"Sangue del mio sangue" di Marco Bellocchio
01 Distribution, 9 Settembre 2015 – Scolastico
Nel medioevo, una suora viene sommariamente processata e condannata a essere murata viva nel convento. Ai giorni nostri un conte vive nascosto nelle prigioni di Bobbio, uscendo solo di notte. Dovrà contrastare l’arrivo di un sedicente ispettore regionale che vuole vendere a un miliardario russo lo stabile dove il conte vive…
Sangue del mio sangue è un film diviso in tre atti. Il primo e il terzo dedicati alla storia di una monaca murata viva nel convento di Bobbio; il secondo, ambientato ai giorni nostri (in parte sempre nell’ex convento del paese del piacentino), completamente scollegato dagli altri due. Per stessa ammissione del regista i due mediometraggi sono stati collegati insieme per arrivare alla durata canonica di un lungometraggio. Unico trait d’union sono alcuni gli attori che compaiono nei diversi episodi. Il collegare insieme due storie così differenti ha nuociuto non poco al film, che risulta così sconnesso nella sua struttura.
Le due parti (la prima e la terza possono essere accomunate) sono girate anche in modo molto diverso: la parte medievale è più sfilacciata e in alcuni momenti si ha addirittura l’impressione che manchi la grammatica cinematografica di base (la scena delle chiavi nel fiume o la ripresa subacquea in attesa che Benedetta venga lanciata giù dalla rupe). Per tutto il primo atto ci si chiede come mai un grande regista come Bellocchio abbia potuto scegliere quel tipo di inquadrature. Precise, semplici, da manuale e per questo tremendamente banali. Ci si chiede anche come abbia potuto accettare quel tipo di recitazione da suo figlio: un viso spesso accigliato e statico con un parlato meccanico e forzatamente recitato.
Nel secondo atto, con l’entrata in scena di Herlitzka e Timi le cose almeno da questo punto di vista migliorano. È comunque difficile scacciare l’impressione che le due parti siano state girate da mani diverse, quasi che la parte medievale sia stata solo supervisionata da Bellocchio. La seconda parte, invece, molto più compatta e precisa, anche dal punto di vista prettamente cinematografico, sembrerebbe girata direttamente da lui. Sono solo supposizioni, ovviamente, perché tutto il film è firmato dal regista piacentino ma gli stili sono molto diversi, così come gli errori, tutti concentrati su una sola parte del film. Come se questi elementi non fossero sufficienti a rendere indigesto Sangue del mio sangue, Bellocchio decide di accompagnare alcune scene con una cover corale di Nothing Else Matters a firma di Scala & Kolacny Brothers, che lascia lo spettatore molto interdetto.
Sangue del mio sangue è un film decisamente mal riuscito e di poca sostanza, che lascia straniati e per nulla soddisfatti di quello che si è visto, se non per poche scene (il dialogo tra il conte e il dentista su tutte) davvero ben riuscite ma affogate in un contesto del tutto privo di interesse quando non esteticamente e tecnicamente terribile.
Titolo: Sangue del mio sangue
Regia: Marco Bellochio
Sceneggiatura: Marco Bellocchio
Fotografia: Daniele Ciprì
Interpreti: Roberto Herlitzka, Pier Giorgio Bellocchio, Lidiya Liberman, Fausto Russo Alesi, Alba Rohrwacher, Federica Fracassi, Alberto Cracco, Bruno Cariello, Toni Bertorelli, Filippo Timi, Elena Bellocchio, Ivan Franek, Patrizia Bettini, Sebastiano Filocamo, Alberto Bellocchio
Nazionalità:Italia – Francia – Svizzera, 2015
Durata: 1h. 47′
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