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Il caso "Venere privata" di Yves Boisset

10 marzo 2010 Recensioni 0 Commenti
Il caso Venere privata

Euro Distribuzione, 27 Agosto 1970 – Piatto

Il figlio di un industriale milanese si dà all’alcol per il senso di colpa per il suicidio di una ragazza di cui era innamorato. Duca Lamberti, ex medico appena uscito di prigione, cercando di curarlo scopre che la morta aveva posato per alcune fotografie pornografie a tema sado-maso…


Bruno Cremer in Il caso Venere privataTratto dall’ottimo romanzo di Giorgio Scerbanenco che nel 1966 aveva presentato ai lettori italiani il personaggio di Duca Lamberti – che sarà poi protagonista di altri tre romanzi e una antologia di racconti apocrifi – Il caso “Venere privata” cambia la cronologia di alcuni eventi e semplifica la trama per renderla più cinematografica. In particolare le scelte di rivelare fin dall’inizio le ragioni della morte della ragazza e fare della “Venere privata” la vittima di un sadico invece che di un’organizzazione mafiosa sono ben consigliate e aiutano a rendere il racconto più appassionante. Purtroppo, però, l’allora trentenne Boisset rovina il tentativo con una regia piatta e senza ritmo, incapace di creare suspense come anche di fare di Milano qualcosa di più che un semplice sfondo senza vita.

Mario Adorf e Marianne Comtell in Il caso Venere privataCom’era ovvio attendersi, tutti i discorsi su prostituzione e frigidità che riempivano le pagine del romanzo di Scerbanenco sono stati eliminati dalla sceneggiatura, come anche quelli relativi al caso di eutanasia che ha portato al ritiro della licenza medica di Duca Lamberti e alla sua incarcerazione. Questo porta non solo il personaggio a perdere quasi tutto il suo fascino ma anche la vicenda a perdere la sua eccezionale profondità, riducendosi così ad un giallo abbastanza banale e con alcuni alcuni risvolti poco chiari per chi non ha letto il libro.

Marianne Comtell e Renaud Verley in Il caso Venere privataProduzione francese realizzata con fondi anche italiani, Il caso “Venere privata” mescola attori di entrambe le nazionalità, riservando ai transalpini i ruoli più importanti. Purtroppo quello del protagonista è andato a uno svogliato Bruno Cremer, il cui doppiatore sopperisce comunque bene alla sua inespressività. Al suo fianco Marianne Comtell riesce per lo meno ad essere affascinante, ma se il regista non riesce a rendere convincenti nemmeno le scene di violenza probabilmente la colpa della cattiva recitazione non è degli attori.


La locandina di Il caso Venere privataTitolo: Il caso “Venere privata” (Cran d’arrêt)
Regia: Yves Boisset
Sceneggiatura: Antoine Blondin, Yves Boisset, Francis Cosne
Fotografia: Jean-Marc Ripert
Interpreti: Bruno Cremer, Renaud Verley, Marianne Comtell, Mario Adorf, Jean Martin, Raffaella Carrà, Rufus, Claudio Gora, Marina Berti, Jean Mermet, Claudine Berg, Roger Lumont, Agostina Belli, Vanna Brosio
Nazionalità: Francia – Italia, 1969
Durata: 1h. 27′


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