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10.000 AC di Roland Emmerich

11 marzo 2008 Recensioni 7 Commenti
10.000 AC

Warner, 14 Marzo 2008 – Indecoroso

In una tribù isolata tra le montagne, il giovane cacciatore D’Leh ha trovato l’amore della sua vita, la bella Evolet. Ma quando una banda di misteriosi signori della guerra attacca il suo villaggio e rapisce Evolet, D’Leh si mette alla testa di un piccolo gruppo di cacciatori per inseguire gli aggressori…


Accompagnato dalle perplessità di tutti coloro che già dagli inizi della lavorazione vi scorgevano il pericolo di un Apocalypto dei poveri in salsa preistorica, 10.000 AC arriva finalmente nelle sale, portando in dote tutto il peggio che il cinema dei blockbuster può offrire oggi: trama insulsa, svolgimento mediocre, recitazione dilettantesca e musica cacofonica.

Steven Strait in una scena di 10.000 ACDerivativo nella storia (un eroe “per caso” diventa capo villaggio, subisce il ratto delle proprie genti e raggruppa un esercito per salvarli e vendicarsi), 10.000 AC rappresenta un bignami dell’anticinema, la fossa delle Marianne dell’inventiva e annienta il pubblico pagante con una serie infinita di cliché: le tribù che inizialmente parlano senza comprendersi e dopo dieci secondi netti di conoscenza dissertano amabilmente del più e del meno, manco fossero dotate di traduttori multilingua che agiscono in tempo reale, condannati a morte dalla prima inquadratura che ovviamente… muoiono, strambe profezie che nulla hanno a che vedere con la storia e la cui presenza non viene spiegata né chiarita, eroi pavidi fino al momento in cui non scorgono la pulzella di turno e “si danno coraggio” e così via, per due interminabili ore. La coppia Emmerich/Kloser deve aver speso ben poco tempo a stendere dialoghi e immaginare sequenze, visto che l’intero film altro non è che un mero collage di esperienze cinematografiche che si perdono nella notte dei tempi. A sconcertare è la totale, assoluta, manifesta prevedibilità del plot, del tutto privo della benché minima originalità.

Steven Strait e Camilla Belle in 10.000 ACLa stessa regia di Emmerich appare bolsa, statica, prevedibile. Anche le (poche) trovate che avevano in qualche modo caratterizzato i suoi film precedenti (l’ombra di ID4, gli stormi in volo e la nave in mezzo alle vie di New York di The Day After Tomorrow, la scoperta dello Stargate) qui latitano completamente. Non solo: in certe sequenze, si pensi alle panoramiche della piramide, il plagio di film come Apocalypto e persino King Kong (la corsa dei mammut è identica a quella, maldestramente realizzata peraltro, dei dinosauri sull’isola dello scimmione) è talmente smaccato da risultare insostenibile.

Una scena di 10.000 ACSarebbe bello poter decantare la bellezza degli effetti speciali, ma purtroppo anche questi, pur di buona qualità, naufragano assieme al resto del progetto. Lascia perplessi anche l’utilizzo degli stessi: a che pro “propinare” in trailer e in tutta la documentazione a corredo del lancio del film la famigerata tigre zannuta, salvo poi farla apparire per trenta secondi scarsi? Purtroppo, anche l’adattamento italiano contribuisce a buttare benzina sul fuoco dell’umorismo involontario: in quest’ottica, il popolo dei ‘cula’, una delle tribù citate nel film, ringrazia sentitamente per l’attenzione ad esso conferita dai doppiatori e traduttori nostrani.

Steven Strait in una scena di 10.000 ACIl cast, formato da quasi perfetti sconosciuti (e che tali resteranno, se la loro intenzione era quella di affidare fama e fortuna a siffatta nefandezza) è perfettamente coerente col contesto in cui si trova ad operare: anonimo e senza personalità. Insomma, quali che siano le vostre aspettative, 10.000 AC le deluderà. Non resta quindi che aspettare 2012 (ispirato alla famosa profezia dei Maya) e vedere se il ritorno di Emmerich al suo genere preferito, il disaster movie, permetterà dal regista teutonico di riacquistare quel minimo di credibilità, faticosamente raggiunta con il non certo disprezzabile The Day After Tomorrow: certo è che, se non il peggiore in assoluto dell’annata cinematografica in corso, questo 10.000 AC si candida sicuramente ad un posto privilegiato per i prossimi Razzie Award.


La locandina statunitense di 10.000 ACTitolo: 10.000 AC (10,000 B.C.)
Regia: Roland Emmerich
Sceneggiatura: Roland Emmerich, Harald Kloser
Fotografia: Ueli Steiger
Interpreti: Steven Strait, Camilla Belle, Cliff Curtis, Joel Virgel, Affif Ben Badra, Mo Zinal, Nathanael Baring, Mona Hammond, Marco Khan, Reece Ritchie, Joel Fry, Kristian Beazley, Junior Oliphant, Louise Tu’u, Jacob Renton
Nazionalità: USA – Nuova Zelanda, 2008
Durata: 1h. 49′


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Attualmente ci sono 7 commenti a questo articolo:

  1. Anonimo ha detto:

    Predatori, cacciatori, femme fatali da proteggere, profezie apocalittiche, civiltà misteriose. Emmerich lascia da parte ere glaciali e il leggendario Godzilla per gettarsi alle origini dell’umanità e creare un’epica avventura travolgente. Può sedurre con la musica emozionante e le scene d’azione rapide e incalzanti, ma è la versione soft di apocalypto. Vietato a chi se lo aspetta un film storico, ma andate a vedere 2012. Consigliato a chi vuole un film d’azione ambientato in epoche arcane.

  2. Riccardo ( ex Mickey Rourke ) ha detto:

    Concordo con te, anonimo, è vero che è la versione soft di Apocalypto però non è il massimo della bellezza, nonostante le scenografie perfette di Jean Vicent Puzos.
    Solo la sequenza della fossa con la tigre e la parte finale ( cioè da D’Leh che giunge in Egitto ) sono le migliori del film, il resto gronda di banalità.
    Il penultimo folle kolossal di Emmerich.

  3. Daniele ha detto:

    Voglio ringraziare pubblicamente Cinefile per avermi fatto risparmiare 5 euro.
    Dovevo andare a vedere sta cacata al cinema ma dopo aver letto la recensione mi sono ricreduto…ieri sera su italia1 ho capito di aver fatto la cosa giusta (e anche di aver buttato due ore della mia vita ma come si dice: “uomo avvisato…”)

  4. Alberto Cassani ha detto:

    Siamo qui per questo, Daniele.

  5. Marco ha detto:

    D’accordo con la recensione.
    Il problema di questo film è quello di mostrare le uniche cose pregevoli solo per poco tempo, infatti le sole scene degne di nota sono quelle dove sono presenti i Mammuth all’inizio e nel prefinale ( anche grazie ai pregevoli effetti speciali ) ma anche la scena dell’attaco dei megastruzzi non è male ( sempre grazie agli effetti ), citiamo per finire le stupende locations ed abbiamo finito i pregi di questo mezzo-flop ad opera di Emmerich.
    La sceneggiatura è tutta un clichè, le recitazioni sono quanto di peggio si possa trovare e i costumi mi hanno ricordato il primo successo di Emmerich, ovvero Stargate.
    Delusione poi per la scena della tigre ai denti a sciabola ridotta veramente a 30 secondi.

  6. Riccardo ( ex Mickey Rourke ) ha detto:

    Guardandolo ieri sono giunto ad una convinzione: in base a certi elementi storici e mitologici non è che ci troviamo davanti ad un peplum preistorico?

  7. Riccardo ha detto:

    Che giro di inseguimenti e uccisioni per raccontare la storia dell’invenzione dell’agricoltura in chiave action.

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