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"Via Castellana Bandiera" di Emma Dante

30 agosto 2013 Recensioni 0 Commenti
Annalisa Liberatori, 29 Agosto 2013: Viscerale
Istituto Luce, 19 Settembre 2013

Via Castellana BandieraUn vicolo angusto dell’entroterra palermitano, ospita lo scontro metaforico e diretto di due donne, così diverse ma tremendamente identiche, sullo sfondo una Sicilia chiassosa e a tratti quasi spietata…


Emma Dante e Alba RohrwacherEmma Dante disegna due realtà femminili molto complesse e proprio attraverso l’esordio del film ci conduce direttamente nel contesto esistenziale delle protagoniste. Con cura quasi analitica ritrae la sequenza di gesti minuziosi, a cui l’anziana donna Samira, si dedica ogni mattina nel cimitero della sua città. C’è una certa attenzione a non inquadrare mai il suo volto almeno per i primi minuti del film, come non si sentirà mai la sua voce fino al momento di liberazione della sua anima, intenzionalmente non si vuole identificare una personalità così speciale con un banale accumulo di parole.

Elena CottaInvece Rosa (interpretata dalla stessa Emma Dante), di origini siciliane, ma perfettamente integrata nella Capitale, parla. In macchina con la sua compagna Clara (Alba Rohrwacher), raggiunge Via Castellana Bandiera e durante questo viaggio, con un’unica inquadratura che poggia direttamente sulle spalle della coppia, attraverso le loro quinte e i loro profili, ascoltiamo la discussione accesa tra le due ragazze, che dimostrano tutte le loro fragilità e paure.
Lo scontro ostinato che nasce da un semplice “ingorgo” stradale si fa metafora profonda di presa di posizione, voglia di rivalsa ma soprattutto rispetto. Le due impavide donne restano ferme nelle loro auto, entrambe non ne vogliono sapere di fare marcia indietro. E proprio i problemi del loro passato rendono così difficile riuscire a prendere in considerazione anche solo per un attimo questa ardita manovra.

Una scenaNel frattempo intorno a loro si sviluppa un mondo parallelo fatto di risse, discussioni accorate, minacce e scommesse, animato da un popolo maschile che si batte solo per onore e interesse. Invece le due donne si osservano, si scrutano in ogni mossa, senza attacchi verbali, appoggiate al loro sterzo, che diventa spalla su cui piangere o morire. Abbandonate a se stesse, al calar della sera, si liberano dello spazio ristretto dell’automobile e si affrontano senza schermi divisori, Emma Dante si lascia andare a un’alternanza veloce dell’intera scala dei piani, da figura intera delle due al dettaglio dei loro occhi ostinati, la sfida sembra una di quelle all’ultimo sangue.

Evidente la teatralità dell’intero film, che non tradisce le origini professionali della regista, costruisce l’intera vicenda con pochi elementi scenici, concentra tutto sull’interpretazione dei protagonisti, Via castellana bandiera è il palcoscenico e il pubblico, nascosto tra le proprie mura, alla fine si libera uno ad uno per partecipare all’epilogo di un’assurda storia, che poi tanto assurda proprio non è.


La locandinaTitolo: Via Castellana Bandiera
Regia: Emma Dante
Sceneggiatura: Emma Dante, Giorgio Vatsa (collaborazione di Licia Eminenti)
Fotografia: Gherardo Gossi
Interpreti: Emma Dante, Alba Rohrwacher, Elena Cotta, Renato Malfatti, Dario Casaroli, Carmine Maringolo, Sandro Maria Campagna, Elisa Parrinello, Daniela Macaluso
Nazionalità: Italia – Svizzera – Francia, 2013
Durata: 1h. 34′


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