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The Ring 2 di Hideo Nakata

29 marzo 2005 Recensioni 9 Commenti
The Ring 2

Uip, 8 Aprile 2005 – Deludente

Sono passati sei mesi dalla soluzione del caso di Samara Morgan, la bambina la cui maledizione si era legata indissolubilmente al contenuto di una misteriosa videocassetta colpevole di aver seminato terrore e morte tra tutti coloro che avevano osato guardarne il contenuto…


Naomi Watts e David Dorfman in The Ring 2A due anni dal successo mondiale del The Ring di Gore Verbinski arriva finalmente nelle sale il suo attesissimo sequel che per l’indisponibilità del regista, impegnato nelle riprese di un altro film, è stato affidato al giapponese Hideo Nakata, lo stesso che alla fine degli anni ’90 diede il via con Ringu e Ringu 2 alla saga della videocassetta maledetta. Le differenze stilistiche tra l’originale Ringu e l’hollywoodiano The Ring c’erano subito apparse enormi, come palese era anche la diversa impostazione cromatica e scenografica del film, ma avevamo il dubbio che il tutto fosse da imputare unicamente all’immensa differenza di budget (1,2 milioni di dollari contro 45) che i due registi avevano avuto a disposizione. Ora però abbiamo di fronte agli occhi l’evidenza dei fatti e cioè che snaturare le proprie capacità artistiche cercando di adattarle per forza allo star system a stelle e strisce non è sempre una cosa che riesce bene, anzi è una cosa che non si dovrebbe mai fare, soprattutto quando con uno stile nettamente più affascinante e meno eclatante ci si era ugualmente ritagliati un importante spazio nel panorama cinematografico internazionale.

Kelly Stables in The Ring 2La verità è che probabilmente l’eccesso di zelo, la voglia di superare il suo collega americano vantandosi dell’esperienza in patria e la grande smania di dimostrare la sua bravura con la macchina da presa (che è innegabile), hanno condotto Nakata sul punto di strafare. E’ riuscito inverosimilmente ad aumentare la mole degli effetti speciali i quali, seppur siano risultati visivamente ineccepibili, hanno ottenuto un risultato più negativo che positivo. A tal proposito basta contare il numero delle volte in cui la ragazzina indemoniata esce dal televisore ed il numero delle sue apparizioni durante il film, ricordandosi che nel finale del primo film questa era stata senza dubbio la scena più forte di tutte.

Il regista Hideo Nakata spiega una scena di The Ring 2 a Kelly StablesSebbene non manchino anche qui le situazioni di tensione – su tutte la sequenza della vasca da bagno ed il momento dell’incontro con la madre naturale di Samara – dimenticatevi di saltare dalla poltrona per un trillo di telefono, perché gli inquietanti squilli premonitori di The Ring sono solo un lontano ricordo. Il meccanismo del film in sé non cambia, perchè tornano di nuovo le ricerche affannate di Rachel, la sua smania di risalire il passato della bambina in cerca di particolari (inspiegabilmente sottovalutati la prima volta) ed anche il forte legame psichico tra Samara e Aidan, divenuto qui il bersaglio numero uno dei suoi malefici disegni di morte.

Naomi Watts e Kelly Stables in The Ring 2Il problema è che mentre in The Ring tutto era stato messo su con un certo savoir faire e la tensione era stata saggiamente diluita nel tempo qui tutto è schiaffato con violenza e concatenato senza criterio in maniera piuttosto frettolosa. Se pensate di poterci passare sopra ed in film come questi puntate più che altro alle scene da brivido allora forse riuscirete ad apprezzarlo, nonostante questo The Ring 2 si sia dimostrato solo l’ultimo rappresentante dei “polpettoni da box-office“.


La locandina statunitense di The Ring 2Titolo: The Ring 2 (The Ring Two)
Regia: Hideo Nakata
Sceneggiatura: Ehren Kruger
Fotografia: Gabriel Bernstein
Interpreti: Naomi Watts, David Dirfman, Simon Baker, Elizabeth Perkins, Gary Cole, Sissy Spacek, Ryan Merriman, Emily VanCamp, Kelly Overton, James Lesure, Daveigh Chase, Kelly Stables, Cooper Thornton, Marilyn McIntyre, Jesse Bunch
Nazionalità: USA, 2005
Durata: 1h. 51′


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Attualmente ci sono 9 commenti a questo articolo:

  1. Anonimo ha detto:

    haha k strunzat
    the ring è un film ke nn fa prp paura hh io mi sn messa a ridere quando l’ho visto e nn sn stata nemmeno un millesimo di secondo in suspense!! ke kagata

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Ma a scrivere in italiano si fa così fatica?

  3. Francesco Manca ha detto:

    Beh, però ha scritto giusto “suspense”. Io, fino a poco tempo fa, lo sbagliavo sempre…

  4. Riccardo ha detto:

    Carino ma è MOLTO meglio il primo.

    Il film che teneva occupato verbinsky e la maledizione del forziere fantasma 😉

  5. Alberto Cassani ha detto:

    “La maledizione del forziere fantasma” è stato girato quasi un anno dopo questo. E’ più probabile che Verbinski fosse ancora impegnato con le riprese di “The Weather Man”, che si sono concluse negli stessi giorni in cui sono iniziate queste.

  6. Marco ha detto:

    Non sono d’accordo con la recensione. Intanto da fonti certe voglio precisare che il budget del primo era di 48 milioni e non di 1,2 (?) come scritto nella recensione.
    E’ vero che questo film NON fa paura e non la vuole fare. Nakata, come in ogni suo film Jappo o comunque film Jappo in genere, non tenta di spaventare, far saltar sulla poltrona, ma vuole insinuarsi dentro lo spettatore e facendogli crescere la paura dall’interno mano mano che il film avanza, insomma creare suspense. E a parer mio è riuscito nell’intento.
    L’effetto sorpresa è finito infatti il regista e writer hanno deciso di abbandonare l’ausilio del tape subito all’inizio del film bruciandola, sono ripartiti da zero quindi, e non è sempre un male questo.
    Ho apprezzato che tutta la vicenda è incentrata su madre e figlio, non si può dire che il loro rapporto non sia stato descritto perfettamente.
    Ovviamente anch’io reputo il primo superiore a questo, ma quest’ultimo non lo denigrerei così, un discreto film horror ecco.
    Buona regia (presenti anche scene che rimandano alla cinematografia horror Jappo), bella fotografia e bella colonna sonora.

    Certo alcune cose non mi sono piaciute e alcune sono state trattate con troppa leggerezza secondo me: la scena dei cervi è palesemente finta a causa dell’ausilio di una brutta CGI, la scena della madre biologica (sempre brava la Spacek) è alquanto marginale e insignificante e la figura del figlio, per quanto importante alla vicenda, mi è risultata troppo antipatica.
    La Watts non è alla sua migliore prestazione.
    Se vi è piaciuto il primo questo lo consiglierei di vedere, aspettandovi non un vero e proprio horror ma più che altro un thriller gotico con qualche scena orrorifica qua e là.

  7. Alberto Cassani ha detto:

    No Marco, nella recensione non c’è scritto che il primo Ring è costato 1,2 milioni di dollari: c’è scritto che le differenze tra il Ringu giapponese e il primo Ring statunitense sembravano a prima vista dovute all’enorme differenza di budget. 1,2 è quanto è costato il Ringu giapponese, e 45 quanto invece speso per il remake statunitense.

  8. Marco ha detto:

    Ah ok mea culpa!

  9. Marco ha detto:

    Rivisto e ricondivido il mio precedente commento, con pregi che difetti, che molti punti in recensione (la bravura di Nakata).
    Discreto adventure-thriller a tinte horror.
    Finale che lascia a desiderare.

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