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"La Nobildonna e il Duca" di Eric Rohmer

30 ottobre 2005 Recensioni 0 Commenti
La Nobildonna e il Duca

Bim, 28 Settembre 2001 – Sperimentale

Grace Elliott è un’aristocratica inglese che vive a Parigi durante le prime fasi della Rivoluzione Francese. Con l’aiuto del Duca d’Orléans, suo ex amante, cercherà di salvare la vita, ma quando il Duca vota a favore della morte del Re Luigi XVI il rapporto dei due si guasta….


Lucy Russell e Jean-Claude Dreyfus in La Nobildonna e il DucaTratto dai diari della donna, pubblicati in Francia col titolo Ma vie sous la révolution, è il film con cui è stato celebrato il Leone alla carriera dato a Rohmer a Venezia 2001. Come in tutti i film del maestro francese, anche qui sono i dialoghi a portare avanti l’intreccio, e la cosa risulterà ostica a molti, ma l’aspetto più interessante della pellicola riguarda la parte visiva.

Una scena di La Nobildonna e il DucaProbabilmente per la prima volta, un regista di cinema gira in digitale avvicinandosi al mezzo digitale con la giusta attenzione. Rohmer ha diretto il film ben sapendo che il mezzo con cui stava girando è diverso da quello cinematografico e curando la fotografia di conseguenza, considerando quale sarebbe stato l’impatto visivo delle sue immagini una volta riversate in pellicola e proiettate su grande schermo, ed evitando accuratamente di farsi prendere dalla “sindrome del videoamatore” che colpisce molti registi che girano in digitale. Grazie al lavoro di studio che il regista francese ha effettuato nella preparazione di questo progetto, è virtualmente impossibile distinguere la qualità di queste immagini da quelle di un qualunque film girato in pellicola. Al di là dell’ovvio riconoscimento dei fondali dipinti, l’unico modo per rendersi conto che è stato girato in digitale è osservare l’effetto scia dei punti di massima luminosità, come ad esempio le fiamme delle candele – unica differenza ancora notevole tra digitale e pellicola.

Una scena di La Nobildonna e il DucaL’idea di Rohmer di mettere in scena una serie di quadri animati è notevole, come notevole è la realizzazione: la fotografia priva di colori vivi e la quasi totale assenza di movimenti di macchina e di lavoro di montaggio aiutano a creare l’effetto voluto dal regista, e il palese inserimento degli attori in scenari fittizi non disturba affatto.

La recitazione, come si conviene ad un film come questo, è molto teatrale e questo forse porta lo spettatore a non immergersi completamente nella vicenda. Nonostante questo, però, nella straordinaria scena del processo si è portati quasi a trattenere il fiato nell’attesa di sapere conoscere le sorti della protagonista…

Lucy Russell in una scena di La Nobildonna e il DucaIn effetti, Rohmer ha saputo capire che tutti gli elementi del film avrebbero dovuto andare di pari passo per rendere efficace la narrazione. Una sceneggiatura più naturale, ripresa in questo modo non avrebbe funzionato; e con una sceneggiatura così pedissequamente teatrale, una messa in scena più cinematografica avrebbe rovinato l’effetto generale. Questi personaggi sono credibili solo inseriti in questo contesto scenico, e questo contesto è realistico solo perché i personaggi che lo animano sono sul suo stesso piano.
Lucy Russell in una scena di La Nobildonna e il DucaQuesto è l’errore che aveva fatto George Lucas con Episodio I e – in maniera diversa – Baz Luhrmann prima di lui. Così come non è credibile che i Romeo e Giulietta di Verona Beach recitino i versi di Shakespeare, gli ambienti chiaramente disegnati della Minaccia fantasma si scontrano con la volontà del regista di presentarci dei personaggi veri e vivi. A differenza di Lucas e Luhrmann, Rohmer questo problema se l’è posto e l’ha capito, ed è stato capace di superarlo, nell’unico modo possibile. Questa è la “tecnica cinematografica”: la tecnica al servizio della narrazione cinematografica, e la capacità di sfruttarla al meglio. Questo eleva l’ottantenne Rohmer un gradino sopra gli altri sperimentatori del digitale: la capacità di vedere l’insieme, la consapevolezza di star realizzando un film e non solo un giocattolone, l’intelligenza di capire quale davvero sia il modo migliore per raccontare questa storia al cinema, e la bravura di riuscire a farlo.


La locandina de La Nobildonna e il DucaTitolo: La Nobildonna e il Duca (L’Anglaise et le Duc)
Regia: Eric Rohmer
Sceneggiatura: Eric Rohmer
Fotografia: Diane Baratier
Interpreti: Lucy Russell, Jean-Claude Dreyfus, François Marthouret, Léonard Cobiant, Caroline Morin, Alain Libolt, Héléna Dubiel, Laurent le Doyen, Georges Benôit, Serge Wolfsperger, Daniel Tarrare, Charlotte Very, Rosette
Nazionalità: Francia, 2000
Durata: 2h. 05′


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