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"House of the Dead" di Uwe Boll

22 luglio 2004 Recensioni 0 Commenti
House of the Dead

Mediafilm, 23 Luglio 2004 – Penoso BLEAH

Alcuni ragazzi decidono di partecipare ad un rave party organizzato sull’Isola della Morte. Al loro arrivo, però, tutto è deserto: non c’è traccia degli organizzatori del rave né tantomeno dei partecipanti, c’è solo sangue, strani rumori ed un clima di spaventosa tranquillità che è destinato a non durare per molto…


Una scena di House of the DeadQuando qualcuno dice che un film è brutto sotto ogni punto di vista, si pensa che dietro al giudizio ci sia il solito accanimento preconcetto verso un genere o un particolare attore/regista, ma in questo caso non ci sono dubbi: in piena serenità di giudizio si può affermare che House of the Dead è uno dei peggiori film horror mai visti.

Va bene tutto, va bene che l’idea è tratta da un videogioco il cui unico scopo è quello di massacrare più zombi possibile senza farsi contagiare, cercando di mettersi in salvo il più in fretta possibile, e che da ciò ne derivi una storia (o qualcosa di simile) che non offre molti spunti di approfondimento; va bene che i realizzatori abbiano dovuto attenersi al gioco e che quindi il risultato naturale fosse una pellicola platealmente chiassosa; mettiamoci anche che il pessimo regista tedesco Uwe Boll (di certo in pochi ricorderanno Sanctimony, il suo film più famoso) sembra essere ormai passato dal thriller drammatico alle trasposizioni/distruzioni cinematografiche dei videogame più famosi. Ma quello che si vede qui è davvero troppo.

David Palffy in House of the DeadL’idiozia più pura nei dialoghi lampante già dai primi istanti, le situazioni al limite dell’assurdo e scombinate fra loro spesso senza un nesso logico, i personaggi impomatati degni del migliore Scary Movie e gli effetti speciali (che in altri contesti avrebbero fatto la loro figura) buttati a caso qui è là rendono questo film un’inguardabile accozzaglia di fotogrammi. Gli incontri ravvicinati con gli zombi sono di scarso interesse e le poche e confuse idee del regista per narrarci le sequenze clou o per esplorare le psicologie dei personaggi non fanno altro che mettere in risalto l’inaudita stupidità di questo penoso film.

Erica Parker in House of the DeadUwe Boll ha già in cantiere altri tre film tratti da videogiochi di successo, ma se il livello sarà pari a questo House of the Dead diventerà ben presto uno dei registi più sbeffeggiati del panorama mondiale. Speriamo che questo suo primo grande errore gli insegni qualcosa per il futuro, soprattutto che per accontentare i milioni di fan dei videogame non basta intermezzare senza alcun criterio le scene del film con le immagini del videogioco.


La locandina di House of the DeadTitolo: House of the Dead (Id.)
Regia: Uwe Boll
Sceneggiatura: Dave Parker, Mark A. Altman
Fotografia: Mathias Meumann
Interpreti: Jonathan Cherry, Tyron Leitso, Clint Howard, Ona Grauer, Ellie Cornell, Will Sanderson, Enuka Okuma, Jürgen Prochnow, Michael Eklund, Kira Clavell, Sonya Salomaa, David Palffy, Steve Byers, Erica Parker, Birgit Stein, Jay Brazeu
Nazionalità: Canada – USA – Germania, 2003
Durata: 1h. 30′


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