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"The Endless River" di Oliver Hermanus

9 settembre 2015 Recensioni 0 Commenti
Festival di Venezia 2015

Inedito in Italia – Polveroso

Un giovane esce di prigione dopo quattro anni e sembra poter ricominciare una nuova vita insieme alla sua donna, Tiny. La famiglia di Gilles viene sterminata brutalmente da una gang locale, e il suo dolore grida vendetta. I tre sono destinati fatalmente ad incrociare le loro strade, con conseguenze tragiche…


Primo film sudafricano di sempre a figurare nella competizione ufficiale di Venezia, The Endless River (titolo suggestivo ma derivato solo dalla cittadina dove ha origine la storia) è però destinato a finire ben presto nel dimenticatoio. La grafica dei titoli di testi si rifà al cinema americano più classico, e nel corso della proiezione si assiste alla reiterazione di alcune scene tipiche di quelle pellicole, come l’incontro tra Gilles e Tiny o la scena del portafogli. Il regista Olivier Hermanus dev’essere rimasto affascinato in particolare dai sentimenti, dal trasporto che quelle pellicole sapevano suscitare, ma in questo opprimente melodramma è proprio l’emotività a mancare, soffocata da scelte banali e prevedibili.

Inutilmente suddivisa in tre capitoli intitolati come i suoi protagonisti, la storia si lascia indovinare facilmente ad ogni svolta anche da uno spettatore disattento, e i dialoghi retorici non contribuiscono a un migliore coinvolgimento della platea. Il regista cerca quindi di risollevare la situazione insistendo in modo deciso sulle scene che mostrano il dolore dei protagonisti, ma senza riuscire a trarne pathos o anche semplicemente sciacallaggio, e così rimane solo l’indifferenza dovuta alla ripetuta messa in scena di un dolore che sembra non portare da nessuna parte.

Nelle intenzioni del regista ci doveva essere probabilmente la volontà di fare un film che potesse essere letto come molte cose: elaborazione del lutto, strada verso la vendetta, incontro di solitudini. Pur percependosi tutte e tre le letture come possibili, nessuna di queste possibilità è però stata sviluppata in modo davvero originale e convincente: nonostante un finale corretto, non si va oltre il riciclo di modelli che appaiono fotocopiati. Nonostante possa sembrare un controsenso, talvolta portare a un Festival del cinema un film studiato apposta non è affatto una buona idea.


La locandinaTitolo: The Endless River
Regia: Oliver Hermanus
Sceneggiatura: Oliver Hermanus
Fotografia: Christ Lotz
Interpreti: Nicolas Deuvauchelle, Crystal-Donna Roberts, Clayton Evertson, Denise Newman, Darren Kelfkebs, Katia Lekarski
Nazionalità: Sudafrica – Francia, 2015
Durata: 1h. 50′


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