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"Novo" di Jean-Pierre Limosin

28 aprile 2003 Recensioni 0 Commenti
CineFile

Bim, 11 Aprile 2003 – Confuso

Graham ha soltanto una memoria a breve termine estremamente limitata. Dimentica la maggior parte delle cose dopo pochi minuti e non riconosce nessuno. Dal momento che ogni giorno è un nuovo giorno, Graham affronta la vita appigliandosi ai dettagli che affida al suo blocchetto per appunti…


Eduardo Noriega in una scenaSicuramente molti di voi ricorderanno la storia del protagonista del film Memento, che dopo esser rimasto vittima di un trauma cranico si scopre affetto da un raro disturbo della memoria che gli impedisce di ricordare tutto quello che è avvenuto più di dieci minuti prima, compreso il volto dell’assassino di sua moglie. Magistralmente diretto da Christopher Nolan ed uscito un paio di anni fa, questo nevrotico thriller è divenuto ormai un piccolo cult sia per l’originalità del soggetto che per la raffinata regia e per la sceneggiatura piena di colpi di scena e di salti in avanti ed indietro nel tempo. Com’era prevedibile, non si è fatta attendere molto la prima brutta scopiazzatura. E’ proprio questa infatti la giusta definizione da attribuire a Novo, il nuovo film di Jean-Pierre Limosin (Tokyo Eyes): una noiosa e disordinata imitazione di Memento.

Eduardo Noriega e Anna MouglalisNei panni di Graham lo statuario Eduardo Noriega – interprete dei due primi thriller di Alejandro Amenàbar, lo straordinario Tesis e Apri gli occhi (altro modello di scopiazzatura per Limosin) – fa del suo meglio per dare un senso a questo modesto e apatico personaggio, senza riuscirci neanche per un attimo. Riesce solo nell’intento di sfoggiare la sua eccezionale forma fisica, per quella interpretativa ci sarà da attendere almeno fino all’uscita dell’applaudito nuovo thriller di Guillermo del Toro El espinazo del diablo.

Eduardo NoriegaNovo ha le fattezze di un (brutto) dramma sentimentale a sfondo sessuale con sprazzi allucinanti riconducibili più al genere fantastico che drammatico, totalmente privo di particolari punti di vista o riflessioni sul tema principale del film e cioè quella che dovrebbe essere ma che poi non è, la crisi esistenziale di un uomo per il quale ogni giorno è come se fosse il primo della sua vita. Disconnessa e svogliata la regia di Jean-Pierre Limosin, che annoia e confonde le idee allo spettatore su quella che poi è in realtà una semplicissima storia di amnesia.

Anna MouglalisProbabilmente l’idea di dare risalto alle conseguenze sentimentali e passionali che una perdita totale di memoria può causare sia nel malato che nelle persone che gli stanno accanto non era del tutto malvagia, ma incentrare tutto sul sesso in questo modo così limitato è stato senz’altro un grossolano errore da parte del regista e cosceneggiatore; tipica scelta di chi manca di creatività. Del finale poi non ne parliamo…

Un’idea che in mani più sensibili e romantiche avrebbe di sicuro avuto maggiore consenso da parte del pubblico, o avrebbe avuto quantomeno un significato.


La locandinaTitolo: Novo (Id.)
Regia: Jean-Pierre Limosin
Sceneggiatura: Cristophe Honoré, Jean-Pierre Limosin
Fotografia: Julien Hirsch
Interpreti: Eduardo Noriega, Anna Mouglalis, Paz Vega, Natalie Richard, Eric Caravaca, Lény Bueno, Julie Gayet, Agathe Dronne, Bernard Bloch, Vincent Dissez, Catherine Bidaut, Pascal Tokatlian, Dominic Gould, Stéphanie Picard
Nazionalità: Francia – Svizzera – Spagna, 2002
Durata: 1h. 38′


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