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"Suburra" di Stefano Sollima

14 ottobre 2015 Recensioni 2 Commenti
Suburra

01 Distribution, 14 Ottobre 2015 – Spietato

Roma, novembre 2011. Sette giorni prima dell’Apocalisse un politico corrotto si ritrova invischiato nella morte di una prostituta minorenne. I suoi tentativi di smarcarsi dalla vicenda finisco per complicare un grosso affare di speculazione edilizia, coinvolgendo grosse bande criminali e viscidi personaggi della Roma notturna…


Pierfrancesco Favino e Giacomo Ferrara in SuburraTratto dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, Suburra esce nei cinema italiani con clamoroso tempismo, sull’onda dello scandalo di Mafia Capitale e pochi giorni dopo le dimissioni del sindaco Ignazio Marino. Come nella suburra dell’antica Roma il centro del malaffare cittadino erano i colli Quirinale e Viminale, anche in Suburra tutto gira intorno ai luoghi del potere politico. Ma l’intreccio è complicato e prende tutta la città, da Ostia al Colosseo, declinando la Capitale nelle sue tante variazioni criminali. La sceneggiatura è interessante e ha il pregio di essere secca e violenta com’è giusto. Ha anche il grande pregio di non provare a rendere la malavita affascinante, ma il suo sviluppo è telefonato, l’inserimento del Vaticano nella vicenda appare tirato per i capelli e non sempre i dialoghi suonano spontanei nonostante la buona prova di tutto il cast.

Alessandro Borghi e Claudio Amendola in una scena di SuburraQuella che sembra però essere la miglior caratteristica di Suburra è la regia di Stefano Sollima, che torna al cinema dopo il grande successo televisivo di Romanzo criminale. Una regia asciutta, priva di fronzoli, e che usa Roma come ambientazione e non come cartolina. Grazie anche all’interessante fotografia di Paolo Carnera, Sollima fa sì che l’ambiente in cui i personaggi si muovono appaia sempre squallido come loro, anche quando si tratta di alberghi lussuosi o ville principesche. E allora è giusto che arrivi l’Apocalisse a spazzarli tutti via, per ridare luce e dignità al loro buio mondo.


La locandina di SuburraTitolo: Suburra
Regia: Stefano Sollima
Sceneggiatura: Stefano Rulli, Sandro Petraglia, Giancarlo De Cataldo, Carlo Bonini
Fotografia: Paolo Carnera
Interpreti: Pier Francesco Favino, Elio Germano, Claudio Amendola, Alessandro Borghi, Greta Scarano, Giulia Elettra Gorietti, Jean Hugues Anglade, Antonello Fassari, Adamo Dionisi, Giacomo Ferrara
Nazionalità: Italia, 2015
Durata: 2h. 10′


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Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. Eddie ha detto:

    Così, fresco di visione, mi verrebbe da dire che è il miglior film italiano degli ultimi anni. Forse non lo è (il cinema italiano recente lo conosco troppo poco per poterlo dire con certezza), ma è l’unico che mi ha fatto uscire dalla sala con la sensazione di aver visto qualcosa di davvero grande. Innegabilmente un prodotto eccezionale.

  2. Donato ha detto:

    Un noir di ottima qualità, coerente nella visione degradata e degradante della città e dei protagonisti. Indubbiamente, un film di qualità rara nello scenario cinematografico nazionale contemporaneo. L’intreccio tra politica, lobbysmo, malaffare e malavita è resa in modo efficace e senza fare sconti e lo sviluppo della trama, anche se spesso prevedibile, riesce ad essere coinvolgente anche grazie alle buone prove attoriali dei protagonisti. Ho apprezzato in particolare l’interpretazione di Borghi, che tratteggia un personaggio complesso, che all’inizio sembra un cane pazzo, ma sotto sotto, alla fine, nel momento in cui formula “il gran rifiuto”, si rivela come uno dei pochi personaggi con un barlume di anima.
    Concordo con la recensione riguardo le scene ambientate in Vaticano: appaiono più che superflue, praticamente inutili. Se venissero tagliate, il film e lo sviluppo della storia non ne risentirebbe minimamente. Danno l’impressione di essere scorie residue di qualche sottotrama che si voleva sviluppare inizialmente e che poi è stata stralciata in fase di montaggio definitivo.

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