L'insulto di Ziad Doueiri
Lucky Red, 6 Dicembre 2017 – Necessario
Due uomini di religioni diverse litigano per una questione banale. Poiché entrambi ne fanno una questione di principio, la disputa finisce in tribunale. Il popolo che segue il caso si polarizza, e lo stesso Stato rischia la guerra civile…
Quante volte, dopo che al TG, abbiamo sentito la notizia di un immigrato che ha commesso un reato, abbiamo sentito dire – o abbiamo detto – “ma perché non se ne stanno a casa loro?”. Qualcuno si spinge perfino a dire: “Lasciamo che muoiano tutti in mare”. In Italia, il processo di integrazione è appena all’inizio. In Libano, invece, è iniziato nel 1990, alla fine di 15 anni di sanguinosissima guerra civile, senza vincitori nè vinti. Ma le ferite non si rimarginano con un’amnistia e così la popolazione è ancora oggi divisa tra “noi” e “loro”. E le frasi dette in L’insulto assomigliano terribilmente a quelle che si sentono ogni giorno in Italia.
Ziad Doueiri ha lavorato come assistente alla macchina da presa in diversi film di Quentin Tarantino, e dal cinema statunitense ha imparato molte lezioni, calandole nella realtà libanese. Pur essendo un film ambientato in Libano e girato in Libano, ha un linguaggio spiccatamente occidentale. In questo modo la “questione palestinese” viene portata alla ribalta con un linguaggio che l’Occidente è in grado di apprezzare.
L’insulto, pur non essendo un film spettacolare, è adatto al grande pubblico. Gli statunitensi lo definirebbero un “legal drama”, ma e’ un film diretto, semplice e ricchissimo di spunti. Di certo, però, non è sufficiente un linguaggio cinematografico preciso per fare un buon film: e infatti Doueiri non si accontenta di girare in modo ottimo, caricando ogni scena di tensione narrativa, ma parla al pubblico di politica, di guerra, di amore, di morte… Insomma, di umanità. E lo fa con grande precisione e perizia; sapendo di affrontare un argomento spinoso riesce a mantenersi equilibrato senza parteggiare sfacciatamente per qualcuno, con una scrittura semplice ma concreta, e disegnando personaggi memorabili e ottimamente caratterizzati.
La visione della società libanese, agli occhi di Doueiri, non può prescindere dalle donne, che sono descritte in modo meraviglioso in due personaggi fortissimi interpretati con straordinaria bravura. L’insulto è un film eccellente, con una sceneggiatura ricca e sfaccettata, piena di idee e di umanità e girato in modo perfetto. Spesso, nelle critiche cinematografiche, si legge che un film era “necessario”, troppo spesso a sproposito. Non è questo il caso di L’insulto, che è un film davvero “necessario”. In Libano, ma anche in Italia.
Titolo: L’insulto (L’insulte)
Regia: Ziad Doueiri
Sceneggiatura: Ziad Doueiri, Joelle Touma
Fotografia: Tommaso Fiorilli
Interpreti: Adel Karam, Kamel El Basha, Camille Salameh, Diamand Bou Abboud, Rita Hayek, Talal Jurdi, Christine Choueiri, Julia Kassar, Rifaat Torbey, Carlos Chahine
Nazionalità: Libano – Francia – USA – Belgio – Cipro, 2017
Durata: 1h. 50′
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