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"Donnie Darko" di Richard Kelly

23 novembre 2004 Recensioni 21 Commenti
Donnie Darko

Moviemax, 26 Novembre 2004 – Presuntuoso

Donnie Darko è un adolescente con qualche problema. E’ stato in riformatorio per aver bruciato una casa abbandonata, soffre di allucinazioni ed è in terapia da una psichiatra. Una notte, il motore di un aereo di linea cade sulla casa della sua famiglia, sfondando completamente la sua camera…


Jake Gyllenhaal in Donnie DarkoArriva in Italia con 3 anni di ritardo, il film che ha esaltato i giovani statunitensi ed è stato acclamato da molta critica made in USA. Arriva in Italia e si dimostra un film sconclusionato e presuntoso, che mescola influenze diverse senza avere il coraggio di provare ad essere originale e citando anzi apertamente le fonti quasi a voler dire «non prendetevela con me, non le ho pensate io ‘ste cose». Non solo: i tanti punti che restano in sospeso anche dopo la conclusione della vicenda danno l’impressione che l’autore non si sia preoccupato di dare un senso a tutto quanto ci ha raccontato, confidando nel fatto che il pubblico sarebbe rimasto così affascinato da quanto visto da non farsi troppe domande. O, meglio ancora, che non trovando le risposte nel film finisse per definirlo “figo” non volendo accettare di non averci capito nulla. E magari decidesse di vederlo un’altra volta.

Una scena di Donnie DarkoAnche la regia appare tecnicamente compiaciuta, piena di tanti vezzi del tutto inutili (ralenti, sequenze da videoclip, accelerazioni…) che danno però al film quell’apparenza modaiola che può essere in grado di decretare il successo di una pellicola del tutto priva di reali attrattive. Il classico fumo che nasconde bene la mancanza dell’arrosto.

Il cast è pieno di nomi e volti noti, anche se non tutti appartenenti ad attori di talento. E se è curioso vedere Jake e Maggie Gyllenhaal interpretare fratello e sorella anche nella finzione cinematografica, fa piacere rivedere sullo schermo Katharine Ross. Ma non tutti gli attori sono giustificati da personaggi interessanti (Noah Wyle), e l’impressione è che la loro scelta sia stata una questione di marketing più che di reali necessità drammatiche.

Insomma un film capace di farsi amare e odiare alla stessa misura, a seconda della sensibilità del singolo spettatore. Un filmetto fintamente controcorrente, fintamente intelligente ma realmente furbo.


La locandina di Donnie DarkoTitolo: Donnie Darko (Id.)
Regia: Richard Kelly
Sceneggiatura: Richard Kelly
Fotografia: Steven Poster
Interpreti: Jake Gyllenhaal, Jena Malone, Drew Barrymore, James Duval, Beth Grant, Maggie Gyllenhaal, Mary McDonnell, Holmes Osborne, Katharine Ross, Patrick Swayze, Noah Wyle, Alex Greenwald, Gary Lundy, Seth Rogen, Stuart Stone
Nazionalità: USA, 2001
Durata: 1h. 53′


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Attualmente ci sono 21 commenti a questo articolo:

  1. chris ha detto:

    film che ho trovato straordinario, inquietante, per certi versi lirico -molte delle carrellate usate da Kelly-, straniante e affascinante, miscelando problemi d’identita adolescenziale con il linguaggio della fantascienza, completo di un cast ricco e ben dosato -su tutti il talento di Gyllenhaal svetta- e di una regia interessante.
    Peccato che Kelly si sia arenato dopo il promettente esordio.

    Un Film Intelligente, non controcorrente e non furbo.
    sequel inutile.

  2. Fabrizio ha detto:

    Beh, insomma, prescindendo dal resto, non si può dire che sto film non sia furbo…

  3. El Duderino ha detto:

    No dai…furbo no….proprio PARACULO!!!!!

  4. Edoardo ha detto:

    Allora non sono l’unico a pensarla così…mi fa piacere. Mi avevano preannunciato questo film come qualcosa di eccezionale,come un capolavoro,mentre è tutt’altro…

  5. Alberto Cassani ha detto:

    Lasciamo perdere, che sul forum della vecchia versione del sito ci sono stati diversi scambi di opinioni piuttosto infuocati. E’ come discutere coi fan di Tiziano Ferro… A loro piace, che se lo tengano. Basta non fare proseliti.

  6. morrisao ha detto:

    è strano..mi trovo 9 volte su 10 in perfetta armonia con i giudizi e le impressioni di Alberto Cassani, ma questa volta no. continuo a pensare che questo film sia uno dei miei 5 film preferiti di sempre 🙂
    ho avuto la brutta idea di affittare per curiosità il sequel. concordo sul termine “offensivo” di chi ha scritto la recensione.

    ma donnie darko trovo sia un film straordinario. non sono in grado di fare un’analisi tecnica della regia. ma la sceneggiatura trovo sia molto valida. citare delle fonti secondo me è un pregio. ovviamente quando, oltre a questo, c’è dell’altro. e secondo me c’è tantissimo in questo film.

  7. Alberto Cassani ha detto:

    A me il fatto che si citino apertamente le fonti da cui si prende spunto sa sempre tanto di paraculaggine. In questo caso specifico, però, c’è innanzi tutto il voler far credere che il libro su cui si basa tutto esista veramente (e si possa leggere su internet, come avveniva con la leggenda di “Blair Witch Project”) e poi il continuo riferimento a teorie e fatti più o meno scientifici che non vengono rielaborati ma solo riproposi pedissequamente. Insomma, la classica situazione in cui la sceneggiatura mette troppa carne al fuoco e finisce per bruciare l’arrosto: il film funziona solo se lo spettatore fa i collegamenti mentali che permettono al film di funzionare. Ma io ho l’impressione che il regista questi collegamenti non sia riuscito a farli, e se lo spettatore li fa è per puro caso.

  8. Francesco Cuffari ha detto:

    Non credo che sia il caso di demonizzare più di tanto questo film. Il modo peggiore per affrontare questa pellicola è di aspettarsi il capolavoro. E’ un filmetto piacevole come “The dangerous lives of altar boys” (sempre con quella gran gnocca di Jena Malone) e “Napoleon Dynamite”.

    Sono film leggeri di ambientazione scolastica in cui gli sfigati di turno sognano di poter diventare il fulcro del mondo. Sono belli per questo. Ci sono film moooolto più brutti che meriterebbero di essere infangati da qui alla fine del tempo.

    E’ verissimo che il film non ha uno sviluppo della trama serrato, ma nella vita di tutti i giorni NON C’E’ un senso, quindi è perfettamente logico che un film che vuole mostrare uno spaccato “realistico” della vita di un adolescente qualsiasi non abbia un susseguirsi di eventi degno di un film giallo.

  9. Alberto Cassani ha detto:

    Il problema è che nelle intenzioni di Kelly questo dovrebbe essere un grande trattato filosofico diretto agli adolescenti, e molti adolescenti ci hanno creduto. E’ per questo che viene demonizzato: commedie più leggere e meno presuntuose, anche se comunque contenenti interessanti riflessioni sulla vita, come quelle che hai citato meriterebbero molta più considerazione di questa.

  10. max ha detto:

    Paragonare “Napoleon Dynamite”” a questo film per lobotizzati e’ una bestemmia.

  11. Francesco Cuffari ha detto:

    Una domanda bizzarra. Dici che “Class Of Nuke’Em High” è allo stesso livello di “Donnie Darko”? O magari il film della troma ha una dignità di gran lunga superiore perchè è presentato per quello che è?

  12. Alberto Cassani ha detto:

    Non l’ho visto, però è una questione di punti di vista. Io preferisco un film conscio dei propri limiti e che quindi si sviluppa entro questi piuttosto che un film che punta alto ma fallisce; altri invece preferiscono film che tentano di volare alto anche se poi non ci riescono. Il che, però, non vuole genericamente dire che i film di serie b abbiano più dignità di quelli d’autore, il problema sono i registi che credono di essere autori senza averne le capacità. In questo, un regista onesto con se stesso e con il proprio pubblico penso sia sicuramente da preferire.

  13. Andrea ha detto:

    Io dico che un film che non ti dà alcun elemento per comprenderlo (e questo non te li dà) non può considerarsi un film riuscito.
    Comunque la colonna sonora è bella, l’ambientazione anni 80 è ottima e l’atmosfera è molto particolare.

  14. Marco ha detto:

    Alberto hai visto The Box?

  15. Alberto Cassani ha detto:

    Ho pronta la recensione di Raffaello De Masi, che pubblicherò quanto prima, ma per quanto mi riguarda “Donnie Darko” è l’unico film di Kelly che ho visto.

  16. Marco ha detto:

    Allora non vedo l’ora di leggerla per constatare se le mie impressioni sono congruenti col recensore.
    Comunque per me è un floppissimo.

  17. Andrea ha detto:

    The Box? L’idea iniziale è buona e regge per mezz’ora…poi degrada nettamente volendo accumulare un sacco di elementi diversi. Non riuscito.

  18. Alberto Cassani ha detto:

    L’idea iniziale è quella di un racconto di Richard Matheson da cui avevano già tratto una puntata di “Ai confini della realtà”. Quindi zero meriti per Kelly. Io sono più curioso di vedere “Southland Tales”, che a leggere le recensioni pare una boiata colossale ma che ha talmente tanta carne al fuoco che può anche essere divertente.

  19. Alessandro ha detto:

    Ognuno ha la sua opinione ed è giusto rispettarla, dopotutto se parliamo di film del genere o ti sconvolgono in senso positivo o in senso negativo. Io l’ho trovato uno dei più geniali degli ultimi tempi, mi ricordo che a scuola ci facemmo un’intera lezione di psicologia, un film a cui sono veramente affezionato e che differisce dalle solite trame scontate. Veramente sorprendente!

  20. Alberto Cassani ha detto:

    Donnie Darko ha il pregio di inserire certi argomenti nel contesto di un film di genere per adolescenti, ma secondo me le cose positive si fermano qui. Poi è chiaro che a determinate pellicole ci si affeziona a prescindere dalla loro qualità…

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