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"Water Horse" di Jay Russell

27 marzo 2008 Recensioni 0 Commenti
Water Horse

Sony, 14 Marzo 2008 – Ordinario

Un ragazzino scozzese desidera con tutto il cuore che il padre torni dalla guerra. Un giorno trova sulla spiaggia un uovo incantato e si ritrova ad allevare il mitico “Drago Marino” della tradizione scozzese. Mentre cerca di nasconderlo, stringe con lui un legame e una forte amicizia…


Una scena di Water HorseLa Seconda Guerra Mondiale fa da sfondo ad una Scozia nella quale si articola la fantastica e mitica leggenda celtica che narra l’esistenza di una strana creatura, incrocio tra drago e dinosauro, tra maschio e femmina, tra Male e Bene che abita il lago di Loch Ness. Water Horse è il nuovo film diretto da Jay Russell e tratto dal romanzo di Dick King-Smith che racconta, tra realtà e finzione, di uno strano e forte legame tra il piccolo Angus MacMorrow e il mostro marino Crusoe.

Alex Etel in una scena di Water HorseLa regia appare molto fluida fin dalle prime scene e ben si adatta alla tipologia del film, racconto mitico dall’intento moralistico, così come le musiche molto avvolgenti, profonde e comunicative, opera di James Newton Howard. Alex Etel, alias Angus MacMorrow, riesce a comunicare bene, come solo un bambino può fare, tutta la pazienza e l’impegno che un giovane cuore può mettere nel prendersi cura di qualcuno. Un qualcuno da amare, un qualcuno mostruoso e spaventoso per gli adulti e un perfetto amico per il piccolo protagonista: Crusoe.

Una scena di Water HorseLa storia nel suo intreccio è abbastanza banale, ma non si deve perdere di vista il fatto che siamo in presenza di una pellicola rivolta ad un pubblico di famiglie e bambini, i quali si potranno riconoscere in alcune delle regole dettate dalla madre un po’ burbera impersonata molto bene da Emily Watson, e in una casa nella quale si avverte l’assenza del padre. Il racconto si svolge attraverso flashback e tramite narrazione in terza persona, tecniche molto utilizzate in tante altre pellicole. Il gusto déjà-vu è dato sia dalla favola che pare far eco ad altri racconti Spielberghiani, sia dai paesaggi e dalle sceneggiature usuali per tali scopi.

Una scena di Water HorseUn film d’intrattenimento che mostra, da un lato, qualche défaillance tecnica, dall’altro scelte narrative e artistiche che nella loro usualità ben si adattano al racconto. Il paesaggio scozzese, il sound, insieme con la sceneggiatura rendono il lavoro “originale nella sua banalità”. La regia non vanta particolari meriti, cosi come la sceneggiatura e la trama in sé, ma il tocco in più viene dato dagli effetti speciali e dall’alchimia di elementi realistici come la Guerra Mondiale e fantastici, la magia descritta dall’amicizia tra i due protagonisti tanto diversi quanto uniti. E anche se si notano alcuni limiti e non si riescono a tessere molte lodi sull’interezza del lavoro, è anche vero che La leggenda degli abissi riesce a far riflettere i più piccoli e a intrattenere gli adulti.


La locandina di Water HorseTitolo: Water Horse: la leggenda degli abissi (The Water Horse: Legend of the Deep)
Regia: Jay Russell
Sceneggiatura: Robert Nelson Jacobs
Fotografia: Oliver Stapleton
Interpreti: Alex Etel, Emily Watson, Ben Chaplin, David Morrissey, Priyanka Xi, Craig Hall, Brian Cox, Carl Dixon, Bruce Allpress, Eddie Campbell, Peter Corrigan, Rex Hurst
Nazionalità: USA – Regno Unito, 2007
Durata: 1h. 52′


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