Tutti insieme appassionatamente di Robert Wise
DEAR, 30 Dicembre 1965 – Memorabile
Una suora con la passione per il canto viene mandata a far da governante a casa von Trapp, dove un vedovo ex militare impone ai suoi figli una rigida disciplina militare. In breve la governante si conquisterà la fiducia dei terribili ragazzi e farà breccia nel cuore del Capitano. Ma subito dopo l’Anschluss, lui viene richiamato alle armi…
Cinque Oscar, due Golden Globe, un successo planetario e duraturo, una serie di canzoni indimenticabili e un regista – Robert Wise – all’apice della carriera sono il biglietto da visita di Tutti insieme appassionatamente, un memorabile musical con una Julie Andrews in forma smagliante. Wise – già regista di West Side Story, il musical più famoso e premiato del cinema a stelle e strisce – gira in modo impeccabile, prendendosi tutto il tempo che serve (la durata sfiora le tre ore) e dando alle scene un respiro ampio e largo, creando così un film dal passo mai troppo sostenuto ma sempre costante. L’arsenale delle inquadrature è quantomai variegato, ma del resto siamo nel periodo dei Lean, dei Mankiewicz, dei Wyler e dei kolossal (Lawrence d’Arabia, Cleopatra, Ben-Hur…) e Wise poteva ben permettersi di montare la cinepresa su un elicottero e dedicare i primi minuti del film ai laghi e ai verdi prati dell’Austria per poi passare a carrelli, dolly e primi piani in abbondanza, secondo necessità.
La sceneggiatura e la partitura musicale offrono a Wise la possibilità di sciorinare una serie praticamente continua di scene madri (sostanzialmente tutti i numeri musicali) in cui la perizia tecnica si fonde mirabilmente con la musica e con la voce squillante della Andrews. Ed è proprio la Andrews a rendere il film indimenticabile: la sua interpretazione è di tutto rispetto (del resto, solo l’anno precedente aveva vinto l’Oscar per una parte molto simile: la tata Mary Poppins), ma naturalmente è la sua voce a essere protagonista fin dai primi, famosissimi versi: «The hills are alive/with the sound of music». Se il resto del cast è poco più di un contorno, Christopher Plummer non fatica a stare al passo della Andrews sul lato interpretativo (ma fu doppiato nel canto).
Tratto da una storia vera, il tema politico dell’Anschluss rimane come sottofondo per l’intero film fino a diventare preponderante nel finale quando l’arrivo dei nazisti coincide con la fine della musica: la performance della famiglia Trapp al Festival di Salisburgo è l’ultimo numero musicale, ideale “chiusa” della partitura che riassume tutti i temi portanti del film. Ma anche quel numero è inserito quasi a forza nella parte finale, prettamente narrativa, carica di tensione fino alla risoluzione finale.
Tutti insieme appassionatamente è un film della sua epoca, ma è rimasto fresco e moderno come allora, per nulla invecchiato nonostante gli stili e le mode siano cambiati molto (e più volte) da allora. Un film ottimo, sotto tutti i punti di vista. Pessimo, al contrario, il lavoro di adattamento italiano, a partire dal titolo. L’originale The Sound of Music è stato “tradotto” senza alcun senso logico, mentre i testi delle canzoni sono stati molto spesso completamente reinventati quando non travisati, facendo “sentire” al pubblico italiano un film diverso e snaturato rispetto all’originale in lingua inglese.
Titolo: Tutti insieme appassionatamente (The Sound of Music)
Regia: Robert Wise
Sceneggiatura: Ernest Lehman
Fotografia: Ted D. McCord
Interpreti: Julie Andrews, Christopher Plummer, Eleanor Parker, Richard Haydn, Peggy Wood, Charmian Carr, Heather Menzies-Urich, Nicholas Hammond, Duane Chase, Angela Cartwright, Debbie Turner, Kym Karath, Anna Lee
Nazionalità: USA, 1965
Durata: 2h. 54′
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