Stai leggendo:

"Once" di John Carney

19 giugno 2008 Recensioni 2 Commenti
Once (Una volta)

Sacher, 30 Maggio 2008 – Palpitante

Un ragazzo, che arrotonda l’impiego al paterno negozio di aspirapolvere cantando per strada, incontra una ragazza che si appassiona della sua musica, e lo aiuta con il piano e la voce a incidere dei brani. Ma questa collaborazione lo aiuta anche a capire meglio se stesso…


Marketa Irglova e Glen Hansard in Once (Una volta)La musica, solitamente, nei film è usata per sottolineare un’emozione, per accentuarla, per dare un segno di precisa atmosfera allo spettatore. Oppure nelle commedie classiche – sotto forma di canzone – come collante della narrazione e dei personaggi. O ancora più finemente, nei migliori musical, come linguaggio anche filmico per creare un mondo e un parallelo universo fisico. Ma raramente la musica, in un film, è diventato il centro del soggetto, la peculiarità del discorso, nonché la base teorica su cui fondarlo.
Il regista John CarneyTolti alcuni esempi sperimentali, sull’animazione e la musica classica, a compiere questo ardimentoso – eppure semplicissimo passo – ci pensa John Carney (ex bassista dei Frames) assieme al cantante-attore Glen Hansard (leader proprio dei Frames), che usano una storia d’amore in forse per raccontare cos’è la musica e come esplode. Con risultati sorprendentemente emozionanti.

Scritto dal regista, un dramma sentimentale dalle tinte agrodolci e tenui, che diventa anche un intimo, piccolo e originale musical dove la forte vena malinconica si approfondisce ogni minuto di più fino a diventare una sorta di saggio sulla messinscena del suono, o meglio della forma canzone.

Alastair Foley, Gerry Hendrick, Glen Hansard e Marketa Irglova in Once (Una volta)Ambientato in una Dublino minimale e vitale, il film prende le mosse dal classico canovaccio “boy meets girl”, raccontando il bisogno di contatto umano e solidale anche solo per aprire gli occhi sul proprio futuro e il proprio passato, anche solo per lasciarsi alle spalle gli errori, con la vitalità di nuove prospettive: famiglie finite, amori infranti, pesi di vite che pretendono. Per diventare però ben presto, non tanto in parallelo quanto in sovrimpressione, una riflessione sulla musica, sulla sua creazione, sulla forza interiore che scatena, come una magia in divenire.

Marketa Irglova e Glen Hansard in Once (Una volta)Strutturando il racconto dei personaggi e la scoperta dell’amore come la nascita di una canzone o di un disco, Carney usa le canzoni a scandire non solo il racconto, ma soprattutto i momenti, le sensazioni, gli scarti emotivi dello spettatore e dei personaggi, dove assume forza e diventa imprescindibile il ragionamento filmico sul cinema che si costruisce attraverso le note: sequenze come il primo duetto (magnifico, su Falling Slowly) o la passeggiata di lei che canta la canzone di cui ha scritto il testo, mentre la riascolta (ma anche la parentesi ironica sul bus), dimostrano un’impostazione cinematografica nuova, in cui la musica non è il ‘testo’ dell’immagine, ma il suo arrangiamento, quindi la sua messinscena. La musica diventa così un fine, non un semplice mezzo.
Glen Hansard in Once (Una volta)E’ perciò fondamentale la regia di Carney. Inaspettatamente, visti il tono e il look indipendente e la sgranata fotografia in digitale, che riesce a filtrare l’emozione e il mondo emotivo di autori e personaggi attraverso l’uso costante di piani lunghi, spesso piani sequenza, di accurati movimenti di macchina, di una scrittura filmica che accerchia calda i personaggi, ma sa anche distaccarsi, lasciarsi andare in teneri flashback e attenti montaggi incrociati. A dimostrazione che nonostante le apparenze il film è vicino al cinema puro, sta anche il fatto che la sceneggiatura – letterariamente intesa – svanisca e diventi anch’essa regia, lasciando tracce di sé solo nella bellezza dei dialoghi.

Piccolo e commovente gioiello, omaggio a cineasti come Rohmer e a figure sghembe come i Daft Punk (per il modo in cui la musica avvolge l’intero film, diventandone unico linguaggio), che trova il suo sbocco emozionale e comunicativo nella voce, nel viso, nella gestualità dimessa e sorniona di Glen Hansard (autore di tutte le canzoni), che si fa accompagnare dalla dolcezza di Marketa Irglova, vera musicista. Ed accompagna noi nella scoperta di un modo di fare cinema e musica che rapisce e illumina sensi e sentimenti.


La locandina di Once (Una volta)Titolo: Once (Una volta) (Once)
Regia: John Carney
Sceneggiatura: John Carney
Fotografia: Tim Fleming
Interpreti: Glen Hansard, Markéta Irglová, Hugh Walsh, Gerard Hendrick, Alaistair Foley, Geoff Minogue, Bill Hodnett, Danuse Ktrestova, Darren Healy, Mal Whyte, Niall Cleary, Marcella Plunkett, Wiltold Owski, Krzysztos Tlotka
Nazionalità: Repubbica d’Irlanda, 2006
Durata: 1h. 25′


Percorsi Tematici

  • Non ci sono percorsi tematici collegati a questo articolo.
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. Anonimo ha detto:

    Stupendo è poco !!

  2. Sebastiano ha detto:

    Sei Giuseppe?

Scrivi un commento

Devi essere autenticato per inserire un commento.