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Una gita scolastica di Pupi Avati

21 gennaio 2012 Recensioni 0 Commenti
Una gita scolastica

DMV, 2 Settembre 1983 – Malinconico

Carlo Balla, timido e impacciato docente di lettere in un liceo bolognese, nasconde nel cuore di “avere paura delle donne”. In occasione di una gita scolastica si innamora della collega di educazione fisica, per difendere la quale rischierà la perdita del posto di lavoro…


Una scena di Una gita scolasticaAncora una volta, Pupi Avati gioca la carta della memoria per riportare lo scenario ai primi anni del secolo scorso, quando l’avvenimento più importante per un liceo era una gita premio, per la classe più meritevole, a piedi nell’Appennino. Il regista gioca, in questo film, i suoi ricordi migliori, evidenziando un mondo perduto o meglio, come recita la voce narrante finale, «dimenticato per sempre». La gita è raccontata in flashback da una vecchia zitella che chiede alla sorella di prepararle lo zainetto per la sua gita scolastica nel quale ritrova, dopo tantissimi anni, la foto ricordo di quel giorno in cui si intrecciano e stanno per dividersi le vite dei professori e dei compagni di scuola.

Tiziana Pini e Carlo Delle Piane in Una gita scolasticaNostalgia, ricordi perduti, vita passata velata di piccoli rimpianti sono i sentimenti che giocano, continuamente, con i protagonisti. Lidia Broccolino, la protagonista narrante rappresenta al meglio il processo di iniziazione alla vita di un’adolescente capace di “comprare” l’affetto, per un giorno, del più bello dei compagni di scuola per poi trascorrere tutta la vita assaporando quel ricordo. Ma, soprattutto, c’è la storia del professor Balla, interpretato ancora una volta da un grande Carlo Delle Piane, perfettamente calato nei panni di un professore che, castigato da un aspetto insignificante (per l’occasione Avati gli fa tingere di biondo i capelli), trova il coraggio di far capire tra le righe, all’avvenente docente di educazione fisica (Tiziana Pini) di essere disposto, per lei, a qualunque rinuncia.

Un momento di Una gita scolasticaSu tutto aleggia, impalpabile, un ambiente di vita da tempo perduto, un’atmosfera sottile di uno stile di esistenza in cui perfino la fuga notturna di un gruppo di ragazzi alla ricerca di donne compiacenti fa sorridere di tenerezza. Una delle scene finali, in cui l’appello conclusivo per il ritorno a scuola sottolinea e lascia intendere la perdita di uno dei periodi più belli della giovinezza è un autentico capolavoro di sentimenti racchiusi in due minuti di ripresa. «Laura fu l’ultima a partire, una mattina dell’estate dell’altr’anno. Fu l’ultima a partire, e attraversò boschi e risalì sentieri, fin quando furono di nuovo tutti insieme. Allora seppero che nessuno era rimasto indietro a ricordare, e quella loro gita poteva essere dimenticata per sempre», è la frase finale della voce narrante (quella di un indimenticato Arrigo Gaipa), che lascia intendere la verità del detto che «la vita è quella cosa che passa fuori dalla finestra, mentre uno fa progetti».


La locandina di Una gita scolasticaTitolo: Una gita scolastica
Regia: Pupi Avati
Sceneggiatura: Pupi Avati, Antonio Avati
Fotografia: Pasquale Rachini
Interpreti: Carlo delle Piane, Giancarlo Torri, Tiziana Pini, Lidia Broccolino, Rossana Casale, Cesare Barbetti, Ferdinando Orlandi, Bob Tonelli, Giampaolo Cocchi, Marcello Cesena, Ferdinando Orlandi, Giovanni Veronesi, Nik Novecento
Nazionalità: Italia, 1983
Durata: 1h. 37′


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