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Split di M. Night Shyamalan

7 febbraio 2017 Recensioni 3 Commenti
Split

Universal, 26 Gennaio 2017 – Scontato

Tre ragazze vengono sequestrate da un uomo che ben presto rivela un particolare disturbo dell’identità: in lui convivono 23 personalità diverse. Mentre le ragazze cercano una via di fuga e la terapista del rapitore vuole venire a capo del caso clinico, una nuova e più violenta identità è pronta a liberarsi…


James McAvoy in SplitSalutato da molti come il film del ritorno alle origini o della rinascita di Shyamalan, quest’ultimo Split ha indubbiamente un certo fascino per gli appassionati della prima ora, ma gli manca più di qualcosa per tornare ai livelli dei titoli che hanno dato la fama al regista. Intendiamoci: per tutta la durata della proiezione è impossibile dubitare che Split sia un racconto di M. Night Shyamalan, oltre che un film girato e fotografato in modo piuttosto efficace. Chi va cercando la tensione e i tipici colpi di scena troverà esattamente tutto quello che cerca.

Anya Taylor-Joy in SplitIl problema semmai è che il regista ripropone questa maniera anche godibile senza mettervi al centro una storia che valga la pena seguire del tutto. Lo spunto delle personalità multiple è ridotto a pretesto per una vetrina del comunque bravo James McAvoy, in grado di passare da un personaggio all’altro mantenendo una credibilità che non era affatto scontata. Intorno al racconto del sequestro si muovono le storie del passato di una delle vittime, e dell’indagine della terapeuta del protagonista, entrambe minate da una certa banalità e prevedibilità di fondo.

James McAvoy e Anya Taylor-Joy in una scena di SplitTutte le sequenze ambientate fuori dagli ambienti dove sono rinchiuse le ragazze appaiono quasi come tempo sprecato, tanto viene smorzata una tensione che avrebbe potuto essere ben maggiore viste le premesse. Per fortuna il regista tiene in serbo qualcosa di meglio per la parte finale, come da sua abitudine, anche se lo fa rovesciando quasi del tutto il tavolo da gioco. Da vedere comunque, non foss’altro per un po’ di nostalgia e perché la maniera può comunque intrattenere.


La locandina di SplitTitolo: Split (Id.)
Regia: M. Night Shyamalan
Sceneggiatura: M. Night Shyamalan
Fotografia: Mike Gioulakis
Interpreti: James McAvoy, Anya Taylor-Joy, Betty Buckley, Haley Lu Richardson, Jessica Sula, Izzie Coffey, Brad William Henke, Sebastian Arcelus, Neal Huff, M. Night Shyamalan, Rosemary Howard, Robert Michael Kelly, Jerome Gallman, Lyne Renee
Nazionalità: USA, 2017
Durata: 1h. 57′


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Attualmente ci sono 3 commenti a questo articolo:

  1. Fabrizio ha detto:

    Recensione perfetta.

    Però io ho trovato McAvoy non bravo ma eccezionale fin dalla prima scena. Tanto che trovo assurdo che non sia stato candidato all’Oscar (al posto di Denzel per esempio). Fosse stato un altro tipo di film (o un altro nome al posto suo) non gli satebbe sfuggita mai nella vita.
    A metà proiezione ho cominciato a pensare che lui e il suo personaggio fossero troppo grandi per il pur buon livello del film

  2. Marco ha detto:

    Concordo in toto.
    Pregevole la prestazione sia di McAvoy che della Taylor-Joy (conosciuta e già apprezzata in “Morgan”) e delle scene finali con presente la Bestia, per il resto nulla di eclatante in quanto la sceneggiatura mi è parsa monocorde e monotona, anche se le varie teorie riguardo il collegamento della crisi dissociativa di personalità con la fantomatica presenza di superpoteri le ho trovate originali e ben descritte.
    Riscoprite “Identità” di Mangold del 2003.

    Albe che ne pensi?
    Io continuo a reputare “Lady In The Water” l’ultimo valido del regista. “The Visit”, però, ha un twist-ending non disprezzabile. Vedremo cosa combinerà in “Glass” col redivivo Bruce Willis. “Unbreakable” me lo ricordo un buon fanta-thriller.

  3. Alberto Cassani ha detto:

    Split mi è piaciuto abbastanza, ma meno di The Visit, che aveva alcuni momenti davvero ben riusciti. Qui secondo me non è che ci si faccia prendere più di tanto per la sorte della protagonista… Peraltro, prima ancora che in Morgan, la Taylor pare si fosse fatta notare in The Witch, ma non l’ho visto. In Morgan non mi aveva convinto più di tanto, ma forse soprattutto perché Kate Mara lì è straordinaria.

    Identità è un ottimo film, che meriterebbe una bella rivalutazione. Però diciamo che il collegamento tra quello e Split è ben chiaro solo per chi l’ha già visto.

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