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Soundtrack: "Razzabastarda" di Pivio & Aldo De Scalzi

8 luglio 2013 Soundtrack 0 Commenti
Massimo Privitera, 20 Giugno 2013: * * *
In collaborazione con Colonne Sonore

Per la riduzione cinematografica della pièce teatrale di Reinaldo Povod, Alessandro Gassman affida la colonna sonora agli stessi autori che già avevano musicato la versione teatrale da lui curata e con i quali aveva già collaborato anche in altre occasioni…


L’opera prima cinematografia – a teatro ha già debuttato come regista in diverse occasioni – diretta, scritta e interpretata da Alessandro Gassman è un film di genere drammatico tendente all’estremizzazione pulp, una pellicola ispirata alla pièce teatrale Cuba and his Teddy Bear, già trasposta teatralmente da Gassman stesso col titolo Roman e il suo cucciolo con musiche di Pivio e Aldo De Scalzi. I quali tornano in gioco musicando anche questa versione filmica dell’amico attore e autore con cui hanno stretto un ottimo sodalizio, firmando difatti cinque opere teatrali di Gassman.

La OST di Razzabastarda – nominata come migliore canzone ai David di Donatello e come migliore musica al Ciak d’Oro, ai Globi d’Oro e ai Nastri d’argento – fin dalle prime note rispecchia il clima nero, sporco, strafatto, interrazziale e violento della pellicola in cui un figlio, che ama un padre ingombrante ma sincero, spacciatore di droga per mantenerlo, diviene lui stesso uno spacciatore creando una sequela di accadimenti che porteranno a un finale feroce, in poche parole un contrasto narrativo padre-figlio (magari scontato e non condotto propriamente bene dalla mano registica di Gassman, che se la cava decisamente meglio attorialmente) culminante in una decrescita emotiva più che in una rivalsa sociale.
La coppia ben consolidata di Pivio e Aldo De Scalzi, come già accennato sopra, tratteggiano il film in maniera sobria (senza mai eccedere in logiche concessioni sonore melodrammatiche o traumaturgiche che in un film del genere sarebbero congeniali e facili da digerire per un ascoltatore distratto) e con atmosfere metalliche, ruvide, a tratti astratte, quasi surreali come possono esserlo alcune situazioni, attimi di vita vera, preda di difficoltà indicibili e un destino beffardo. I due compositori, sin dalla canzone iniziale – che diviene il tema portante del film – interpretata da un Francesco Renga compatto ma indulgente, con quella voce limpida e sicura nel rendere ancor più forte un testo che è l’anima emotiva dei personaggi principali di questa storia dura e tragica, stilano una serie di brani in cui la fanno da padrone i suoni del synth, piano, chitarre, duduk, archi e ottoni che all’unisono creano un ambiente sonoro sia disturbante sia consolatorio, dove il main theme si cela per svelarsi solo al momento opportuno, quando i sentimenti di padre e figlio esplodono in maniera catartica.
Da sentire con attenzione sono tracce quali “Roman” in cui un piano metallico, synth, archi, tromba e trombone, chitarre ci mostrano un tema all’apparenza incorporeo, in realtà denso di significati, in primis la tristezza di un padre che pur nel disagio non si può arrendere alla vita per un figlio che ama; “Statua rotta” in cui il duduk solo traccia un’oasi sonora greve, desolata su di un tappeto synth sospeso; “Cucciolo e la droga” in cui un andirivieni cedevole degli archi, con intermezzi glaciali come lame taglienti dei synth, ci racconta di un figlio allo sbando, “Madonna nera” dove il solistico duduk raffigura un tema funereo, religioso come il titolo del pezzo evidenzia, “Roman (Cucciolo si droga)” in cui il Leitmotiv del padre diviene una cantilena orrorifica per piano con chiusa atmosferica tetra e il lungo “La vita possibile (Movie Version)” in cui Renga dà nuova voce alla canzone-tema principale che chiude l’album in una versione estesa e quasi liberatoria, molto avvincente.


Titolo: Razzabastarda

Compositore: Pivio & Aldo De Scalzi

Etichetta: Creuza/I dischi dell’espleta, 2013

Numero dei brani: 17 (13 di commento + 4 canzoni)

Durata: 40′ 10”


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