lui il libertino, anziché marito fedele e padre di tre figli. Così come uno scambio di ruoli pare sia avvenuto per l’occasione nelle carriere dei due interpreti: Antonio Albanese, attore comico già apprezzato come interprete drammatico ne La seconda notte di nozze di Pupi Avati, incarna la vivacità di Alberto ma anche le sue fragilità , mentre Kim Rossi Stuart, solitamente interprete di ruoli sofferti, incarna la tragicità di Angelo in modo leggero e a tratti spiritoso. Tuttavia, questo apparente doppio scambio dei ruoli porta a un confronto tra mentalità maschili che, pur nelle loro differenze, si comprendono scontrandosi invece con quelle femminili. Ed è in questi momenti che il film abbraccia altre direzioni diverse dalla tematica principale – comunque sempre presente – come la riflessione sulle gioie e sui dolori della famiglia sia per chi ne ha una che per chi invece vorrebbe costruirla, pur al contempo rifuggendone.
Attraverso la figura di Alberto, il film è quasi metacinematografico in quanto svela i meccanismi della sua professione non tanto dal punto di vista tecnico quanto da quello narrativo, facendo del personaggio una sorta di “indovino” – così come viene definito – che in realtà intuisce le storie delle vite altrui per mestiere ma soprattutto per vocazione. Infine, qualche esempio di montaggio parallelo è in linea con la narrazione iniziale delle vite parallele di Alberto e di Angelo, accennate quanto basta per delineare i rispettivi contesti familiari e per tratteggiare i rispettivi caratteri, parallelismo che poco dopo muterà in una convergenza delle loro vite fino al tentato scambio univoco di ruoli.
Protagonista insieme ai due personaggi principali è la città di Roma, esplorata nel quartiere del Pigneto nel quale la vicenda è ambientata e nei personaggi caratteristici che la animano, con l’intenzione – dichiarata dalla stessa regista – di restituire una parte di Roma così come non si è più vista specie al cinema ma, allo stesso tempo, così come è rimasta nell’immaginario non solo degli italiani.
Titolo: Questione di cuore
Regia: Francesca Archibugi
Sceneggiatura: Francesca Archibugi
Fotografia: Fabio Zamarion
Interpreti: Antonio Albanese, Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti, Francesca Inaudi, Andrea Calligari, Nelsi Xhemalaj, Chiara Noschese, Paolo Villaggio
Nazionalità : Italia, 2008
Durata: 1h. 40′
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