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Suburbicon di George Clooney

6 dicembre 2017 (3 Settembre 2017) Recensioni 1 Commento
Suburbicon

01 Distribution, 6 Dicembre 2017 – Graffiante

Stati Uniti, seconda metà degli anni 50. La tranquillità idilliaca di un sobborgo è minata da due eventi: la violenta aggressione domestica subita da Gardner e Rosie Lodge, che vivono da tempo nel quartiere, e l’arrivo di una famiglia afroamericana…


A sei anni di distanza da Le idi di marzo, George Clooney torna in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con una commedia nera ironica e graffiante. Si tratta del sesto lavoro come regista di Clooney, e di una rinnovata collaborazione con Joel e Ethan Coen, questa volta in veste di sceneggiatori. E’ loro, infatti, l’idea originale alla base di Suburbicon, un testo scritto nel 1986 ma mai sviluppato per il grande schermo.

Se l’impronta dei fratelli Coen è palese – con una trama pervasa da umorismo nero, battute sarcastiche, colpi di scena e momenti di comicità involontaria – la pellicola è caratterizzata dai tratti distintivi tipici della filmografia di Clooney: la politica, la riflessione sulla società e le dinamiche del comportamento umano.

Suburbicon racconta come le apparenze ingannino, e come basti un fattore scatenante a far emergere verità nascoste, rancori sopiti e tanta meschinità umana. Due realtà diverse – una pubblica, l’arrivo della famiglia afroamericana, e una privata, l’aggressione domestica subita dalla famiglia Lodge – accomunate però dalle componenti di violenza e ipocrisia che si nascondono sotto la superficie, un aspetto che il film racconta in un crescendo di tensione, suspense e continue sorprese, con dei personaggi – soprattutto quelli principali – che si trasformano nel corso degli eventi fino a diventare grottescamente mostruosi.

La pellicola racconta una storia che passa rapidamente dalla commedia al thriller al cupo, e in cui non si salva nessuno. Tuttavia, nonostante il cinismo che la caratterizza, lascia lo spazio a un filo di speranza, grazie a due piccoli protagonisti: due bambini, vicini di casa, uno bianco e uno nero, spettatori e vittime della violenza della società che li circonda eppure estranei alle logiche sociali degli adulti, e incuranti del diverso colore della pelle.

George Clooney ha girato un film avvincente e divertente, forse non ai livelli delle sue opere precedenti, ma comunque ben realizzato, sia dal punto di vista tecnico sia da quello di una sceneggiatura brillante e ben costruita, oltre ad essere supportato dalle notevoli interpretazioni di un ottimo cast.


La locandina di SuburbiconTitolo: Suburbicon
Regia: George Clooney
Sceneggiatura: Joel Coen, Ethan Coen, George Clooney, Grant Eslow
Fotografia: Robert Elswit
Interpreti: Matt Damon, Julianne Moore, Oscar Isaac, Noah Jupe, Michael D. Cohen, Alex Hassell, Gary Basaraba, Karimah Westbrook, Leith M. Burke, Glenn Fleshler, Megan Ferguson, Jack Conley, Diane Dehn, Ellen Crawford
Nazionalità: USA, 2017
Durata: 1h. 44′


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Ben girato e ben recitato.
    Come per la maggior parte degli script di Coen, si lascia ben seguire ed appassiona lo spettatore, anche se stavolta lo zampino di Clooney in fase di sceneggiatura l’ha un pò troppo “standardizzato”, almeno a mio parere.
    I colpi di scena (anche se alcuni prevedibili) ben orchestrati.
    La regia regala bei momenti molto ben girati.

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