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L'albero della vita di Darren Aronofsky

4 settembre 2006 Recensioni 4 Commenti
L'albero della vita - The Fountain

20th Century Fox, 16 Marzo 2007 – Denso

Uno scienziato cerca una nuova cura per il cancro al cervello che sta uccidendo sua moglie, la quale teme di non fare in tempo a finire il suo romanzo, The Fountain. Per caso,lo scienziato scopre la Fontana dell’Eterna Giovinezza, ma cercava era “solo” una cura per il cancro. La sua ricerca è ancora lunga, forse eterna…


Una scena di L'albero della vitaSarebbe facile etichettare The Fountain come un film New Age. Sarebbe facile, ma sarebbe sbagliato, perché al di là di alcuni particolari comuni anche al movimento New Age, la pellicola di Aronofsky non è un film sulla religione o sulla spiritualità, e non tratta in alcun modo gli argomenti che sono alla base della concezione New Age del mondo. L’albero della vita è un film d’amore, perché il suo fulcro non è la ricerca della vita eterna, ma il tentativo di far vivere il più a lungo possibile la storia d’amore più importante della propria vita. E’ un raro film di fantascienza che si basa sui personaggi e sulla loro storia piuttosto che sugli effetti speciali, e forse proprio per questo riesce a rendere vivo il mondo che ci racconta nonostante il suo sostanziale irrealismo.

Rachel Weisz e Hugh Jackman in L'albero della vitaRicco di temi e di influenze quanto e forse più dei precedenti film di Aronofsky, The Fountain utilizza l’incrocio di linee temporali alla maniera del Sergio Leone di C’era una volta in America. La tecnica è efficace in particolar modo nella prima parte del film, mentre man mano che la narrazione procede i “blocchi” si fanno più lunghi e meno collegati tra loro. Ma tutto il film è girato magistralmente, anche grazie all’impianto scenico immaginato da James Chinlund e alla fotografia del sempre bravo Matthew Libatique. Non c’è dubbio, poi, che le splendide musiche di Clint Mansell aiutino molto la riuscita delle atmosfere volute dal regista, che comunque ha fatto la scelta giusta nell’utilizzare microfotografie di reazioni chimiche invece degli effetti speciali più facilmente realizzabili con un computer, dando così un look davvero inedito alla pellicola.

Una scena di L'albero della vitaPensato per essere interpretato da Brad Pitt e Cate Blanchett alla fine del 2002 in un film che sarebbe dovuto costare 70 milioni di dollari, il progetto de L’albero della vita sembrò essere morto quando Pitt rinunciò alla parte due mesi prima delle riprese perché scontento della sceneggiatura. Sceneggiatura che Aronofsky adattò prima a fumetti con l’aiuto del disegnatore Kent Williams (in un libro pubblicato in Italia da Planeta DeAgostini), e quindi in questa versione a budget dimezzato che ha finalmente potuto essere realizzata due anni e mezzo dopo.
Il regista Darren Aronofsky con Rachel Weisz e Hugh Jackman in L'albero della vitaPresentato al Festival di Venezia 2006, il film è stato accolto da reazioni contrastanti come poche altre pellicole di quell’edizione, ma è stato poi snobbato dal pubblico statunitense. E quello italiano non dovrebbe purtroppo fare eccezione: è un film troppo cerebrale e sfuggente per poter avere successo, ma è anche privo di quella supponenza autoriale che accompagna certi registi anche nelle prove più imbarazzanti, per poter ottenere il favore della critica.

Una scena di L'albero della vitaA giudicare dal suo curriculum fitto di importanti progetti poi abortiti per volontà altrui (tra cui anche Batman: Year One), Aronofsky non dev’essere un regista con cui è facile lavorare. Ma a giudicare dalla qualità dei film che ha realizzato non si può certo mettere in discussione il suo talento, né l’originalità della sua visione cinematografica. Ciò che ancora gli manca è il riconoscimento del grande pubblico, ma fino a quando continuerà a fare film così ricchi e interessanti – e così ben realizzati – in fondo se ne può fare a meno.


La locandina di L'albero della vitaTitolo: L’albero della vita – The Fountain (The Fountain)
Regia: Darren Aronofsky
Sceneggiatura: Darren Aronofsky, Ari Handel
Fotografia: Matthew Libatique
Interpreti: Hugh Jackman, Rachel Weisz, Ellen Burstyn, Mark Margolis, Sean Patrick Thomas, Stephen McHattie, Fernando Hernandez, Cliff Curtis, Donna Murphy, Ethan Suplee, Richard McMillan, Lorne Brass, Abraham Aronofsky, Renee Asofsky
Nazionalità: USA, 2006
Durata: 1h. 36′


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Attualmente ci sono 4 commenti a questo articolo:

  1. Fauno ha detto:

    Quello che infondo un po’ tutti dovremmo vivere…

  2. Fauno ha detto:

    A proposito, che ne pensi Alberto della recitazione di Jackman?

  3. Alberto Cassani ha detto:

    Secondo me come attore drammatico deve migliorare ancora molto, però è versatile e ha un grande carisma scenico, e questo spesso aiuta più delle capacità interpretative.

  4. Fauno ha detto:

    Personalmente l’ho sempre visto in ruoli da duro però non mi è dispiaciuto in questa pellicola, anzi…Non me lo aspettavo in un ruolo del genere…Potrebbe aspirare a qualcosa di più.

    Per caso l’hai visto in altri ruoli drammatici degni di nota?

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