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"2046" di Wong Kar-wai

16 novembre 2004 Recensioni 0 Commenti
2046

Istituto Luce, 29 Ottobre 2004 – Sentito

Giornalista free lance che sopravvive a stento del proprio lavoro, Chow vive in un piccolo albergo. La stanza 2046 sarà sia il teatro di relazioni con diverse donne, sia lo spunto per un romanzo di fantascienza…


Seguito ideale di In the Mood for Love, 2046 è il tormentato risultato di tre anni di lavoro del regista Wong Kar-wai. E’ un film che trasporta lo spettatore avanti e indietro lungo la vita del suo protagonista, dal 1963 dell’antefatto narrato nel precedente film alle vigilie di Natale della fine degli anni ’60, al fantomatico 2046 nel quale è ambientato il romanzo che Chow Mo-wan sta scrivendo.

Tony Leung in 2046La vicenda ambientata nel 2046 è il racconto – narrato per indizi, sensazioni, visioni – del rapporto diffidente con i sentimenti che ha Chow, frutto della delusione che abbiamo visto splendidamente narrata nel film del 2001. Ma, mentre l’opera precedente era “definita”, questa è spesso totalmente indefinita; quanto quella era melodramma, tanto questa vuole essere poesia. Gli spostamenti avanti e indietro nel tempo, le donne viste, amate, rifiutate, ricercate a più riprese, sembrano volerci confondere, fino a spingerci a disinteressarci dalla logica narrativa per lasciarci andare al flusso delle immagini, di inquadrature che spesso appaiono spiate. Questa cura spasmodica delle immagini, questa volontà di trasformarle in versi, rappresenta il principale pregio e difetto del film, che patisce l’innamoramento del regista per ognuna di loro, che non sa scegliere quale sacrificare in nome della fluidità narrativa, della chiarezza. Ogni scena è un fiore, ogni inquadratura un albero che ci viene mostrato nella sua bellezza spesso mozzafiato, eppure tutto questo spesso ci impedisce di vedere il bosco, di circoscrivere il film, di afferrarlo piuttosto che di esserne circondati, avvolti.

Forse la definizione più corretta per descrivere 2046 è che si tratta della storia di un amore mai realmente vissuto, che diventa allo stesso tempo ossessione di ricerca ed eterna fuga dall’Amore stesso.

Zhang Ziyi in 2046Ricorrenti nel film alcuni temi: la memoria come luogo della ricerca della realtà, tanto importante da meritare un viaggio nel futuro per ritrovarla; il segreto, come peso da condividere con un albero, con una donna, con un androide; il tempo indifferente e crudele, che fa mancare le occasioni, e che ti fa passare il resto della vita alla ricerca di una sincronia irrealizzabile. Quando infatti incontriamo il vero Amore non siamo pronti per lui, e lo disprezziamo; quando ce ne rendiamo conto, e vorremmo ritrovarlo, è troppo tardi e la nostra occasione è ormai sfuggita.

Faye Wong in 2046Densissimo dal punto di vista dei contenuti emotivi e della comunicazione della sofferenza d’amore, 2046 è notevole anche dal punto di vista della realizzazione tecnica. E’ d’obbligo il riferimento alla fotografia, la cui realizzazione è passata per le mani di tre diversi direttori: Christopher Doyle, Kwan Pung-Leung e Lai Yu-Fai (uno dei motivi per cui la lavorazione ha richiesto tanto tempo). Le immagini sono molto affascinanti, per la somma della scelta dei tipici colori caldissimi e sfumati scelti da Wong Kar-wai, dell’effetto flou, del fuori fuoco. Tutto questo unito alle riprese che giocano sul ralenti, i repentini cambi di piano (volti, piedi, fianchi, mani…), il gioco del visto-non visto che si snoda dietro porte, letti, vetrate, pioggia, e l’onnipresente fumo di sigaretta.

Il regista Wong Kar-wai sul set di 2046Ottima la colonna sonora, volutamente ossessiva nel proporre ripetutamente allo spettatore canti di Natale anglofoni e musica operistica abbinati ai temi dominanti della colonna sonora originale. L’effetto finale è quello di una perfetta combinazione di suoni ed immagini, a partire dai titoli di testa e per l’intera pellicola.

2046 non è un film perfetto, ma è senza dubbio un’esperienza che mi sento di consigliare ai lettori: un film che coniuga il pregio dell’originalità insita in ogni opera davvero d’autore con un’emozione difficile da provare al cinema. Un film fatto con il cuore.


La locandinaTitolo: 2046 (Id.)
Regia: Wong Kar-wai
Sceneggiatura: Wong Kar-wai
Fotografia: Christopher Doyle, Kwan Pung-leung, Lai Yu-fai
Interpreti: Tony Leung Chiu Wai, Gong Li, Takuya Kimura, Faye Wong, Zhang Ziyi, Carina Lau, Chen Chang, Wang Sum, Ping Lam Siu, Maggie Cheung, Jie Dong, Thongchai McIntyre
Nazionalità: Cina – Francia – Germania, 2004
Durata: 2h.


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