Rollerball di John McTiernan

Eagle Pictures, 29 Marzo 2002 – Orrendo
Giocatore di hockey ghiaccio di medio livello, Jonathan Cross viene convinto a giocare a Rollerball, uno spettacolo da circo su rotelle adorato dal pubblico dell’est Europa. Ma una volta trasferitosi nell’ex Federazione Russa, Jonathan scopre che il gioco non è esattamente come lui credeva…
Un film terrificante sotto ogni punto di vista, dalla recitazione alla regia, dalla musica alla sceneggiatura. Un film che non ha nulla a che spartire con il bel film diretto da Norman Jewison e interpretato da James Caaan nel 1975, se non il titolo e il nome del protagonista. Persino il gioco, pur simile nel suo concetto di base, è decisamente diverso. Sicuramente l’idea dei filmaker era di spettacolarizzare il tutto inserendo passaggi obbligati e coreografie prestabilite, ma la dura realtà è che nelle sequenze di gioco non si capisce assolutamente nulla, mentre in quelle “recitate” i dialoghi e le situazioni sono imbarazzanti quando non ridicole.
La regia di McTiernan è piena di soluzioni stilistiche prive di significato e ancor più di efficacia. Il regista newyorchese ci propone persino una lunga sequenza girata in infrarosso che risulta oltremodo disturbante. Il cast, già privo di attori degni di tal nome, non avrebbe mai potuto salvare una sceneggiatura che sembra scritta con un programma di auto-composizione delle trame. In sostanza, questo Rollerball è il perfetto esempio di film concepito e confezionato da un esperto di marketing invece che da un cineasta, e visto il risultato è destinato all’angolo più buio dell’armadio più nascosto.
Titolo: Rollerball (Id.)
Regia: John McTiernan
Sceneggiatura: Larry Ferguson, John Pogue
Fotografia: Steve Mason
Interpreti: Chris Klein, Jean Reno, LL Cool J, Rebecca Romijn-Stamos, Naveen Andrews, Oleg Taktarov, David Hemblen, Janet Wright, Andrew Bryniarski, Kata Dobó, Mike Dopud, Pink, Shawn Stewart, Michael Tadross, Amy Whitmore, Shaun Austin-Olsen
Nazionalità: USA, 2002
Durata: 1h. 58′
peccato perchè il regista è uno che sa dirigere i film di azione
E pensare che il film del ’75 era davvero bello: in una società comunista in cui la cultura è omogeneizzata e non esistono più discriminazioni e povertà sembra essere tutto perfetto. Ma l’Uomo è nato nel male e nella violenza e la sete di sangue è implacabile.
Nasce così il “Rollerball”, uno sport sadico in cui è normale rimanere feriti o uccisi. Il n°1 è Jonathan che nessuno è mai riuscito a mettere al tappeto. E’ talmente amato che perfino i gerenti lo invidiano e cercano di schiacciarlo prima togliendogli la moglie e poi provando a chiudere la sua carriera sportiva.
In una società comunista NESSUNO deve spiccare sugli altri. Ma Jonathan se ne frega di quello che la società e i gerenti vogliono farne di lui. Egli vuole solo essere sè stesso e fare quello che gli piace. Quando il suo migliore amico rimane in coma dopo una partita… bhe… è GUERRA.
VORREI VEDERE DI JEAN RENO LEON DI LUC BESSON.
COM’È?
Bello con punte eccellenti.
Mi associo nel mio piccolo all’opinione che il Cassani ha di “Leon” e mi è piaciuta particolarmente la sintetica ma esplicativa descrizione: “bello con punte ellellenti”. Mi permetto solo di sottolineare come sia meglio evitare (sempre a mia modesta opinione) la versione “integrale” o “directior cut” come dir si voglia che altro non fa se non rovinare un bel film.
Riguardo “Rollerball” anche io ci rimasi male quando uscì: ho un’ottima opinione di Mc Tiernan che considero un regista capacissimo, ma stavolta la canonica ciambella ha un buco microscopico.